giovedì 3 settembre 2009

Scie chimiche, cambiamento climatico e disinformazione (parte seconda)

Va bene, allora cominciamo dalle basi. Cos'e' il clima?
Il clima e' l'insieme delle caratteristiche generali di un'area o, nel suo significato piu' esteso, del nostro pianeta. Una misura del clima e' data, per esempio, da temperatura media, livello delle acque, distribuzione delle precipitazioni, quantita' e qualita' dei ghiacci artici, antartici e dei ghiacciai, misurati in un periodo di tempo di almeno 10-15 anni.

E quando si parla di cambiamento climatico, cosa si intende?
Spesso si usano tempi di 30 anni come "tempo di controllo" e periodi di 20 anni successivi come "scenari" per valutare un eventuale cambiamento climatico. Per esempio, potremmo confrontare il periodo di controllo 1941-1970 con i dati 1971-2000 e valutare se vi sia stato un cambiamento tra i due periodi. In alternativa si possono studiare alcune grandezze mediate sulla Terra per un periodo sufficientemente lungo da vedere un "segnale", ovvero una crescita o una diminuzione che non dipendano dalla variabilita' annua.

Variabilita' annua?
Ci sono due meccanismi planetari che influenzano il tempo "quotidiano", diciamo, durante l'anno; si tratta della oscillazione "El Nino"/"la Nina", che determina periodi di 5/15 anni prima caldi e poi freddi; e in secondo luogo la maggiore o minore diffusione di polveri vulcaniche. Questi due fattori introducono un "fattore di disturbo" nell'analisi del cambiamento. Per questo e' necessario, per esempio, vedere non se la temperatura varia di anno in anno, o la distribuzione della precipitazione, ma se la media di molti anni si stia spostando o meno.

Sembra complicato.
Non molto. Pensate al mercato azionario o al mercato dei cambi. Se un giorno il dollaro perde 1 punto sull'euro e il giorno dopo ne guadagna mezzo, e via cosi' per un mese, alla fine del mese avra' perso 15 punti. Ma se prendiamo solo una serie di due giorni in cui guadagna, non ce ne accorgeremo di certo.

Ma allora cosa vogliono dire gli scienziati quando parlano di cambiamento climatico?
Gli scienziati si riferiscono ad alcuni fattori preoccupanti, ovvero un TREND di aumento della temperatura media globale, dell'innalzamento del livello delle acque e dello scioglimento dei ghiacci artici. La cosa importantissima nel valutare questi fattori e' di fare un discorso globale. Se vi dicono: quel ghiacciaio sta aumentando di volume, quindi non e' vero che c'e' un cambiamento climatico, e' una bugia in malafede o un grossolano errore. Questo che vi mostro e' un grafico, realizzato dal mio istituto, che mostra la differenza di temperatura rispetto alla media trentennale del periodo 1978-2008, a partire dal 1880. Le quattro curve rappresentano le misure via satellite in atmosfera (quelle in rosso) e le misure in superficie (quelle in blu).



Le fonti utilizzate per tracciare il grafico:

blu chiaro: NASA GISS (http://data.giss.nasa.gov/gistemp/tabledata/GLB.Ts+dSST.txt);
blu scuro: Climate Research Unit (http://www.cru.uea.ac.uk/cru/data/temperature; CRUTEM3v);
rosso chiaro: University of Alabama at Huntsville (http://vortex.nsstc.uah.edu/public/msu);
rosso scuro: Remote Sensing Systems (http://www.remss.com/data/msu).


Quindi possiamo dire che vi e' un cambiamento climatico in atto?
Mi sbilancio su questo punto: chi nega che vi sia in atto un riscaldamento globale e' in malafede. Naturalmente e' possibile che, se gli scienziati hanno completamente fallito nel capirne le cause, nell'ultimo secolo esso sia dipeso da fattori che in futuro porteranno a un raffreddamento. Ma significherebbe 50 anni di fallimenti nel campo della meteorologia e della climatologia, e comunque non si puo' pianificare il futuro supponendo che tutta la nostra scienza sia sbagliata.

Ma quali sarebbero le cause del cambiamento?
La maggior parte degli scienziati ritiene che la causa fondamentale sia l'aumento delle emissioni di anidride carbonica nell'atmosfera. Essi sostengono che i modelli scientifici che calcolano l'aumento della temperatura in base all'aumento dell'anidride carbonica siano in grado di spiegare il riscaldamento osservato. Anzi, se sbagliano in qualcosa, e' nel fatto che la realta' osservata e' peggiore delle peggiori previsioni degli scienziati (per esempio riguardo alla velocita' di scioglimento dei ghiacci nell'Artico).

Ma..? Mi e' parso di scorgere un ma.
Ovviamente non tutti sono d'accordo. C'e' chi afferma che l'aumento dipenda da motivazioni astronomiche (variazione nelle macchie solari, o altre motivazioni legate a cicli astronomici). Comunque nella comunita' scientifica queste tesi sono fortemente minoritarie. Qui potete leggereun recente articolo di uno scienziato che non crede alla teoria della CO2, il danese Henrik Svenmark, e qui un articolo che lo contraddice (nei commenti c'e' un lungo dibattito sull'argomento).

Non potrebbe esserci un contributo delle scie chimiche?
Personalmente ritengo difficile che una piccola quantita' di aerei possa rilasciare una quantita' di sostanze tale da influenzare il clima del pianeta. Oltretutto e' abbastanza evidente dal grafico che l'aumento della temperatura e' iniziato ben prima delle presunte attivita' di questo complotto. La spiegazione della CO2 resta piu' convincente. Con questo, badate bene, non sto negando attivita' mirate o uso di aerei per fini poco chiari, sto solo dicendo che escludo un legame tra "scie chimiche" e cambiamento climatico globale, o tra "scie chimiche" e la formazione di nuvole, che si formano con meccanismi ampiamente compresi e spiegati.

Allora lasciamo da parte il clima e parliamo del tempo di tutti i giorni. E' possibile influenzarlo?
E' una domanda interessante sulla quale gli scienziati sono molto incerti. E' un argomento su cui si sta facendo ricerca da parecchi decenni, con risultati contrastanti e non definitivi. Esistono cannoni antigrandine, bombardamenti di iodio per far piovere, sono stati proposti numerosi metodi (finora inefficaci) per impedire la formazione degli uragani al largo degli Stati Uniti, e si stanno tentando numerose strade per stoccare l'anidride carbonica emessa dalle industrie (per esempio c'e' un impianto di stoccaggio della CO2 sulla piattaforma petrolifera norvegese Sleipner). Come detto, i dati sono contrastanti; sicuramente i tentativi sono numerosi. Voglio pero' rimarcare che la maggior parte degli scienziati e' contraria alle operazioni di questo genere, almeno per quanto riguarda le piu' intrusive. Per la questione della CO2, il consenso va alla riduzione delle emissioni, non a complicati mezzi per eliminare o nascondere la C02 eccessiva.

Quindi qualcosa di vero potrebbe esserci riguardo all'uso delle scie chimiche per alterare il tempo atmosferico?

Mettiamo per un attimo da parte il mezzo utilizzato per alterare il tempo - sicuramente c'e' chi ci sta provando e/o ci ha provato, questo e' innegabile. Cosi' come e' innegabile che numerosi governi o eserciti possono avere le loro "strategie segrete" a riguardo - e' successo per le bombe atomiche e lo studio di armi batteriologiche (mi pare almeno un caso in Inghilterra effettuato proprio tramite lancio di sostanze contaminanti tramite aerei), non vedo perche' non possa succedere per i test sull'alterazione del tempo atmosferico. Ma ripeto: per alterare il clima servirebbe un piano talmente complesso e ripetuto per decine di anni, che se fossi un cospiratore che vuole controllare il mondo utilizzerei altri metodi - sarebbe davvero troppo complicato. Per esempio, secondo gli scienziati, le emissioni di CO2 hanno ottenuto questo effetto e sono state prodotte dall'uomo; ma in maniera sempre piu' massiccia nel corso di oltre un secolo. Impiantare fabbriche di materiale chimico che produca effetto serra e' piu' facile che spargerne con degli aerei.

Sara'...
Dovete pensare alle dimensioni. Quanto puo' stare nel serbatoio di un aereo rispetto a quanta aria c'e' nell'atmosfera terrestre, e poi calcolare di quanti aerei c'e' bisogno e per quanto tempo. I nostri modelli climatologici lo fanno per le emissioni industriali di CO2 e sembrano dare una conferma a questa teoria.

(continua)

3 commenti:

Daniele Verzetti, il Rockpoeta ha detto...

La "penultima domanda" e la tua conseguente risposta credo siano il clou: io credo che ci siano rischi di "comportamenti" diversi che possono e potrebbero provocare nel tempo pericolosi mutamenti. E' vero che pochi aerei nel breve lasso di tempo non possono fare danni, ma se questo tipo di situazioni fosse nata anni prima forse ora questi che pensiamo essere sintomi iniziali é probabile siano o possano essere già i primi risultati. O no? Molto interessante questa seconda parte da leggere con calma visti i molti aspetti tecnici ma davvero ben realizzata.

Nel criticarmi abbi pietà e tieni conto che sono cmq un profano rispetto alla tua competenza in materia quindi non sparare sulla 'Croce Rossa" ;-)))

la Volpe ha detto...

Ciao Daniele,

mi fa molto piacere che tu scriva, che tu contesti e che tu faccia obiezioni. Solo dal confronto civile e costruttivo si possono fare progressi.

Per quel che riguarda "pochi aerei nel breve lasso di tempo", i problemi che vedo io a riguardo di questa tesi sono i seguenti:

a) dal grafico che ho mostrato, si vede un progressivo aumento della temperatura che inizia circa 30 anni prima che venga inventato il primo aereo. La teoria della CO2 spiega questo fatto; se vogliamo metterci le scie chimiche rifiutando totalmente la CO2 bisogna trovare qualcosa che lo spieghi prima di una certa data;

b) il secondo problema è la certa data: quando hanno cominciato con le scie chimiche? Nel 1953? Nel 1995? I teorici del complotto delle scie chimiche danno informazioni contrastanti fra loro. Anche a causa del punto a), si tratta di qualcosa di fondamentale.

c) bisogna spiegare anche come esattamente funzionerebbe la cosa, e anche qui ci sono forti discrepanze;

d) le scie chimiche sono un sistema troppo inefficace per cambiare il clima su larga scala; ripeto:

i) per cambiare il CLIMA sarebbe enormemente più facile impiantare un rilascio di sostanze chimiche negli impianti industriali (quindi in un modo o nell'altro è lo stesso principio che teorizzano i climatologi con la Co2)

ii) se parliamo di cambiare il METEO locale, puoi usare gli aerei o strumenti simili (cannoni anti-grandine, irrorazione di iodio), ma allora non stiamo parlando di cambiare il clima

Infine, a mio avviso, davanti a una spiegazione condivisa da gran parte della comunità scientifica e fortemente avversata dal "sistema" (che prova in ogni modo a indebolirla o a nasconderla), l'onere delle prove sta ai complottisti, e non ai meteorologi/climatologi.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Concordo sull'onere della prova ma non é facile provare certe cose anche qualora fossero vere.

Cmq potremmo dire che il fatto di modificare il meteo locale può essere visto come una tecnica piccola e minima, da cui però si potrebbe partire ( o essere partiti) per arrivare a progetti più grandi.

Cmq il discorso del CO2 credo che si possa ammettere tranquillamente ma non potrebbe essersi unito al resto o essere utilizzato come "alibi"?

Ripeto io non sono un sostenitore a spada tratta delle scie chimiche, ma resto dell'idea che se vogliono possono farci passare sopra la testa quasi ogni esperimento. E questo sai che sarebbe purtroppo possibile. Questo non giustifica un catastrofismo fantacientifico ma nemmeno la tranquilità estrema a contrario.

Puff, difficle pero controbattere ad uno scienziato puro e molto ferrato. Mi sembra di muovermi dentro una cristalleria LOL

 
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