sabato 19 settembre 2009

all the love of the universe

Marocchina 18enne uccisa dal padre: viveva col fidanzato italiano trentunenne.

Ha ucciso la figlia di 18 anni, sorpresa in auto con il fidanzato. L'ha inseguita per strada e l'ha finita con una coltellata alla gola. Non sopportava che frequentasse quell'uomo di 13 anni più grande di lei. In Marocco, dove Sanaa Dafani era nata, la tradizione non permette di convivere con un uomo senza sposarsi. E invece la sua "bambina", da tre mesi, era andata a vivere a Montereale Valcellina con Massimo, "il suo grande amore", come ripeteva alle amiche.

Il padre della ragazza, El Ketawi Dafani, 45 anni, è stato fermato, imputato di omicidio. In ospedale è finito il fidanzato, Massimo De Biasio, 31 anni. "E' un secondo caso Hina", ha commentato il sindaco di Azzano Decimo, dove abitava la famiglia immigrata, ricordando il caso della ragazza pakistana uccisa dal padre perchè "troppo occidentale".

La moglie, Dafna, 42 anni, casalinga: "Perdono mio marito. Ha commesso un gesto orrendo, ma è mio marito, il padre di altre mie due figlie. Forse ha sbagliato Sanaa".

"Non voglio parlare con il fidanzato di mia figlia. Con il suo comportamento ha rovinato la mia vita e la mia famiglia" ha detto la madre di Sanaa, che ha fatto sapere di ritenere Massimo De Biasio responsabile di quanto successo.


In città debuttano le ronde nere. Alemanno: "Intervenga il prefetto"

Tra i volontari la presidente dell'Msi Maria Antonietta Cannizzaro e uno dei promotori delle ronde, il presidente del Partito Nazionalista Italiano Gaetano Saya
Hanno fatto la loro prima uscita pubblica romana a Piazza della Repubblica e da qui hanno inscenato una mini-parata fino a via Nazionale. Sono i volontari della Guardia Nazionale che, venerdì pomeriggio, in attesa di organizzare 'ronde notturne nelle periferie', hanno fatto una prima azione dimostrativa nella Capitale. Iniziativa subito condannata dal sindaco di Roma Gianni Alemanno, che ha chiesto "ufficialmente al prefetto e al questore di intervenire per evitare che la nostra città venga segnata dalla vergognosa pagliacciata delle ronde nere".


Nuovo gesto omofobo a Roma: attacco incendiario contro locale gay

Ancora un episodio di violenza contro la comunità omosessuale a Roma. Un attacco incendiario è avvenuto poco prima delle sette di questa mattina contro la discoteca Qube, nella zona di Portonaccio, noto locale gay della Capitale, senza provocare feriti. Non si è trattato del lancio di una molotov, come si è creduto in un primo momento: i carabinieri hanno accertato che la benzina andata a fuoco che ha annerito il portone del locale è stata versata da una bottiglia da un litro e mezzo e non lanciata, come era stata avanzato in una prima ipotesi.


Molotov contro centro sociale di destra: "Volevano colpirci, è una tentata strage"

ROMA - Tre molotov sono state lanciate contro il centro sociale "Spazio Gens Romana", inaugurato questa sera a Roma nel quartiere Appio-Tuscolano, a via Evandro, e definito "il primo centro sociale regolare d'Italia". Non ci sarebbero danni. Le molotov sarebbero state lanciate da persone a bordo di uno o due motorini. Una è caduta su un tendone ed è stata subito spenta.

Tuttavia, Giuliano Castellino, portavoce de "Il popolo di Roma" (gruppo di destra vicino al Pdl) assicura che si tratta di "una tentata strage": "Stavamo festeggiando l'inaugurazione del primo centro sociale legale a Roma, - ha spiegato Castellino - C'erano 500 persone tra cui anche donne e bambini. Due ragazzi in motorino si sono avvicinati e hanno tirato 3 molotov: volevamo lanciarle all'interno del locale per colpire le persone. La prima ha invece colpito l'insegna ed è rimbalzata su un ombrellone, le altre due sono esplose a 3 metri dalle persone".

2 commenti:

Ryo ha detto...

Ho capito, ho capito..
Siamo vicini a Natale, vero?? :P

il Russo ha detto...

Bella rassegna, Paese di merda...

 
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