lunedì 11 agosto 2008

Pensionata uccisa a bastonate, volevano rubarle la borsetta

MILANO - Una pensionata di 77 anni è stata uccisa a colpi di bastonate da due scippatori che volevano rubarle la borsetta. E' successo ieri pomeriggio a Desio, nel Milanese. Stava tornando a casa con i sacchetti della spesa. Attraversava la strada quando due giovani su una moto hanno tentato di strapparle la borsetta. Lei ha reagito e uno di loro, con una violenza senza limiti, prima l'ha spinta a terra e trascinata per un paio di metri. Poi, con un bastone che teneva in mano, l'ha colpita più volte alla testa. Era agonizzante la pensionata quando i passanti l'hanno soccorsa insieme ai volontari del 118. All'ospedale di Monza è giunta in coma; è stata operata ma è morta senza più riprendere coscienza.

L'anziana viveva con la sorella a Desio. Per fare la spesa preferiva andare al supermercato seppur parecchio distante da casa. Oramai era quasi arrivata quando gli scippatori l'hanno affiancata mentre attraversava via Milano, vicino a un distributore di benzina. Indossavano caschi integrali ma qualche passante che non era distante, ha confidato ai carabinieri che gli sembravano giovani, forse stranieri.

(10 agosto 2008)

Avellino, violentata dal branco

AVELLINO - Una donna di 35 anni è stata violentata da tre uomini che l'avevano abbordata all'uscita di un locale notturno di Avellino. L'hanno portata sotto minaccia nelle zone impervie del Terminio, tra Serino e San Michele di Serino, dove ne hanno abusato per diverse ore. E' accaduto la notte scorsa. La donna è stata identificata dai carabinieri mentre i suoi aguzzini la stavano probabilmente riaccompagnando a casa. E i tre, di età compresa tra i 19 e i 33 anni, sono stati arrestati.

I militari di Serino hanno intercettato l'auto alle prime luci dell'alba. La donna, in evidente stato di shock, alla vista dei carabinieri ha chiesto subito aiuto.

Grazie alla sua testimonianza dettagliata i carabinieri sono potuti tornare sul luogo della violenza raccogliendo prove determinanti per incastrare i tre.

Sono finiti così in manette per violenza sessuale di gruppo tre avellinesi, che sono stati dichiarati in stato di arresto in flagranza. Ora sono nel carcere di Bellizzi Irpino in attesa della convalida dell'arresto da parte gip della procura di Avellino.

(10 agosto 2008)

Transessuale stuprato e ucciso, orrore a Milano

di Sandro de Riccardis

MILANO - Alla fine di una notte di droga e noia, rapiscono un trans, lo stuprano più volte, l' accoltellano e lo picchiano a ogni tentativo di fuga. Poi lo scaricano, dissanguato, ai bordi della tangenziale Ovest, dove muore lentamente.

Samantha e Paola, due trans brasiliani di 30 e 37 anni, irregolari, sono come ogni notte ai bordi di via Novara, estrema periferia di Milano. Sono le 5.30 del 29 luglio scorso. A loro si avvicina una Ford Escort con un italiano, Davide Grasso, 20 anni, di Rozzano, comune a sud di Milano, e un marocchino, 17 anni, ospite della comunità di don Gino Rigoldi, cappellano del carcere minorile del Beccaria. Fatti di droga, i due chiedono a Samantha di fare sesso gratis. Al rifiuto del trans, il marocchino - con precedenti per spaccio e furto - si avvicina a Samantha (Rangel Gustavo Brandau, il vero nome), lo prende a pugni e lo trascina in auto. Paola tenta di difendere il collega, ma viene presa a calci. Fugge, mentre Samantha viene portata via. Le rubano tutti i soldi, 60 euro spesi in alcolici dopo l' omicidio. Poi lo obbligano a tornare sul viale alla ricerca della borsa. Di nuovo il brasiliano scappa, ma viene bloccato, violentato dai due aggressori, ferito col coltello. La droga scatena altra violenza, finché il trans, in fin di vita, viene scaricato ai bordi della Tangenziale Ovest. E' dalla denuncia di Paola e dai filmati di una telecamera che partono le indagini della squadra mobile, diretta da Francesco Messina. «Una violenza inaudita - dice Messina - Uno dei delitti più efferati in vent' anni di professione. Più di "Arancia Meccanica"». L' unica testimone «aveva paura a denunciare - spiega l' avvocato Debora Piazza - Col decreto del governo sarebbe stata arrestata ed espulsa». La donna racconta che Samantha «voleva raccogliere i soldi per curare il padre in Brasile». I poliziotti della sezione Criminalità organizzata, coordinati dal vicequestore Maria Josè Falcicchia, arrivano al magrebino grazie alle sue impronte sulla portiera della Ford, trovata con i sedili intrisi di sangue. In questura, il 17enne conduce gli investigatori al cadavere e al complice, arrestato subito dopo. Per Paola ci sarà un permesso di soggiorno per motivi di giustizia. La famiglia della vittima si costituirà parte civile. «Non potevo restare in silenzio di fronte a quello che ho visto. Altri due trans sono spariti nel nulla. Le loro famiglie in Brasile non hanno più saputo nulla».

(7 agosto 2008)
 
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