giovedì 30 aprile 2009

Doping

"L'argento della vergogna, la medaglia del veneto Rebellin ai Giochi di Pechino infangata dalla positività al c. e. r. a, l'epo di terza generazione, è la fine ignominiosa di una carriera segnata da tanti successi, ma anche da altrettanti sospetti. Il veneto era già finito mani e piedi nella vasta inchiesta doping della Guardia di Finanza di Padova del 2001. I militari avevano seguito per varie tappe del Giro di quell'anno una formazione, la Liquigas, di cui faceva parte il veneto. E adesso ecco spuntare le intercettazioni ambientali di quell'inchiesta. Si tratta di due brevi filmati datati 14 e 31 maggio 2001, nei quali dalla scritta esplicativa che scorre all'inizio e dal sonoro si evince chiaramente come Rebellin stia trattando prodotti vietati con il medico cui si affidava allora, Enrico Lazzaro."
(30 aprile 2009)

"Eight months after the end of the Beijing Olympic Games, six unnamed athletes have failed doping tests after previously monitored samples were re-checked, it was announced on Tuesday.
The International Olympic Committee (IOC) confirmed of the 948 samples which were re-tested for CERA, a new version of a endurance-enhancing hormone, seven tests resulted in an adverse finding concerning six athletes."
(29 aprile 2009)

"With a gold medalist in one of its top events busted for doping at the Beijing Games, the troubled sport of track and field is once again at the center of an Olympic drug scandal.
Bahrain's Rashid Ramzi, the 1500-meter champion and his country's first gold medalist in track, was among three track athletes — and a half-dozen Olympians in all — snagged in the latest game of cat-and-mouse between cheaters and those who try to nail them.
The twist in the nabbing of Ramzi and the rest was their drug of choice. It's called CERA, a new form of EPO, which increases endurance by stimulating production of red blood cells.
Olympic drug testers recently came up with a way to detect CERA. They called for retesting of 948 samples taken from the Beijing Olympics; many of those retests were looking for CERA.
Six came back positive. One was from weightlifting, two from cycling — including a silver medalist — and three from track.
Of the four medals that have already been stripped for doping violations from Beijing, three were from track and field. Ramzi's would make it four.
Track and field medals have been stripped and redistributed for decades, though the scandals of the last decade have taken on more sinister elements of multilayered doping programs and attempts to cover them up.
In a scandal that dragged out for more than eight years, Marion Jones was stripped of all five of her medals — including three gold — after admitting that she was doping at the time of the 2000 Sydney Olympics.
The 2004 Athens Games were overshadowed by the scandal involving Greek sprinters Katerina Thanou and Kostas Kenteris, who were banned after allegedly evading drug tests on the eve of the games. Stripped of golds in Athens were winners in the men's hammer throw and discus and women's shot put.
The French anti-doping agency was the first to create a test for CERA, nabbing four cyclists, including third-place Tour de France finisher Bernhard Kohl of Austria, more than two months after the Tour ended."

(28 aprile 2009)

mercoledì 29 aprile 2009

Pedofilia e torture, 4 arrestati e 69 indagati in tutta Italia

SIRACUSA - Sessantanove indagati, quattro arrestati e numerose perquisizioni in 16 regioni italiane per la condivisione via internet di filmati pedofili di genere sadico in cui i bambini venivano sottoposti a vere e proprie torture. L'operazione, coordinata dalla procura della Repubblica di Siracusa, è stata eseguita dal Nucleo investigativo telematico aretuseo con l'impiego di 200 carabinieri e finanzieri. In manette sono finiti un impiegato di 57 anni del Bergamasco; un quarantanovenne della stessa provincia, sposato e padre di due figli; un uomo di 42 del Trevigiano e un medico sessantenne di Catanzaro.

I militari hanno sequestrato filmati che con ogni probabilità sono stati girati nei circuiti del turismo sessuale. I video mostrano pesanti violenze su bambini e bambine di 4-5 anni, imbavagliati e legati. Si vedono i volti degli stupratori, che non fanno parte dell'inchiesta, e tra loro c'è anche una donna. Le immagini sarebbero state scambiate sul web tra gli indagati, per lo più professionisti di età compresa fra i 40 e i 60 anni, che non sarebbero però tra le persone riprese nei filmati. Sette in passato erano stati già denunciati per reati sessuali nei confronti di minorenni.

Le regioni interessate dalle indagini sono Lombardia, Emilia Romagna, Sicilia, Veneto, Lazio, Puglia, Toscana, Calabria, Piemonte, Liguria, Campania, Basilicata, Abruzzo, Marche, Sardegna e Trentino. Quelle con il maggior numero di indagati sono Lombardia, Sicilia, Emilia Romagna e Veneto.

Le indagini del Nit, coordinate dal Procuratore della Repubblica di Siracusa Ugo Rossi, dall'aggiunto Giuseppe Toscano e dai sostituti Antonio Nicastro e Anna Trinchillo, sono state avviate dopo una serie di denunce dell'associazione Telefono arcobaleno.

("la Repubblica Online", 29 aprile 2009)

Match di coppia: Montanelli & Santoro vs Feltri & Giordano

L'infinita polemica su ciò che ha o non ha davvero detto Indro Montanelli di Berlusconi e della sua "calata" nella redazione de "il Giornale" nel 1994 alla vigilia della sua candidatura alle politiche ha tenuto banco nei giorni scorsi. Prefe ne ha parlato sia su ScaricaBile n°14 sia sul suo blog, e così ha fatto in lungo e in largo Travaglio sul suo blog.

Il 24 marzo del 2001, Vittorio Feltri è ospite alla trasmissione Rai "il Raggio Verde", nella quale contesta Indro Montanelli. Il quale Indro Montanelli telefona per confermare che la descrizione di Travaglio degli avvenimenti a "il Giornale" corrisponde a verità.



Naturalmente non possiamo certo sapere se Montanelli non fosse semplicemente un vecchiaccio rancoroso che si è messo a dare ragione a Travaglio per una ripicca personale contro Berlusconi. Allora però vorremmo sentirlo dire da quei giornalisti mentirosi e codardi che continuano a spacciare la favoletta del "grande Indro": o Indro Montanelli negli ultimi anni non è vissuto all'altezza della sua fama, oppure Feltri, Giordano e tutti gli altri sono dei bugiardi prezzolati.

Passiamo ora a Michele Santoro. Indipendentemente da simpatie ed antipatie, vediamo quali sono i termini della querelle. Mario Giordano, direttore de "il Giornale", ha scritto che Michele Santoro ha definito i lettori del suo Giornale dei "poveretti". Qual è la miglior cosa che si possa fare a riguardo? Guardare il filmato dell'intervento incriminato. Filmato che ho anche trascritto nella sua parte fondamentale. Per chi volesse vedere cosa ha davvero detto Santoro sui lettori del Giornale, ecco qui il video:



Qui invece la trascrizione del pezzo incriminato:

"Stasera vorrei soprattutto salutare i lettori del Giornale, e vorrei dire loro: cari lettori del Giornale, poi, poveretti, ogni giorno si trovano quattro-cinque pagine che mi riguardano quindi isnomma io li devo guardare con particolare affetto... Certamente Berlusconi ci divide e questo è vero però io vi adoro veramente perché faccio grandissimi sforzi per capirvi anche se qualche volta proprio non vi capisco. Ma come, il vostro quotidiano ha fatto delle memorabili battaglie per la libertà di satira, il vostro quotidiano è quello che si è battuto come un leone perché venissero pubblicate le vignette su Maometto, dico Maometto, che potevano essere offensive per l'Islam o gli Islamisti, come diceva Fini il quale aggiungeva "non pubblicare quelle vignette sarebbe un segnale di intolleranza nei confronti della libertà di stampa e di satira". Ecco, questo fronte improvvisamente si scioglie e se la prende con AnnoZero e se la prende con Vauro."

A proposito, per chi volesse vedere l'incipit della puntata successiva di AnnoZero, in cui Santoro e Travaglio raccontano un paio di cosette sulle bugie di Mario Giordano, eccolo qui:



Io non ho particolare simpatia per Santoro e non credo ciecamente a Travaglio. Nonostante questo, sono convinto che si debba fare giornalismo serio e dire la verità, cercare le fonti, contestare molte affermazioni loro che sono indubbiamente contestabili con mezzi analoghi. A un lettore obiettivo (che non significa "non schierato" o che non abbia delle idee e delle opinioni) non può certo fare buona impressione rispondere a delle argomentazioni con delle menzogne grossolane.

martedì 28 aprile 2009

Uccide la fidanzata per gelosia poi si suicida sulla A1

POTENZA - Si è suicidato schiacciato dal rimorso di aver ucciso la fidanzata di 18 anni. Sull'autostrada A1, si è gettato sotto le auto. E' Bruno Condelli, il fidanzato trentaduenne di Grazia Gioviale la vittima dell'incidente stradale vicino a Cassino. Un'auto l'ha investito e un camion l'ha trascinato per un centinaio di metri sull'asfalto. Per i carabinieri è lui che qualche ora prima a Tito, un paesino in provincia di Potenza, ha ucciso la fidanzata al culmine di una lite nata per questioni di gelosia.

E' stato il proprietario dell'appartamento della ragazza ad avvertire con una telefonata la caserma dei carabinieri. Grazia Gioviale era stesa sul pavimento in una pozza di sangue colpita da numerose coltellate. Un colpo inferto alla gola era stato mortale. A lungo sono stati ascoltati i familiari e gli amici della ragazza. Solo il fidanzato era scomparso. Il suo appartamento era vuoto e nessuno sapeva dov'era andato. Una denuncia per irreperibilità è stata diffusa a tutte le stazioni di polizia e carabinieri della zona, finché, qualche ora
più tardi, la polizia stradale di Cassino ha telefonato ai carabinieri di Potenza annunciando che la persona che cercavano era morta sulla A1 in un incidente stradale.

Bruno Condelli era a bordo della sua auto, una Mercedes classe A. Aveva raggiunto Cassino inseguendo un percorso senza senso, spinto dal tormento che non l'aveva abbandonato da quando era uscito dalla casa della fidanzata. Ha tamponato un camion tedesco e dall'auto è sceso in preda ad una rabbia senza motivo. "Ho cercato di calmarlo - ha detto il camionista - ma non riuscivo a farlo ragionare. Si è gettato nel traffico e un'auto l'ha investito". Prima una macchina, poi una bisarca. E' morto sul colpo.

(28 aprile 2009)

parlameretricio europeo

(grazie per la segnalazione a Ivan Giannelli)

Queste sono solo alcune delle 20 ragazze scelte dal PDL come potenziali candidate alle prossime elezioni europee, Attualmente stanno seguendo un corso di formazione politica che si tiene nella sede del Pdl in via dell'Umiltà. Il premier ha pensato anche al materiale didattico. Alle partecipanti è stata fornita una brochure contenente delle schede per consentire la preparazione alle europee.

Schede, per esempio, sulla Nato, sulla Bce, sul Fondo Monetario Internazionale e un resoconto sull'operato del governo.

Ecco alcuni nomi: 1) Angela Sozio:EX Grande fratello 2) Barbara Matera:EX Letteronza 3) Camilla Ferranti:EX Uomini & Donne 4) Le gemelle Eleonora e Imma De Vivo:EX Isola dei Famosi 5) Eleonnora Gaggioli:EX attrice di Elisa di Rivombrosa.



Fonti:
http://www.leggo.it/articolo.php?id=18147
http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=346081&PRINT=S
http://www.repubblica.it/2009/04/sezioni/politica/elezioni-2009-1/pdl-21apr/pdl-21apr.html

E ogni due giorni il mondo si celebra

di FRANCESCO MERLO

C'è un sito web che ha censito tutte le giornate mondiali, ben 190, che ogni anno vengono dedicate ai più svariati soggetti, dalla fotografia al fiore, dalla poesia alle scarpe di ginnastica, dal piacere al ricamo... C'è persino, sia pure ancora in preparazione, la giornata mondiale contro le giornate mondiali.

E non ci sarebbe altro da aggiungere a questo sciocchezzaio se tra gli organizzatori, tra i creativi, tra i funzionari di questa mondialità non ci fossero soprattutto le prestigiose sigle delle Nazioni Unite e delle sue Agenzie più importanti, come l'Unesco e l'Oms. E con loro anche le famose Organizzazioni non governative, i sindacati...: davvero una miriade di associazioni ad alto contenuto morale derubricabile ormai in citrullo sussiego.

Hanno infatti l'idea che ci sia una giornata in cui il mondo deve occuparsi di una sola cosa, una giornata con il pensiero fisso del pesce azzurro, e un'altra con l'allegra ossessione del vino, e poi del libro e del cioccolato, del giornale a fumetti e degli orologi da polso. C'è anche la giornata delle nonne che, essendo fisicamente poco agili, si fanno rappresentare dai nipoti, i quali intervengono, spiegano e offrono testimonianze sulla "nonnità" che è il sapore antico, la vita di un volta, le quattro stagioni.

Ovviamente non si tratta di lavori improduttivi che, come insegna Keynes, non esistono. Sulle giornate mondiali piovono infatti finanziamenti, ogni giornata ha le sue pubblicazioni e ci sono una convegnistica e un marketing. Ed è naturale che nel dipanarsi di 190 giornate mondiali all'anno si perda subito il ductus logico in favore dell'incongruo. Ma non importa a nessuno che la mondialità venga degradata a patacca e a discorso a vanvera.

E' vero che una volta le giornate cosiddette mondiali sfibravano le menti perché vi si decidevano questioni che riguardavano tutti, dai berberi del monte Atlante agli operai di Chicago agli indigenti australiani. Ma se in un anno le giornate mondiali sono diventate 190 significa che l'umanità impiega metà del suo tempo a celebrare la propria mondialità, oggi di danzatrice, domani di infermiera, dopodomani di contadina. E un giorno non fuma e l'altro non beve. E un giorno lotta contro l'obesità e l'altro contro la magrezza.

Per organizzare meglio la metà della nostra esistenza consigliamo agli impiegati dell'Onu addetti alla mondialità di offrirci la mezza giornata mondiale al giorno. Presto infatti le giornate potrebbero non bastare a contenere il bisogno che ha la specie umana di essere mondiale sempre, in ogni ora e in momento. E c'è poco da ridere: non è il comico che si annida in questa inflazione di mondialità, ma la malinconia saturnina, la grinta imbronciata. Alla fine infatti organizzare la giornata mondiale contro la tosse canina o a favore del pistacchio è il surrogato di una grande idea, è quel poco che rimane alle elefantiache organizzazioni sopranazionali dell'illusione di governare il mondo. Nella grottesca giornata mondiale della patata c'è insomma una penosa ammissione di impotenza, c'è l'inabissamento della presunzione di uniformare il mondo, di mettergli l'uniforme, di attrezzare sulla cima di un palazzo di vetro la cabina di comando dalla quale dargli il tempo.

("la Repubblica Online", 28 aprile 2009)

lunedì 27 aprile 2009

E' uscito ScaricaBile numero 14

Potete trovare il nuovo numero di ScaricaBile al sito omonimo...

Il bisettimanale di satira più scalcagnato che ci sia vi attende con ben 30 pagine che riusciranno perfino a farvi ridere in qualche punto e pensare in qualche altro.

Buona lettura!

venerdì 24 aprile 2009

quali giornali li chiameranno mostri in prima pagina?

Varese, arrestati per omicidio di un 17enne. Questura: "Da quei ragazzi inaudita ferocia"

VARESE - Due ragazzi di 19 e 20 anni in manette a Varese per l'omicidio del 17enne Dean Catic, italiano di origine croata, assassinato con "inaudita ferocia" nella città lombarda lunedì scorso. Gli agenti della squadra mobile della questura hanno arrestato il 20enne Jacopo Merani e il 19enne Andrea Bacchetta, accusati di essere i responsabili dell'omicidio.

I primi dettagli che emergono sono agghiaccianti. Alla questura di Varese, spiegano che l'omicidio è maturato dopo una serie di screzi tra la vittima e gli arrestati. Lunedì scorso al termine di una discussione con i due iniziata in un bar, Catic è stato accoltellato a bordo di un'auto, dopo essere riuscito a scappare è stato raggiunto e colpito con una decina di fendenti.

Il 17enne non è crollato, ha cercato di risalire sull'auto ma è stato colpito ancora da una coltellata alla schiena. Gravemente ferito, ma ancora vivo anche se incapace di reagire, è stato caricato in auto e portato nel giardino della casa di Jacopo Merani. Il ragazzo rantola e i due, con un piccone, gli danno il colpo di grazia. Poi il corpo è stato avvolto nel cellophane e seppellito sotto un metro di terra.

Il sacrestano di Vigevano con la svastica al braccio


PAVIA - Accoglieva i fedeli della parrocchia di San Francesco a Vigevano, in provincia di Pavia, con una svastica al braccio. Protagonista, il sacrestano della chiesa, Angelo Idi, 51 anni, vigevanese, che ora rischia una denuncia per apologia del fascismo.

Idi è stato visto dai parrocchiani con il simbolo nazista legato al braccio sinistro martedì pomeriggio, proprio nella giornata in cui in Israele si ricordavano le vittime della Shoah. Un fotografo lo ha anche immortalato, mentre salutava i parrocchiani all'uscita dalla messa.

Lui, sacrista da 5 anni, non fa mistero delle sue preferenze politiche: "Sono di estrema destra e fiero di esserlo - spiega - sono un seguace della Repubblica di Salò". E sostiene che non esista alcuna contraddizione tra l'ideologia politica e il ruolo che ricopre. "Penso che non importi a nessuno delle mie idee politiche - dice - l'importante è che faccia bene il mio lavoro, come in effetti faccio. E poi, se vogliamo essere pignoli, allora andiamo a vedere quanti cattolici votano a sinistra oppure si sono espressi a favore dell'aborto".

Lo scorso anno - riferisce l'edizione online dell'Informatore vigevanese - prese a manganellate un ladro che aveva cercato di scassinare una cassetta delle elemosine. E al periodico La legione ha scritto una lettera con la quale si è "scusato", a nome dell'Italia, con la famiglia Mussolini.

Nessun commento dal vescovo della Diocesi di Vigevano, monsignor Claudio Baggini. Sul fronte politico locale è immediata la reazione di Rifondazione comunista: "E' un fatto gravissimo e intollerabile - commenta il leader del partito, Roberto Guarchi - ci auguriamo che il vescovo prenda gli opportuni provvedimenti".

("la Repubblica Online", 24 aprile 2009)

domenica 19 aprile 2009

Tanto era solo un sogno



Grazie a Discanto per la segnalazione

mercoledì 15 aprile 2009

Sassi sulla protesta delle donne contro la legge pro Talebani

KABUL - Circa 300 donne afgane hanno provato a
manifestare oggi la loro contrarietà alla nuova legge che autorizza, tra l'altro, le violenze e i rapporti sessuali coatti all'interno del matrimonio, ma sono state fatte oggetto di una sassaiola proprio mentre la polizia interveniva per disperdere la folla.

La legge, che è stata approvata il mese scorso, legalizza lo stupro del marito nei confronti della moglie, ovvero obbliga le donne a "concedersi" al marito senza opporre resistenza; vieta alle donne di uscire di casa, di cercare lavoro o anche di andare dal medico senza il permesso del consorte; e affida la custodia dei figli esclusivamente ai padri e ai nonni. Il testo permette inoltre tacitamente il matrimonio di bambine e assicura agli uomini maggiori diritti in materia di eredità.

Il corteo di protesta di oggi era stato convocato da alcuni attivisti per i diritti umani ed ha trovato l'adesione di circa 300 giovani donne. Ma il gruppo si è imbattuto in una contro-manifestazione tutta maschile, che è presto degenerata in una sassaiola. "Morte alle schiave dei cristiani", hanno inveito gli uomini, mentre lanciavano sassi sulle donne.

Lo sfidante "americano". Lo scontro sulla legge pro-Taliban potrebbe costituire un terreno di scontro nella campagna elettorale del prossimo agosto, test decisivo per Hamid Karzai. Il presidente ha un nuovo rivale alle elezioni che determineranno il nuovo capo dello Stato e il nuovo Parlamento di Kabul: Sarwar Ahmadzai, di origini afgane ma residente negli Stati Uniti da vent'anni, già leader dell'Unione studenti afgani dal 1990 al 1996. A renderlo noto è il quotidiano Outlook, secondo cui Ahmadzai si è recato in visita in Afghanistan di recente, per valutare la situazione sul campo proprio in vista della sua eventuale candidatura.
Sono altri sei gli sfidanti di Karzai, fra loro un ex ministro delle Finanze e un ex ministro degli Interni.

("la Repubblica Online", 15 aprile 2009)

domenica 12 aprile 2009

scaricabile n°13

nuovo numero di ScaricaBile, con due miei pezzi: uno sulla sismica italiana (commentata da uno scienziato, per quanto tale scienziato sia me medesimo) e la mia classica rubrica internazionale, con un occhio di riguardo al commento del premio nobel per l'economia Joseph Stiglitz al piano Obama per smaltire gli asset tossici. come? regalando soldi ai manager e alle banche prelevandoli dalle tasche dei cittadini. Obamaniacs, a me! così vi do una rotta di botte

giovedì 9 aprile 2009

La guerra è finita: ora è caccia ai gay

di TIMOTHY WILLIAMS e TAREQ MAHER

BAGDAD - L'Iraq sta conoscendo un'atmosfera di relativa libertà che ha permesso il fiorire di una sottocultura gay. Un fenomeno che ha scatenato reazioni improvvise. E letali. Negli ultimi due mesi, stando a fonti della polizia, nel quartiere sciita di Sadr City sono stati rinvenuti i cadaveri di almeno 25 ragazzi uccisi con uno o più colpi di arma da fuoco. Su alcuni è stato affisso un messaggio: "pervertito".

"Solo nelle ultime due settimane sono stati uccisi tre dei miei più cari amici" dice Basim, un parrucchiere di 23 anni. "Stavano raggiungendo un locale fuori città. Sono stati uccisi lungo la strada. Io dovevo andare con loro, per fortuna non l'ho fatto". Basim preferisce farsi chiamare "Basima". Porta i capelli lunghi, ha i buchi ai lobi e il volto coperto da un fondotinta bianco. Tale aspetto, che pure lo espone a dei rischi, nasce in parte dalla relativa calma che ha permesso agli iracheni di godere di libertà impensabili fino a due anni fa.

Sempre più spesso per strada capita di incontrare donne senza velo, e qualcuna di loro azzarda persino abiti che sfiorano il ginocchio. Le famiglie si radunano nei parchi per un picnic, e sono sempre più numerosi quelli che escono di sera. Malgrado ciò, però, l'Iraq rimane un paese religioso, conservatore e violento.
Stando alla polizia, gli omicidi dei gay non sono ascrivibili semplicemente agli squadroni della morte sciiti, ma sarebbero opera dei familiari o dei membri della stessa tribù delle vittime, desiderosi di punire ciò che considerano un disonore. La polizia stessa ha iniziato a mettere in atto misure restrittive contro i gay. "L'omosessualità è fuori legge", afferma il tenente Muthana Shaad, "ed è rivoltante". Negli ultimi quattro mesi, aggiunge, gli agenti hanno iniziato una "campagna per ripulire le strade da mendicanti e omosessuali". In Iraq, prosegue Shaad, i gay possono essere arrestati solo se colti in flagranza di reato, "ma noi ci assicuriamo che non si riuniscano nei bar o camminino insieme per strada: li facciamo allontanare". Nel 2005 l'ayatollah Ali al-Sistani emanò un decreto in base al quale gay e lesbiche dovevano essere "puniti, anzi, uccisi". E, aggiungeva, "uccisi nel modo peggiore, più cruento". Parole poi eliminate dal suo sito web. Anche i seguaci di Moqtada al-Sadr, rappresentante religioso anti-americano, dedicano parte delle loro preghiere del venerdì per inveire contro l'omosessualità. "La comunità dovrebbe essere purificata da comportamenti criminali come furti, menzogne e effemminatezza", ha affermato lo sceicco Jassem al-Mutairi.

Di fronte a tutto ciò molti giovani gay di Sadr City assumono un atteggiamento nichilista. "Non mi importa degli squadroni della morte, perché so che mi uccideranno comunque. Oggi, domani o dopo", dice Sa'ad, che grazie agli estrogeni va fiero del suo piccolo seno. "Odio la mia comunità e i miei parenti. Se dipendesse da loro, finirebbe tutto con un colpo di rivoltella".

(Traduzione di Marzia Porta)

lunedì 6 aprile 2009

terremoti, ponti e nucleare

Questa è la mappa della distribuzione sismica in Italia.

Ora, pensate che bello quando avremo il ponte sullo Stretto e un impianto nucleare a Lentini (tra Catania e Siracusa).

Yeeeeeeeeee!

all'Abruzzo

Un abbraccio da un emigrato in Norvegia a tutto l'Abruzzo. Non posso fare altro se non scrivere qualcosa qui, qualcosa di totalmente inutile. Ma non fare assolutamente nulla sarebbe intollerabile, in un momento come questo.


sabato 4 aprile 2009

Ultima opposizione

Nonostante le chiacchiere del PD e l'attivismo un po' narcisista di Di Pietro, in Italia resta una sola vera opposizione ed è la CGIL...

venerdì 3 aprile 2009

A Foggia, bus solo per immigrati: apartheid, o la risposta sbagliata a un problema reale?

FOGGIA - Un autobus per i bianchi, uno per i neri. Non è un revival anni '50, ambientato in Alabama, né la storia di Rosa Parks, la donna di colore che si rifiutò di far sedere dei bianchi al suo posto; non è neanche una storia di Apartheid in Sudafrica. È quello che accadrà da lunedì a Foggia, nel 2009. L'azienda municipalizzata dei trasporti, infatti, ha istituito una linea differenziata della vecchia "24", che collega la città alla borgata di Mezzanone, che ospita il Cara, centro di accoglienza richiedenti asilo, e che sarà utilizzata esclusivamente dagli extracomunitari.
Un'iniziativa che il governatore regionale pugliese Nichi Vendola ha subito bocciato: "Credo che l'amministrazione di Foggia debba al contrario, se c'è richiesta, moltiplicare i servizi ordinari per tutti. E che la linea per gli extracomunitari di Foggia, che ha il sapore della separazione, debba essere abolita al più presto".

Le due 24 non avranno la stessa fermata: per gli immigrati sarà possibile salire al centro di accoglienza e giungere al capolinea della stazione ferroviaria di Foggia, mentre i residenti di Borgo Mezzanone saliranno nel centro abitato e scenderanno in via Galliani, a circa trecento metri e nei pressi della villa comunale. L'iniziativa segue quella istituita il 19 marzo per i collegamenti del Cara di Bari, che serviva ad evitare agli immigrati un tragitto di quasi tre chilometri per raggiungere la prima fermata utile. A Borgo Mezzanone la situazione è differente: il centro di accoglienza, che dovrebbe ospitare 550 persone, ne accoglie circa 800 e più volte si sono verificati episodi d'intolleranza da parte degli abitanti della borgata, stanchi di furti e molestie da parte degli immigrati. Più volte, gli autisti degli autobus sono stati aggrediti e hanno fatto richiesta di automezzi della polizia a scorta dei pullman di linea.

Le linee diverse sono state istituite per motivi di ordine pubblico. Polemica l'Acsi, l'associazione delle comunità straniere in Italia, a Foggia presieduta dal tunisino Habib Ben Sghaier: "L'integrazione non si fa così. Non posso credere che la prefettura abbia avallato una decisione simile. Questo è razzismo. Forse l'istituzione della nuova linea giunge perché gli abitanti di Mezzanone sono elettori e a giugno ci sono le amministrative". Borgo Mezzanone, però, è una frazione di Manfredonia, seppur più vicina a Foggia, dunque l'elezione del sindaco di Foggia c'entra poco. E proprio il primo cittadino Orazio Ciliberti chiarisce: "Non parliamo di razzismo, ma di opportunità di creare un servizio migliore. Nessuno impedisce agli immigrati del centro di accoglienza di percorrere due chilometri in più, arrivare nella frazione di Borgo Mezzanone e prendere il bus che parte di lì e arriva in centro. Alla base della decisione - continua Ciliberti - ci sono gli attriti tra immigrati e residenti a Mezzanone".

(Piero Russo, "la Repubblica Online", 3 aprile 2009)
 
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