venerdì 21 gennaio 2011

Suicida la madre di Isabelle l'anoressica: "Non ha retto al rimorso"

(da qui)

Non ha retto al dolore e, come ha detto il marito, all'"enorme rimorso". E ha scelto di togliersi la vita. Si è suicidata Marie Caro, la madre di Isabelle Caro, la modella francese anoressica morta a 28 anni lo scorso 17 novembre. Si sentiva in colpa, ha spiegato Christian Caro, "per averla fatta ricoverare, perché Isabelle non voleva andare in quell'ospedale".

La donna, come ha spiegato l'uomo in un'intervista al quotidiano svizzero 20 Minuten, "si è tolta la vita la settimana scorsa, non riusciva a farsi una ragione della morte di Isabelle, si addossava colpe terribili, in particolare perché aveva consentito che la figlia venisse ricoverata. Insieme avevamo progettato una cappella per lei, adesso diventerà la tomba per mia moglie e mia figlia".

La ragazza era stata ricoverata a novembre presso l'ospedale Bichat, a nord di Parigi, per una grave disidratazione. Soffriva di anoressia dall'età di 13 anni. Subito dopo la sua morte, Christian Caro aveva diffuso un comunicato con il quale accusava di "negligenza" il personale medico dell'ospedale. "Ci avevano detto che le avrebbero fatto delle analisi, ma che c'era bisogno di sedarla. Chiunque, nelle condizioni di Isabelle, non avrebbe dovuto essere sedato, ogni medico dovrebbe saperlo". L'uomo aveva quindi sporto denuncia per omicidio doloso presso la Procura di Parigi.

La storia di Isabelle Caro aveva fatto il giro del mondo. Fin da quando la giovane, che soffriva di anoressia, aveva posato nuda nello spot di una campagna di sensibilizzazione sui disturbi alimentari realizzata da Oliviero Toscani nel 2007. Isabelle, alta un metro e sessantacinque, pesava solo 31 chili. La foto aveva destato sensazione e polemiche e il giurì per la pubblicità aveva bloccato il suo utilizzo nella campagna. La ragazza nel 2008 aveva scritto un'autobiografia, The little girl who didn' wanto to get fat, pubblicato in Italia con il titolo La ragazza che non voleva crescere, in cui raccontava di rapporti familiari complessi, con un padre assente e una madre iperprotettiva che la costringeva a rimanere chiusa nella sua stanza, coprendola di giocattoli ed attenzioni, quasi per paura che crescesse.

(20 gennaio 2011)

3 commenti:

Lario3 ha detto...

.
Poverina.


Grazie di cuore per il bel commento, CIAO!!! :-D

Ernest ha detto...

una storia davvero allucinante...

il monticiano ha detto...

Non si può arrivare a quel punto, si autodistruggono se stessi e i propri
famigliari li seguono.

 
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