mercoledì 28 luglio 2010

Santa Giulia, i camion nella notte scaricavano rifiuti come a Gomorra

(da qui)

Scaricavano camion carichi di rifiuti e macerie nella notte. Non è una pagina di Gomorra, il best seller di Roberto Saviano, e non siamo nell'hinterland partenopeo: siamo nei cantieri di Santa Giulia, alle porte di Milano, ed è quanto emerge dal nuovo filone dell'inchiesta coordinata dai pm Laura Pedio e Gaetano Ruta, e condotta dalla guardia di finanza, che ha disposto il sequestro preventivo dell'intera area di proprietà di Risanamento per effetto di presunte irregolarità nelle opere di bonifica.

Secondo quanto si apprende, nel corso di un interrogatorio il direttore dei cantieri per la Sadi servizi industriali (società di Giuseppe Grossi), Gianfranco Abate, solo testimone in questa inchiesta, avrebbe detto che queste manovre di scarico in notturna venivano fatte per non recare disturbo ai residenti durante il giorno con il traffico dei camion. Ma presumibilmente, sospettano gli inquirenti, per non dare nell'occhio. Del resto anche nell'ordinanza di sequestro preventivo dell'area di Santa Giulia si legge che in alcune aree "venivano eseguiti scavi con successivo riempimento non autorizzato attraverso il deposito di macerie". E in un altro settore "venivano eseguite opere di escavazione e di riporto, utilizzando macerie e scorie di acciaieria alle quali non è nota la provenienza".

Sulla vicenda è intervenuto Gaetano Pecorella, presidente della commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti: "Almeno dai dati che abbiamo potuto acquisire, anche al di fuori delle audizioni, pare vi fossero anche infiltrazioni nelle grandi società" che operavano nell'area di Santa Giulia. La commissione era arrivata già Milano, dove ha svolto una serie di audizioni con magistrati, amministratori pubblici e forze dell'ordine e ha visitato un'altra area da bonificare, quella dell'ex Sisas a Pioltello.

Su Santa Giulia, ha detto ancora Pecorella "credo siano mancati soprattutto i controlli amministrativi: arrivare a un sequestro dopo tanti anni e con di fronte un evidente inquinamento della falda acquifera vuol dire che chi sarebbe dovuto intervenire non l'ha fatto". Pecorella ha aggiunto che a intervenire, secondo lui, sarebbero dovuti essere "le autorità amministrative e la stessa Arpa", l'Agenzia regionale per l'ambiente. "E credo che anche la magistratura abbia nel suo passato una carenza di intervento. Penso sarebbe stato possibile accorgersi anche prima che qualcosa non andava".

Non c'è alcun pericolo, infine, per l'acqua distribuita a Milano: l'assicurazione arriva, dopo il sequestro dell'area Santa Giulia per l'inquinamento della falda acquifera, dalla Metropolitana Milanese, la società che gestisce il servizio idrico integrato. "Metropolitana milanese - spiega l'azienda in un comunicato - assicura che l'acqua distribuita per il consumo umano in città è indenne da ogni contaminazione".

1 commento:

Ernest ha detto...

A volte ho come la sensazione di essere circondato dalla corruzione!
un saluto

 
Clicky Web Analytics