giovedì 24 marzo 2011

Parini, troppi insulti dai genitori. E cinque professori se ne vanno

(da qui)

Non vogliono più avere a che fare con le mamme degli studenti del Parini e per questo hanno chiesto il trasferimento in altre scuole. Alla fine, dopo una lunga lotta, i professori hanno gettato la spugna. Due professori hanno già presentato la domanda per insegnare altrove da settembre, altri tre valutano se farlo ora, pur fuori tempo massimo. «Questa scuola è un incubo — dice una delle prof transfughe — ci sono madri, non tutte per fortuna, che passano le loro giornate a insegnarci come si fa il nostro mestiere. E se i figli prendono voti bassi ci insultano».

Per difendersi dalle pressioni dei genitori, in una decina di classi i docenti hanno deciso di fare le riunioni dei consigli di classe in “formula chiusa”: non sono ammessi tutti i papà e le mamme, ma solo due loro rappresentanti. Questa mossa, conforme alla legge, ha scaldato ulteriormente gli animi dei genitori più agguerriti nel volere seguire la vita scolastica dei figli. Ed è fallito il tentativo di mediazione del preside Carlo Pedretti, che due mesi fa ha pubblicato sul sito web della scuola questa circolare: «I genitori che per qualsiasi ragione (personale) abbiano motivi di critica nei confronti di un docente — si legge — non devono avere atteggiamenti aggressivi od offensivi». Ma l’invito è caduto nel vuoto. Il Parini, intanto, perde iscritti.

La circolare del preside

Le sezioni dove in almeno una classe si è deciso di chiudere ai genitori le riunioni del consiglio sono la E, la B e la A, dove insegnano alcuni dei professori che ora hanno capitolato. Nella lettera di dimissioni un’insegnante parla di «insulti, accuse e parole pesanti» che le sarebbero state rivolte da alcuni genitori «anche via email». Un altro docente riferisce di «insulti personali e pesantissimi» che gli sarebbero stati fatti dai genitori di uno studente che andava male a scuola. Gli insegnanti lamentano anche il fatto che il preside in realtà non li abbia difesi, anzi. «Mi ha detto che con le famiglie contro non potevo insegnare, mi ha consigliato di chiedere il trasferimento e intanto mettermi in malattia, già che avevo qualche problema di salute», racconta un’insegnante. Un’accusa pesante, che la docente si dice pronta a ripetere «in ogni sede». Identico racconto fa un altro docente: «Mi ha detto di mettermi in malattia».

Ai docenti nel mirino arrivano gli attestati di stima di molti genitori e studenti. In particolare di quelli dell’ultimo anno, che temono di trovarsi con nuovi insegnanti alla maturità. Ma i rappresentanti dei genitori sono fermi nel condannare l’atteggiamento dei docenti. Raffaella Castellani, presidente del consiglio d’istituto, dice: «La scelta di non accettare i genitori ai consigli di classe ha messo le famiglie in una condizione di forte disagio. È vero che c’è una minoranza di madri e padri che difende i figli a oltranza, ma questo non può essere un motivo sufficiente a escludere le famiglie dalle riunioni in cui si decide la vita scolastica dei loro figli».

1 commento:

Ernest ha detto...

uno dei motivi per cui il paese sta vivendo un periodo difficile secondo me è proprio questo... non ci sono più i genitori di una volta (chiaramente questo non vale per tutti e non bisogna generalizzare)
un saluto

 
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