martedì 19 ottobre 2010

Maricica, Burtone va in carcere

(da qui)

Alessio Burtone è in carcere. Il gip ha firmato l'ordinanza che lo ha obbligato a lasciare gli arresti domiciliari per essere trasferito a Regina Coeli. Burtone, durante un litigio nella stazione della metropolitana "Anagnina", aveva sferrato un pugno a Maricica Hahaianu poi deceduta, venerdì scorso, presso il Policlinico Casilino, nella capitale. A provocare la morte della donna, come emerso dall'autopsia eseguita dal professor Paolo Arbarello, un profondo trauma cranico provocato dal colpo che la donna ha ricevuto sul volto e che l'ha fatta cadere pesantemente a terra.

I carabinieri, giunti presso l'abitazione del giovane per condurlo in carcere, sono stati accolti dai cori e dagli applausi degli amici di Burtone - circa duecento persone - che gridavano "Alessio libero, Alessio libero". Il ventenne è uscito con la testa e il volto coperti dal cappuccio di una felpa blu. La sorella è rientrata nell'androne del palazzo, in lacrime, abbracciata ad alcuni amici.

Le reazioni degli amici. Amarezza e rabbia tra gli amici del ragazzo, davanti allo stabile di via San Giovanni Bosco dal quale è stato prelevato dai carabinieri. "Roma non ha piú un sindaco - ripetono alcuni - da oggi Alemanno è il sindaco di Bucarest. Difende i romeni in qualsiasi occasione. Poi invece non parla di episodi come un ragazzo picchiato da due romeni e ricoverato in fin di vita al policlinico Casilino". C'è chi è molto preoccupato per le sorti di Alessio in carcere, "sicuramente verrà picchiato dagli altri detenuti soprattutto se romeni - dice Maui - è stato arrestato come un mafioso, sono venuti a prenderlo con otto automobili". Sul portone del palazzo di Alessio resta lo striscione con su scritto "Alessio libero", che gli amici hanno affisso nei giorni scorsi. "Lo abbiamo rifatto - spiega Andrea - perché la donna delle pulizie, romena, lo aveva staccato. Pensa che coincidenza".

L'attacco a Maricica. "La signora Maricica prendeva spesso l'autobus numero 511 e dava sempre fastidio ai passeggeri, creava sempre un pretesto per litigare, era un'attaccabrighe", dice un amico di Burtone parlando della vittima del pungo sferrato dal giovane. "Tempo fa si è fatta menare - aggiunge - per prendersi i soldi del risarcimento. Quindi non è Alessio il pregiudicato, non è vero".

Le frasi di Alessio. "Se tornassi indietro mi farei picchiare ma non alzerei più le mani in vita mia". Sono le parole ripetute in questi giorni da Burtone e riferite dal suo legale, Fabrizio Gallo. "E' affranto e dispiaciuto", ha raccontato l'avvocato prima della decisione del gip, facendo sapere che il giovane era "un po' più fiducioso" sulla sua situazione. Nel pomeriggio, dopo aver saputo della decisione del gip, Burtone ha anche aggiunto di essere "disperato per quella morte".



I funerali della donna. Quanto ai funerali della donna, il Comune di Roma si occuperà delle esequie e dell'allestimento di una camera ardente. Lo ha confermato ai microfoni di Radio Città Futura Ramona Badescu, consigliere del Comune per i rapporti con la comunità rumena. "E' stato il sindaco a proporlo tramite me al marito - ha spiegato l'attrice - c'è tanta gente che vuole salutarla, farle un omaggio, portarle dei fiori, e con Adrian (il marito della Hahaianu, ndr) abbiamo pensato di accontentarli, quando avremo il nulla osta dopo l'autopsia". Ramona Badescu invita a superare la questione della nazionalità della vittima: "Questo gesto, il fatto che il Comune si sia preso carico di tutte le spese del funerale, l'annuncio di Alemanno che si costituirà parte civile dimostrano il suo coraggio, la sua grandezza umana e fanno capire alla gente che il sindaco sta dalla parte di chi ha subìto un torto".

La polemica politica. Ma la polemica non si placa. "Una gazzarra indegna", la definisce Jean Leonard Touadì, deputato del Pd ed ex assessore alla Sicurezza del Comune di Roma, parlando del botta e risposta che ha visto contrapposti Alemanno, favorevole all'arresto di Burtone, e il sottosegretario ai Beni culturali, Francesco Giro, contrario. Sempre ai microfoni di Radio Città Futura, Touadì ha spiegato che "i fatti sono gravissimi, stiamo parlando di una donna di 32 anni, madre di due figli, che svolgeva un lavoro delicato, e di un ragazzo maggiorenne incolpato di omicidio preterintenzionale aggravato dalla futilità dei motivi. Di fronte a questo, secondo me il magistrato deve applicare una pena esemplare".

"A vent'anni si ha una responsabilità penale totale - ha spiegato l'esponente del Pd alla Camera - e in questo caso abbiamo assistito a un ragazzo che fa pugilato assestando un colpo di questa durezza in faccia a una donna". E poi gli amici che, stando a quanto si legge su Facebook, "non hanno ancora preso la giusta misura della gravità di ciò che è successo, gli striscioni allo stadio e al quartiere don Bosco che inneggiano alla sua libertà, per questo ci vuole una punizione esemplare". Touadì si è chiesto, quindi "cosa sarebbe successo a parti inverse" e ricorda la vicenda dello stupro della Caffarella: "Allora dei giovani rumeni andarono in carcere sulla base di indizi non provati, poi si scoprì che non c'entravano niente".

2 commenti:

il monticiano ha detto...

Il sottosegretario giro naturalmente mi ha fatto girare le cosiddette
quando ha aperto bocca per dire minchiate al fine di catturare voti dai xenofobi come lui.

Ernest ha detto...

Ho ancora in mente quegli applausi e quel ghigno...

 
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