sabato 20 giugno 2009

Pedofilia online: 14 arrestati, 253 indagati

CATANIA - Potrebbe essere il più grande blitz contro la pedofilia online compiuta sinora in Italia. E i numeri della maxioperazione denominata 'Smasher' dagli investigatori, parlano chiaro: quattordici persone arrestate, 253 indagate e oltre 300 perquisizioni, per contrastare l'acquisto su internet e la detenzione di materiale pedo-pornografico. I magistrati: "Immagini aberranti e ripugnanti",

Le indagini e le persone coinvolte. Le indagini, condotte dal compartimento della Sicilia della polizia postale e coordinate dal procuratore aggiunto di Catania Marisa Scavo e dal sostituto Antonella Barrera, hanno visto gli investigatori impegnati in quasi tutte le regioni italiane. Intervistato da Skytg24, il vicequestore aggiunto della polizia Marcello La Bella ha specificato che le città coinvolte nelle perquisizioni sono 68 e che le regioni con il maggior numero di interventi sono state il Lazio e la Lombardia. Le persone coinvolte nell'inchiesta hanno tra i 20 e i cinquant'anni. "Si tratta di appartenenti alla media borghesia - ha detto La Bella - ma anche di operai e impiegati".

Il materiale.
I quattordici arrestati sono stati trovati in possesso di video particolarmente violenti e cruenti di pornografia infantile. Parte delle immagini erano state scaricate da un sito internet per pedofili il cui server è in Germania, più esattamente in Baviera. Vi si accedeva gratuitamente ma con una password. Dopo la segnalazione dei colleghi italiani la polizia baverese ha 'congelato' i file del server accertando che, sui filmati a contenuto pedopornografico, avevano avuto accesso gli utenti di provider di 99 Paesi nel mondo.

Le perquisizioni. I fermi sono stati effettuati in flagranza di reato dopo che la polizia postale ha compiuto le oltre 300 perquisizioni. Tra i destinatari dei provvedimenti cautelari anche due palermitani, entrambi commercianti informatici, di 45 e 31 anni: la polizia postale ha controllato i computer dei due negozi, rinvenendo il materiale pedopornografico. Nella rete degli investigatori è finito anche un instruttore di nuoto di bambini: nel suo pc c'erano video ripresi con una telecamera piazzata negli spogliatoi.

Il ruolo dell'Italia. L'ipotesi, avanzata dal responsabile della divisione investigativa del dipartimento centrale della Polizia postale, Diego Buso, è che "almeno uno degli arrestati abbia prodotto in Italia dei filmati con contenuti pedopornografici". "Se in alcune immagini ci sono degli sfondi che riconducono all'Italia - spiega Buso - o si sentono come sottofondo musiche di artisti italiani è lecito avere dei sospetti, che dobbiamo adesso verificare. Per questo occorrerà un ulteriore sforzo".

Documenti "ripugnanti".
Durante l'operazione la polizia postale ha sequestrato 150 mila file e 40 mila supporti con immagini pedopornografiche che il procuratore capo di Catania, Vincenzo D'Agata, ha definito "ripugnanti". Per il questore Domenico Pinzello sono "filmati aberranti con un livello di violenza che sbalordisce sopratutto chi è genitore". Le investigazioni sono state compiute con il coordinamento del Centro nazionale di contrasto alla pedo-pornografia on-line (Cncpo) di Roma e la collaborazione della polizia federale tedesca.

("la Repubblica", 20 giugno 2009)

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