Se una crisi scatenata da politiche di centro-destra risulta nella più grande vittoria del centro-destra in Europa, c'è qualcosa che non va.
Se le colpe di multinazionali e lobbies producono non voti di sinistra estrema ma voti fascisti, c'è qualcosa che non va.
Se i partiti pseudo-socialisti non hanno alcuna alternativa da offrire a un modello economico che è palesemente al collasso, c'è qualcosa che non va.
Ora spero che sia chiaro a tutti che è tutta l'Europa ad avere imboccato una strada terrificante, una strada che ricorda, mutatis mutandis, quella percorsa circa 100 anni fa.
Non si prevedono guerre mondiali, ma prepariamoci ad una lenta, inesorabile disgregazione.
Perché anche le vittorie delle sinistre resteranno dei palliativi dalla durata sempre più breve, se tutto ciò in cui si tradurranno saranno politiche capitaliste uguali a quelle della destra, con in più matrimoni omosessuali - una conquista di civiltà, certo, che però non può compensare una totale assenza di un disegno politico alternativo, l'incapacità di affrontare i prolemi reali quale l'immigrazione e l'erosione dei diritti sindacali, la forza di prendere decisioni coraggiose, curiosamente definite "impopolari" da coloro che non vogliono, per il loro meschino interesse egoistico, che vengano prese.
Qui si fa l'Europa o si muore nel tentativo. Io non resto seduto, con espressione snob e vagamente disgustata, mentre il Titanic crolla nell'abisso.
-
Nessun commento:
Posta un commento