sabato 29 novembre 2008

Troppo sbronze per i tacchi alti? In regalo l'infradito

Chiunque a Londra abbia preso un taxi nella notte tra il sabato e la domenica per andare verso l’aeroporto l’ha visto con i suoi occhi. Da ogni pub e dai locali pubblici escono barcollanti decine di ragazze che hanno bevuto troppo, camminano incerte sul marciapiede, vomitano in un angolo e cercano di ritrovare la strada di casa dove finalmente potranno togliersi i tacchi da 12 cm e riposare. [c'è da chiedersi che razza di società sia quella in cui le ragazzine si sentono fighe a vestirsi da prostitute e poi finiscono la serata vomitando in un angolo di strada. piccole fighe di legno crescono, NdV]

E’ uno spettacolo tra i più penosi che offra la città e il problema è così serio che Scotland Yard non riesce più a fare fronte alle chiamate al numero di emergenza, quasi tutte legate a qualche episodio di ubriachezza. Gli agenti lasciano squillare il telefono, anche se dall’altra parte qualcuno vorrebbe denunciare un omicidio. Ma finalmente è stata trovata la soluzione. I migliori cervelli della polizia del Devon e della Cornovaglia, del comune di Torbay, dei vigili del fuoco locali e della Authority per l’educazione hanno avuto l’idea decisiva. Gli agenti distribuiranno al di fuori dei pub e dei locali notturni della piccola cittadina migliaia di ciabatte infradito di plastica, che verranno consegnate alle ragazze un po’ brille che cercano di riguadagnare la strada di casa. Non è uno scherzo, è purtroppo vero.

«La gente a volte beve un po’ troppo - ha candidamente spiegato Adrian Leisk, esponente dell’organizzazione che promuove una società più sicura - e vediamo le ragazze andare in giro a piedi tenendo in mano le scarpe. Non è un bello spettacolo. Quindi forniremo una calzatura alternativa alle persone in modo che possano raggiungere la loro casa in sicurezza anche se indossano scarpe che in quel momento non sono confortevoli». Leisk ha aggiunto che la decisione è stata presa consultando la polizia, i sacerdoti, i conducenti di autobus e le persone che hanno a che fare con la vita notturna del luogo. Come sui pacchetti di sigarette, anche sulle infradito di plastica ci saranno scritte che spiegheranno i danni che l’alcol può fare all’organismo, compreso quello di cadere dai tacchi alti battendo la testa. Le ragazze che frequentano i pub e i club notturni sono entusiaste: «E’ un’idea fantastica - ha detto Danielle Bolton, 19 anni, al Times - Userò sempre le ciabatte. Le scarpe mi fanno male alla fine della nottata e tendo a togliermele». [e milioni di adolescenti in tutta Europa sono troppo rincoglionite per pensare a portarsi dietro due infradito in borsetta]

Il capo della polizia di Torbay, Chris Singer, è orgoglioso: «Confidiamo che distribuendo le ciabatte risparmieremo alle nostre ragazze le ferite che si sarebbero procurate cadendo dopo una notte in compagnia degli amici». Inutili le proteste dell’associazione dei contribuenti, i cui dirigenti ritengono che la spesa di 30 mila sterline (34 mila euro) per l’iniziativa sia «un modo idiota di sprecare denaro». Le ciabatte di Torbay sono d'altra parte solo una delle tante iniziative con le quali la Gran Bretagna si prepara alle feste di Natale. E' vero che a causa della recessione saranno le più povere di sempre, ma questo non impedirà di divertirsi. L'associazione contro le gravidanze indesiderate distribuirà nelle prossime settimane milioni di pillole del giorno dopo e ha lanciato una campagna con manifesti che raffigurano una languida fanciulla che abbraccia Babbo Natale: «Attenta, viene una volta sola all'anno, ma lascia un ricordo».

Nei locali frequentati da minorenni sono stati installati respiratori per il test alcolico, solo per scoprire che più della metà dei ragazzi con meno di 16 anni beve regolarmente. Durante le feste torneranno a casa barcollando sulle ciabatte a notte fonda, senza che l'unico genitore rimasto dopo il divorzio nemmeno si svegli a domandarsi che cosa sta succedendo ai suoi figli. [sicuramente la colpa è del divorzio, dell'aborto, della scienza e dei comunisti, in ordine inverso di importanza]

(Vittorio Sabadin, "la Stampa", 29/11/2008)

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