Perché poi c'è chi ride di lei, magari, ma alla fine ha sempre ragione.
"Villari deve dimettersi o deve essere espulso, o la minoranza deve dimettersi in blocco dalla Commissione di Vigilanza Rai. [...] Noi del Pd non possiamo prestarci a queste operazioni" che sono "un esempio di trasformismo. [...] Diciamo da tempo che dobbiamo guardarci a sinistra, ma quelli che ci colpiscono alle spalle poi stanno sempre al centro".
Che cosa aggiungere?
Che il braccio di ferro sulla Commissione di Vigilanza Rai non è, come scioccamente dice qualcuno, una fissa per accontentare Di Pietro, bensì uno dei punti fondamentali su cui si gioca il mostrarsi differenti, il mostrarsi non corrotti né "inciuciari".
Perché da sempre la maggioranza ha votato a Presidente l'esponente dell'opposizione indicato dall'opposizione stessa, senza discutere. Così abbiamo avuto personaggi orripilanti quali Storace e quell'altro di AN così osceno che non riesco nemmeno a ricordarne il nome (Landolfi, nota delle 17:13). E il centrodestra si rifiuta di accettare Orlando perché ha detto che sarebbe stato inflessibile e non avrebbe risparmiato nessuno nel suo ruolo alla Vigilanza??? Ma stiamo scherzando?
Lo strappo istituzionale va sottolineato con una rinuncia totale alle operazioni della Commissione, che tanto è un organo totalmente inutile. Per cui che si cacci Villari a pedate dal partito, che ci si ritiri in blocco dalla Commissione e si lasci il centrodestra a baloccarcisi. Il messaggio lo si deve lanciare non agli elettori del centrodestra "irrecuperabili", bensì agli elettori del centrosinistra. Come possono i vertici del PD non capire che regalano nuovi voti a Di Pietro o, il che è ovviamente molto peggio, all'astensionismo?
E invece che faranno? Abbozzeranno, cambieranno candidatura, diranno "ma ecco però per cui quindi nell'ottica del dialogo"?
Né conforto, né compassione.
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