martedì 16 novembre 2010

a favore del finanziamento pubblico ai giornali

Nuove polemiche dal campo grillino e da quello del Fatto Quotidiano (Marco Travaglio docet) sulla questione dei finanziamenti pubblici ai giornali, a seguito della decisione da parte della Commissione Bilancio della Camera di confermare i 180 milioni di euro di finanziamento pubblico all'editoria privata.

Da un lato, giustamente, Travaglio punta il dito sulla assoluta mancanza di razionalità nella questione dei finanziamenti: i rimborsi dipendono infatti dal numero di copie stampate, e non da quelle effettivamente vendute, consentendo a giornali "ridicoli" di stampare copie in più solo allo scopo di ottenere finanziamenti e rimborsi, e in passato (ma forse anche attualmente) regalando in particolare contributi ai giornali cosiddetti di partito (Libero per anni li ha ottenuti per essere l'organo del Partito Monarchico).

Però c'è un altro lato della faccenda: i giornali sono uno dei poteri dello stato, sono simbolo di pluralismo e sono un organismo culturale, dovrebbero sopravvivere solo quelli più letti?
Il caso de "il Manifesto" è sotto gli occhi di tutti: uno dei migliori giornali italiani e certamente schierato ma sicuramente il più indipendente (i legami de Il Fatto Quotidiano con la macchina economica rappresentata da Beppe Grillo e dalla casa editrice Aliberti sono probabilmente poco noti, ma non per questo differenti nella sostanza da quelli del gruppo Repubblica-l'Espresso con De Benedetti).

Regolamentare e razionalizzare la distribuzione dei finanziamenti è assolutamente necessario (nella stampa come nei fondi per il cinema o nel bilancio della RAI). Ma piegare la stampa al puro dettame economico è sbagliato perché livella l'informazione, incoraggia la parzialità e il sensazionalismo e rende la stampa peggiore. Come ci ricorda Noam Chomsky (via occhioclinico):

IL SECONDO FILTRO DEL MODELLO DI PROPAGANDA

“Ruolo primario della pubblicità come fonte di finanziamento [ovvero] la pubblicità come licenza per stare sul mercato […]: il mercato favorisce il mezzo a cui vanno le preferenze degli inserzionisti. Di fatto la pubblicità è un potente meccanismo di indebolimento della stampa della classe lavoratrice” assimilabile all’azione dell’aumento dei costi di capitale.

I giornali che dipendono per la maggior parte dagli introiti delle vendite saranno espulsi, marginalizzati dal mercato: “il libero mercato non produce più un sistema neutrale in cui a decidere sia la scelta dell’acquirente finale. Sono le scelte degli inserzionisti a decidere a incidere sulla sopravvivenza e sulla prosperità dei media”.

La naturale conseguenza è che gli inserzionisti non investiranno nei media che offrono visioni alternative della società, in contrasto con l’ideologia dominante del profitto e gli interessi della classe dirigente. Questo meccanismo determinò, ad esempio, la scomparsa dalla grande distribuzione della stampa socialdemocratica inglese fra il 1960 ed il 1967: il movimento di massa popolare fu privo del sostegno di testate di rilievo, costantemente attaccato dalla stampa e compromesso, quindi, nelle sue possibilità di incidere sulla società.


Coi finanziamenti ben ponderati si fa sopravvivere il pluralismo. Volerli cancellare del tutto ha lo stesso senso e la stessa funzione dei discorsi sul fatto di eliminare quanto più Stato e tasse possibile e lasciare tutto in mano ai privati perché lo Stato sarebbe irrimediabilmente corrotto, sprecone e/o incompetente. E poi si sa, la massa lasciata a se stessa, in un mondo capitalista, va sempre nella solita direzione: tette e culi, Striscia la Notizia e Fox News.

4 commenti:

SCIUSCIA ha detto...

Il tipico esempio di come iniziare con una giusta battaglia per poi finire con le peggio atrocità.

ventopiumoso ha detto...

ah! mi hai anticipato!
mi trovi d'accordo, volpe, è esattamente quello che ho pensato io ascoltando travaglio.
non so come se ne possa uscire. assomglia un po' al paradosso del tuo portiere preferito ;b

ventopiumoso ha detto...

pero' bisogna uscirne, nel senso

1. evitare sprechi
2. trovare un meccanismo per evitare la "menzogna diffusa" (occhei in tutti i sensi di cui abbiamo discusso bla bla)

non e' semplice.. ufffffff

adesso come adesso non sarei a favore ne' dei finanziamenti ne' dei non-finanziamenti. piu' dei finanziamenti che no, ma con riserve

ma si puo' risolvere nominandomi imperatore di tutte le galassie :)

ventopiumoso ha detto...

OT: volpe, piazza della loggia

 
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