(di Laura Boldrini, Portavoce dell'Alto Commissariato della Nazioni Unite per i Rifugiati, da qui)
Per chi non è un addetto ai lavori, orientarsi nell’universo degli emendamenti e delle mozioni che si discutono in Parlamento non è cosa semplice. Ieri sera è stato il turno delle mozioni riguardanti la revisione del trattato di amicizia Italia-Libia ed è stato particolarmente complicato seguirne gli sviluppi.
Che il governo sia stato battuto tre volte è un dato politico su cui si sono pronunciati in tanti e non ritengo spetti a me aggiungere altro. Vorrei invece soffermarmi sui contenuti. Il fatto che sia stato espresso un voto favorevole anche alla tutela dei diritti dei richiedenti asilo in Libia è per me e per la mia Organizzazione – l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) – un dato positivo come lo è chiedere al governo l’impegno a che l’ufficio dell’UNHCR a Tripoli torni a lavorare senza le attuali limitazioni, così come che la Libia sia sollecitata a firmare la Convenzione di Ginevra sui Rifugiati del 1951.
Quello che mi ha veramente colpito è come oggi alcuni giornali abbiano interpretato tutto questo. C’è chi ha titolato “Fini vota con la sinistra a favore dei clandestini”; “Più immigrati per tutti”; “Fini ci regala i clandestini”. Ma che c’entra? Qual è il nesso? Una tale rappresentazione non solo non restituisce ai lettori il merito di quanto è stato votato ma volutamente utilizza lo spauracchio dell’invasione per oscurare l’importante tema dei diritti dei richiedenti asilo e degli obblighi internazionali, troppo spesso negli ultimi tempi sacrificati sull’altare della demagogia politica.
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2 commenti:
Già, i contenuti.... Interessano ancora a qualcuno?
è la nuova strategia della tensione...
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