(da qui)
Sta lottando tra la vita e la morte il piccolo di appena sette mesi massacrato di botte dalla madre. Un´agonia che dura da tre giorni quella del neonato, portato mercoledì sera prima al pronto soccorso di Goia del Colle, poi trasferito d´urgenza al reparto di rianimazione dell´ospedale pediatrico Giovanni XXIII e infine ieri pomeriggio operato al Policlinico di Bari al reparto di neurochirugia. «Le sue condizioni sono disperate - ammettono i medici - è difficile che ce la faccia».
Il bambino, quando è arrivato all´ospedale di via Amendola, era già in fin di vita. Costole rotte, fratture multiple, cranio spaccato. Giovedì ha avuto due collassi cardiocircolatori che è però riuscito a superare, ieri invece è stato operato alla testa per cercare di abbassare la pressione intracranica.
Ad eseguire il delicatissimo intervento l´equipe guidata dal professor Antonello Calace che ha dovuto applicare due drenaggi per la presenza di un igroma bilaterale. I sanitari non fanno alcuna previsione, ma tra i corridoi del reparto prevale il pessimismo. Stabili le condizioni cardiache, gravi invece quelle neurologiche per le numerose ecchimosi, il neonato è ora tenuto in coma farmacologico. «Il quadro clinico è gravissimo, solo un miracolo - commentano - può salvare il piccolo».
È stata portata intanto nel carcere di Bari la madre, una 28enne di origini brasiliane ma residente in Italia fin da piccola. La giovane, in stato di shock, ha confessato le violenze davanti agli uomini della squadra mobile di Bari specializzati nei reati contro i minori, ha raccontato di aver sfogato la sua rabbia sul figlio, esasperata dai continui litigi con il compagno, un artigiano di 35 anni. Le torture andavano avanti da almeno due mesi.
La donna deve rispondere adesso dell´accusa di maltrattamenti aggravati da lesioni gravissime. Il padre, che ha dichiarato di non sapere nulla, non è indagato, ma gli inquirenti stanno valutando la sua posizione.«Strano che l´uomo non si fosse mai accorto di nulla - spiegano gli investigatori - abbiamo accertato che anche lui era vittima delle aggressioni della donna, gli abbiamo trovato infatti analoghi morsi sul collo come quelli riportati dal bambino. Una violenza illogica ed inaudita che ha lasciato sconvolti anche noi».
Al vaglio anche le testimonianze dei parenti più stretti per chiarire eventuali altre responsabilità.
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1 commento:
neanche gli animali si comportano così...
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