martedì 5 maggio 2009

privatizzazione dell'acqua e future alleanze di governo

Raffaele Petrarulo, consigliere comunale dell'Italia dei Valori a Torino, parla del rischio di una futura crisi al Comune di Torino... Crisi provocata dal fatto che tutti gli alleati del PD in Comune (Rifondazione, Comunisti, Verdi, Di Pietro) hanno votato contro la fusione di Iride ed ENIA (aziende idriche di Torino e Genova) in vista di una prossima messa in vendita ai privati.
Il sindaco Chiamparino è passato dalla parte delle Gran Merde, dichiarando che è pronto a scaricare gli alleati e magari andare a nuove elezioni, possibilmente dopo un dialogo con l'UDC. Unite i puntini, che cosa apparirà?

Cosa è successo negli ultimi due giorni a Torino in tema di acqua?

E' successo che è passata una delibera della fusione Iride-ENIA, che contemplava anche la privatizzazione dell'acqua. Noi, come Italia dei Valori abbiamo presentato un emendamento molto importante: che l'acqua rimanga in mano pubblica. C'è stato negato, nonostante questo a Genova fosse avvenuto. Naturalmente il voto dell'Italia dei Valori, senza se e senza ma, è contro la privatizzazione dell'acqua, le reti devono essere pubbliche a garanzia dei cittadini e a garanzia di tutte quelle persone che non possono pagare delle tariffe non concorrenziali.

Avendo votato contro poi cosa è successo?
C'è stata la dichiarazione del sindaco Chiamparino che ha detto che siamo fuori dala giunta. Noi abbiamo risposto che non ci ha mai fatto entrare in giunta. Sicuramente non accetteremo nessuna imposizione perché sui temi della privatizzazione dell'acqua la posizione del presidente Antonio Di Pietro è chiara: no alla privatizzazione, l'acqua deve restare in mano pubblica. Avremo dei chiarimenti col sindaco da lunedì in avanti. Sicuramente noi siamo alleati per il programma con il PD, ma non accettiamo imposizioni per quanto riguarda reti pubbliche, acqua, idriche e termiche.

Nei fatti cosa accadrebbe? Ci sarebbe un aumento delle bollette e del costo dell'acqua a carico dei cittadini? E quanti sarebbero i cittadini coinvolti?
Bèh, lei pensi questo: nei fatti tutto questo può essere opinabile, ma sicuramente in mano pubblica i consigli comunali hanno il dovere e il diritto di poter incidere sulle tariffe perché vengono sancite anche dai consigli comunali.
In mano privata, mi permetto di dire, decidono i Cda, e i Cda non sempre sono l'espressione dei cittadini che hanno votato i partiti politici. Che sia la politica pubblica a dare quei segnali seri di pubblicità per quello che riguarda l'acqua a livello globale. E si ricordi che qui non stiamo parlando di diecimila persone, ma parlamo di milioni di persone che verrebbero investite da questa grande area di fusione, Iride-ENIA, quindi Torino-Genova, con tutte le reti che poi ne saranno conseguenti.

Chi ci guadagnerebbe da questa operazione?
Se viene fatta in una maniera oculata e seria possono guadagnarci tutti, è naturale che se noi non abbiamo un controllo, di fatto, dalla partenza, non potremo sapere chi alla fine ci va a guadagnare. Vi assicuro che se c'è il pubblico, il pubblico decide e può fare tariffe. Se c'è un privato, nessun privato, che io conosca come professionista, va a fare un lavoro in perdita per garantire qualcun altro.

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