mercoledì 15 aprile 2009

Sassi sulla protesta delle donne contro la legge pro Talebani

KABUL - Circa 300 donne afgane hanno provato a
manifestare oggi la loro contrarietà alla nuova legge che autorizza, tra l'altro, le violenze e i rapporti sessuali coatti all'interno del matrimonio, ma sono state fatte oggetto di una sassaiola proprio mentre la polizia interveniva per disperdere la folla.

La legge, che è stata approvata il mese scorso, legalizza lo stupro del marito nei confronti della moglie, ovvero obbliga le donne a "concedersi" al marito senza opporre resistenza; vieta alle donne di uscire di casa, di cercare lavoro o anche di andare dal medico senza il permesso del consorte; e affida la custodia dei figli esclusivamente ai padri e ai nonni. Il testo permette inoltre tacitamente il matrimonio di bambine e assicura agli uomini maggiori diritti in materia di eredità.

Il corteo di protesta di oggi era stato convocato da alcuni attivisti per i diritti umani ed ha trovato l'adesione di circa 300 giovani donne. Ma il gruppo si è imbattuto in una contro-manifestazione tutta maschile, che è presto degenerata in una sassaiola. "Morte alle schiave dei cristiani", hanno inveito gli uomini, mentre lanciavano sassi sulle donne.

Lo sfidante "americano". Lo scontro sulla legge pro-Taliban potrebbe costituire un terreno di scontro nella campagna elettorale del prossimo agosto, test decisivo per Hamid Karzai. Il presidente ha un nuovo rivale alle elezioni che determineranno il nuovo capo dello Stato e il nuovo Parlamento di Kabul: Sarwar Ahmadzai, di origini afgane ma residente negli Stati Uniti da vent'anni, già leader dell'Unione studenti afgani dal 1990 al 1996. A renderlo noto è il quotidiano Outlook, secondo cui Ahmadzai si è recato in visita in Afghanistan di recente, per valutare la situazione sul campo proprio in vista della sua eventuale candidatura.
Sono altri sei gli sfidanti di Karzai, fra loro un ex ministro delle Finanze e un ex ministro degli Interni.

("la Repubblica Online", 15 aprile 2009)

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