Mio padre mi ha segnalato oggi questo simpatico articolo, una intervista del 2005 a Veronica Lario in Berlusconi, moglie del premier, che racconta di come, negli anni ottanta, sia ricorsa ad un aborto, d'accordo col marito, al settimo mese, dato che il figlio che aspettava non era sano. Ora, Berlusconi sicuramente con le sue ricchezze non avrebbe avuto difficoltà a mantenere un figlio disabile vita natural durante, eppure ha scelto di non farlo. Ma Berlusconi difende la vita. Ecco le alleanze che si sceglie la Chiesa, proiettata in una corsa folle e cieca alla difesa di diritti e doveri che risuona in maniera disumana senza riuscire in alcun modo ad evocare una qualsiasi forma di simpatia (nel senso etimologico del termine). Ecco la demenza dei seguaci di Berlusconi, del tutto incapaci di riconoscere alcuna forma di incoerenza nella loro idolatria.
"Ho avuto un aborto terapeutico, molti anni fa. Al quinto mese di gravidanza ho saputo che il bambino che aspettavo era malformato e per i due mesi successivi ho cercato di capire, con l' aiuto dei medici, che cosa potevo fare, che cosa fosse più giusto fare. Al settimo mese di gravidanza sono dolorosamente arrivata alla conclusione di dover abortire."
(Veronica Lario)
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1 commento:
E intanto lascia morire gli immigrati... Che schifo d'uomo...
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