venerdì 23 gennaio 2009

raccogliersi a sinistra

Un nugolo di consensi unanimi ha accolto i due interventi di Mercedes Bresso in favore della decisione del signor Englaro di staccare gli alimentatori che tengono in vita sua figlia Eulana, in stato vegetativo permanente da 14 anni.

Per quello che riguarda la scienza, stato vegetativo permanente significa che lasciarla attaccata alle macchine ha lo stesso senso di smettere di seppellire i cadaveri e tenerli in casa, dato che Dio potrebbe sempre resuscitarli.

Ma non è di questo che voglio parlare. Voglio tornare a Mercedes Bresso e alla disperazione politica che attanaglia le persone di sinistra di questo paese. Persone che probabilmente sarebbero pronte a correre dietro alla bandiera di un qualunque candidato, fosse la Bresso o Chiamparino o Soru, disposto a "dire qualcosa di sinistra, qualcosa di civile" e mettere insieme un cartello elettorale sensato.

Appartengo anch'io a questa schiera, sebbene non possa certo dirmi entusiasta delle figure attuali nel PD o più a sinistra, non tanto perché certuni non mi piacciano, quanto per il fatto che non li conosca e non so se la loro statura possa essere adeguata sul palcoscenico nazionale, né quanto cambierebbero una volta giunti nelle stanze dei bottoncini della élite che governa il PD, come insegnano i casi di Veltroni, Rutelli e Violante, per citare tre esempi di suicida dilapidazione di credito civile e politico.

Al di là di questo, non credo agli Obama né ai Berlusconi, non credo ai Sarkozy né agli Zapatero: ritengo che il modo migliore di costruire un governo efficiente e morale è costruire una classe dirigente efficiente e morale, non affidare le proprie speranze ad uno solo. Nessuno, specialmente non nel sistema democratico liberale occidentale, può governare da solo, e lasciarlo solo a se stesso significa unicamente renderlo un dittatore disfunzionale (perfino Berlusconi, nonostante le sue tendenze accentratrici, è fin troppo in balia di alleati riottosi) o un cavaliere senza cavallo (come è stato per due volte Prodi).

Il PD deve cacciare tutti quelli che hanno perso: Rutelli, D'Alema, Fassino, Veltroni. Deve lasciar parlare le seconde linee promettenti, che potrebbero forse stimolare un elettorato apatico e deluso: Bersani, Chiamparino, Bresso, Soru.

Il PD deve cacciarsi in der posto la vocazione maggioritaria: il problema dell'Unione e dell'Ulivo non era essere formato da più partiti, bensì essere una alleanza insensata di partiti buttati lì alla rinfusa, non capendo che elemosinare il 2% di Mastella probabilmente porta un 2% di persone a non votarti, e quindi sei da capo a dodici con in più il problema di non poter governare il tuo schieramento. Deve rivolgersi a Di Pietro e Vendola, deve mettere dei paletti, assumersi e pretendere responsabilità ed un ruolo guida, e rifiutare qualsiasi forma di accordo elettorale con l'UDC e Casini, a costo di perdere tutti i propri democristiani.

L'unica alternativa è il terribile progetto di D'Alema, volto a un inaridimento del senso civico italiano in cambio di un bipartitismo in cui destra e sinistra saranno indistinguibili, dediti solo alla spartizione della torta e all'inoculamento di parassiti delle proprie file in tutti i gangli nervosi del paese, facendo un po' a turno.

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