venerdì 16 ottobre 2009
AMS pubblica il "Rapporto sul Clima 2008"
(continua a leggere su Alla-Fonte - Informazione Indipendente)
lunedì 12 ottobre 2009
Trashabile del 27 settembre
TRASHABILE 1001, 1002, 1003... AGGIUDICATO AL SIGNORE ABBRONZATO!
Nota del 12 ottobre: Notare la preveggenza del mio titolo
Honduras
Zelaya torna e si rifugia nell'ambasciata brasiliana; il dittatore Micheletti chiude i media sgraditi dopo avere visto la prima puntata di Annozero. Negli scontri degli ultimi giorni muore un uomo di 65 anni, ma essendo un pensionato del cazzo e non una bella ragazza iraniana niente video su youtube, niente candele accese e niente fazzoletti verdi. Calderoli fiero del compaesano Micheletti: “hanno imparato dalla nostra gestione di Carlo Giuliani”. Gestione: un nuovo sinonimo di omicidio.
Obama vs Iran
Obama chiede all'Iran di rinunciare all'atomica e invita il governo iraniano a un incontro sulla situazione nucleare in Iran, che risponde: “non discuteremo dei nostri diritti all'atomica a Ginevra”. Forse avrebbe dovuto invitarli al mare?
Brasile
Il vicepresidente brasiliano ha affermato che il Brasile dovrebbe sviluppare armi atomiche a scopo di autodifesa. Non essendo musulmano né Chavez, la notizia è stata completamente ignorata. Platini preoccupato da possibili conseguenze sul mondo del calcio: calciatori brasiliani con i poteri dei supereroi Marvel.
Zimbabwe
Si è scoperto che la Nestle si è arricchita comprando il latte delle fattorie confiscate da Mugabe agli allevatori bianchi. Le fattorie dovevano essere affidate a neri privi di mezzi di sostentamento, ma le più ricche sono state confiscate dalla moglie di Mugabe. Proprio a lei si è rivolta la Nestle, che si è difesa dalle accuse dicendo: “se non avessimo comprato il latte da lei, molti abitanti dello Zimbabwe avrebbero sofferto”. Si riferisce probabilmente alle mogli dei suoi dirigenti milionari che non avrebbero potuto farci i bagni di bellezza.
Afghanistan
Peter Galbraith, uno dei vice del delegato ONU per l'Afghanistan Kai Eide, è stato rimosso dall'incarico per avere richiesto un riconteggio totale delle elezioni afghane. Gli osservatori UE avevano calcolato che potessero esserci fino a 1,5 milioni di voti truccati (circa il 25% dei voti totali) di cui 1,1 milioni a favore del presidente rieletto Karzai. Eide e l'ONU avevano fatto finta di niente e chiesto un riconteggio del 10% dei voti, giusto per essere sicuri che Karzai rimanesse presidente anche se tutti i voti fossero stati per altri candidati. Ma che andasse a chiedere il riconteggio dei voti in Iran, invece di spaccare le balle a un amico degli USA! Voci interne all'ONU parlano infatti di un intervento di Washington per cacciare l'alto funzionario: Obama ci mostra ancora una volta quanto sia diverso da Bush, che per liberarsi di Galbraith avrebbe invece fatto bombardare “per errore” il suo ufficio.
Aggiornamento: ed ecco perché Obama ha vinto il Nobel!
Georgia vs Russia
Dopo 10 mesi di lavoro, una commissione indipendente nominata dall'Unione Europea ha pubblicato i risultati di una inchiesta sulla guerra tra Russia e Georgia, che mostra come siano stati i georgiani a dare inizio alle ostilità, sebbene provocati da soldati russi ammassati sul confine: di giorno si esercitavano coi carri armati, mentre di notte, ubriachi di vodka, ballavano seminudi sul confine maneggiando fucili e cantando inni di scherno all'indirizzo delle donne caucasiche. Il rapporto non spiega perché i georgiani siano caduti in una così palese provocazione: forse dipende dai circa 120 consiglieri militari USA mandati lì da Bush. Cosa dite? Obama? No, no, Obama è quello abbronzato, nel 2008 c'era ancora Bush.
Elezioni: Germania, Norvegia e Portogallo
Esulta il PD: nella tornata elettorale di settembre vincono 2 sinistre su 3. Purtroppo, le sinistre vincono nei “fondamentali” Portogallo e Norvegia, ma perdono in quel posto secondario che è la Germania – mai sentita nominare? E peccato che i socialdemocratici tedeschi (il PD di Germania) facciano il risultato peggiore dal 1949, al 23%, e lascino al governo la Merkel (CDU al 33,8%, anche loro risultato peggiore dal 1949, ma con la maggioranza assieme ai Liberali di Guido Westerwelle, al 14,6%). I Liberali avranno il ruolo della Lega nel governo italiano, ovvero quello dei ricattatori. D'altra parte Westerwelle e Bossi sono uguali: il primo è gay, il secondo odia i gay; il primo è a favore dell'integrazione e ha come vice un immigrato, Bossi vuole cannoneggiare i clandestini e ha per vice Calderoli; Westerwelle è laureato in giurisprudenza, è avvocato e ha un dottorato, Bossi ha un figlio che non ha la maturità ma che guadagna 12'000 euro al mese pagati dal Comune di Milano perché lasci che la 'ndrangheta costruisca con la sabbia i padiglioni della Fiera.
Irlanda
A proposito di elezioni, tra poco in Irlanda si terrà il nuovo referendum sul Trattato di Lisbona. Le previsioni dicono che gli irlandesi, adesso che sono con le pezze al culo, sono ansiosi di firmare. L'unica incognita è il fatto che il governo irlandese è talmente impopolare e odiato (si prevede un -13,5% del PIL in tre anni) che gli irlandesi potrebbero votare no solo perché ha spinto per il sì.
Aggiornamento:come da previsione, il Trattato è passato.
Hitler
Alla florida età di 110 anni Adolf Hitler è stato avvistato sulle Alpi Tirolesi, intento a sciare in compagnia di alcuni amici: questa notizia straordinaria avvalora la tesi sostenuta da Nick Bellantoni, dell'Università del Connecticut, che Hitler non si sia suicidato al termine della guerra. Con la sua equipe, Bellantoni ha analizzato il DNA del presunto cranio e della presunta mandibola di Hitler, ritrovate dai russi nel suo bunker segreto nel 1945, e hanno scoperto che si tratta delle ossa di una donna sui 40 anni. Dubbi sulla credibilità dei testimoni vengono dalle autorità austriache: pare che fra gli amici ci fossero anche Elvis e Michael Jackson.
Africa Orientale
Vi ricordate quando alle elementari ci facevano una testa così coi bambini poveri in Africa che morivano di fame? Vi ricordate quando Jovanotti si lamentava di essere boicottato dalle tv e lo si vedeva ovunque a ballare come un Forrest Gump bambino e cocainomane cantando “cancella il debito”? Beh, per tutti noi la fame in Africa è un lontano ricordo: purtroppo, per gli africani no. Quest'anno in Africa orientale c'è stata la più grave siccità dal 2000, comparabile coi livelli del 1991. Questo significa che, per esempio, in Etiopia, su una popolazione di 80 milioni, ben 13 milioni non hanno di che sfamarsi e devono essere sostenuti da aiuti governativi. In Kenya, la produttività agricola si è ridotta del 30%. Quasi 4 milioni di somali (su una popolazione di 7 milioni), oltre a essere in preda al caos politico, sono in preda alla fame. Le Nazioni Unite si lamentano perché, dei 300 milioni di dollari previsti per sfamare i Kenyani senza cibo, ne sono arrivati solo 24 dalle nazioni ricche. Ok, vorrei tanto trovare una battuta da fare, ma non me ne viene nessuna.
venerdì 9 ottobre 2009
Premio Ignobel
Così, mentre Guantanamo non chiuderà, gli americani continueranno a uccidere civili in Afghanistan e il Dalai Lama non viene ricevuto a Washington per paura che la Cina comunistaliberista che infrange ripetutamente i diritti umani possa indispettirsi, il servilismo vergognoso di questa istituzione ridicola premia Barack Obama con il Nobel per la Pace.
Non solo in Italia, come vado ripetendo da anni, c'è chi pagherebbe per farsi servo.
Nobel per la Pace a Obama: una di quelle notizie che ti fanno andare di traverso il pranzo.
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RASSEGNA STAMPA
Il Dalai Lama arriva a Washington ma Obama non lo riceve per non danneggiare i rapporti con Pechino (Corriere, 5 ottobre 2009)
Obama non chiude Guantanamo (12 gennaio 2009)
L'ultima retromarcia di Obama: Guantanamo non chiude (Corriere delle Alpi, 27 settembre 2009)
Obama sull'Iran: non escludo l'opzione di un intervento militare (Repubblica, 27 settembre 2009)
Le scadenze per ridurre le emissioni di CO2 spariscono dal documento finale del G20 (Repubblica, 27 settembre 2009)
Afghanistan, bombe NATO, strage di civili (Repubblica, 5 settembre 2009)
Obama: "Ho mandato 21'000 soldati in Afghanistan per garantire che le elezioni si svolgessero in modo sicuro" (intervista alla CBS con Bob Schieffer, 21 settembre 2009)
Peter Galbraith, vice del delegato ONU per l'Afghanistan, è stato rimosso per aver richiesto un riconteggio totale delle elezioni afghane. Gli osservatori UE hanno calcolato che ci possano essere fino a 1,5 milioni di voti truccati, di cui 1,1 milioni a favore del presidente rieletto Karzai. Si sospetta un intervento della Casa Bianca a fare pressione sulla sua rimozione. (BBC, settembre 2009)
mercoledì 7 ottobre 2009
Siete gay? Allora non giochiamo
Siete omossessuali? E allora noi con voi non ci giochiamo.
Succede anche questo, all'alba del 2009, nel mondo del pallone. E succede in Francia, paese tanto civile quanto orgoglioso di un'eredità illuminista fatta di libertà, fraternità e, almeno sulla carta, uguaglianza. La Francia di messieur Platini, che tanto si sta sbattendo per sensibilizzare tutto il mondo del calcio sul tema della lotta al razzismo e alla discriminazione, di qualunque forma essa sia, e farne una delle priorità assolute dell'uefa.
Vittima del fattaccio, un Club che ha scelto di fare del pallone uno strumento di lotta per l'affermazione dei propri diritti, scegliendosi perfino un nome che non lascia spazio a equivoci: Paris Foot Gay. Un club che gioca nel campionato amatoriale francese, e che, sottolineano i suoi dirigenti, "è aperto a tutti, etero e omosessuali, orgogliosi di lottare insieme contro i pregiudizi e le discriminazioni".
I fatti risalgono a sabato scorso, quando negli uffici del Paris Foot Gay arriva una mail spedita dai rivali del Creteil Belel. Poche righe per comunicare la decisione, ovviamente unilaterale, di annullare l'incontro tra le due squadre, previsto per il giorno successivo: "Siamo spiacenti, ma a causa del vostro nome e in conformità ai principi della nostra squadra, composta da giocatori musulmani, non possiamo giocare contro di voi. Le nostre convinzioni sono di gran lunga più importanti di un semplice incontro di calcio". Toni molto compiti, con tanto di gentili scuse finali "per avervi avvertito in ritardo", a coprire un pregiudzio odioso. O chissà, magari anche il timore che quei "maledetti pervertiti" avrebbero approfittato dell'occasione per marcare un po' troppo da vicino i poveri giocatori del Creteil...
Che il mondo musulmano abbia un atteggiamnento a dir poco rigido nei confronti dell'omossesualità non è cosa che si scopre oggi, e basterà qui ricordare che essere gay è ancora reato in quasi tutti i paesi dell'Islam. Con pene niente male, che vanno dall'anno di reclusione previsto in Libano e in Siria, ai dieci anni nei Territori palestinesi e in Bahrein, fino alla pena di morte che può colpire gli omosessuali di Iran, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Yemen. Pene durissime che non impediscono che, in tutti quei paesi, la scena gay e (in misura minore) lesbo, sia assai vivace e frequentata, per quanto super-clandestina, a conferma di un semplice dato di fatto che forse, un giorno, verrà accettato da tutti, serenamente, in tutto il mondo: amare persone dello stesso sesso (ci sembra così banale scriverlo... infatti lo è) è qualcosa di assolutamente naturale, che non a caso esiste da quando esiste l'umanità. E che difficilmente pene, sanzioni, o mazzate nei denti (come accaduto più volte nell'ultima, scintillante estate italiana) potranno convincere un uomo attratto da un uomo, o una donna attratta da una donna, a "guarire" da una "malattia", o da una "diversità", che tali non sono.
Quello che un po' sorprende, e molto rattrista, è che queste cose accadano appunto in un paese come la Francia, da parte di rappresentanti di quella minoranza musulmana che pure, essendo a sua volta vittima di tante discriminazioni, e ancor più numerosi pregiudizi, forse potrebbe essere un po' più aperta al confronto di quanto non impongano i dettami della religione. E che il tutto succeda nel mondo del calcio, che noi ci sforziamo ancora di considerare, sempre più a fatica, uno straordinario strumento di aggregazione e comunicazione tra popoli e culture diverse.
La speranza è che dal mondo del pallone arrivi un segnale forte in questo senso. Il club parigino ha presentato subito esposto alla Commission Football Loisirs, organismo indipendente dalla Lega francese di calcio, che organizza il campionato amatoriale. L'associazione ha per ora espresso il proprio stupore, ma ha anche convocato il club Crèteil Bèbel, nei confronti del quale potrebbero essere adottate sanzioni.
Noi speriamo che il condizionale si traduca presto in realtà, e che i provvedimenti siano adeguati, visto che, come ricordano i portavoce del Paris Foot Gay, l'omofobia è passibile di sanzioni penali, al pari del razzismo. Fossimo in Italia, avremmo più di un dubbio, viste le più o meno recenti esternazioni sul tema di gente come Lippi o Gattuso (e temiamo fortemente che i soliti noti approfitteranno dello spazio commenti qui sotto per darci ragione). Non ci resta che confidare nei cugini d'Oltralpe.
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Commento personale: tutto giusto, ma "Paris Foot Gay" è un nome orrendo per una squadra... :p
martedì 6 ottobre 2009
Il Grande Imam dei sunniti: «Il velo integrale non è Islam»
Che la laica Francia se la prenda con il burqa non sorprende più di tanto. Che la somma autorità religiosa di tutti i musulmani sunniti condanni duramente il velo integrale può invece stupire. Eppure sheik Mohammad Tantawi, Grande Imam dell’Azhar, questa volta è stato chiaro. «Il niqàb , il velo che copre il volto, è una tradizione del tutto estranea all’Islam», ha detto a una stupitissima liceale visitando la sua scuola al Cairo. «Perché lo porti? Non è religione questa, e io di religione credo di capirne più di te e dei tuoi genitori ». E ancora: «Emanerò una direttiva per proibire l’uso di questo velo in tutte le scuole di Al Azhar. Allieve e insegnanti non potranno più portarlo». A difesa della ragazza, racconta il quotidiano Al Masri Al Yawm, sono intervenute le professoresse: «Se l’è messo quando è entrato lei, con le compagne non lo indossa». Ma l’anziano capo di Al Azhar ha ribadito il divieto, comunque e sempre.
Sconosciuto di fatto fino all’inizio degli anni '80, in Egitto il velo integrale si è diffuso con l’estremismo islamico. E se una volta a portarlo per le vie del Cairo erano solo le «arabe dal Golfo», considerate dalle egiziane meno progredite seppur più ricche, oggi il niqàb è popolare. Il governo, laico, ha tentato a più riprese di impedirne l’uso, considerandolo segno di resistenza al regime e di sostegno invece ai Fratelli Musulmani, unica opposizione politica rimasta nel Paese. Nel 1999 una lunga battaglia tra il ministero dell’Informazione e alcuni avvocati integralisti si concluse con il suo bando dalle scuole pubbliche. Nel 2007 il ministro degli Affari religiosi ordinò alle moschee di impedire l’ingresso a chi lo indossava. Proibizioni poco rispettate in realtà. Anzi, sempre nel 2007, l’Università Americana del Cairo fu costretta a riammettere una studentessa coperta dalla testa ai piedi.
Sheikh Tantawi per anni ha cercato il compromesso. «Portare o meno il niqàb è una scelta personale», sosteneva, senza vietarlo nè elogiarlo. E perchè ora abbia cambiato idea non è facile dire. Certo, l’allarme sicurezza è massimo in Egitto e le autorità sostengono che sotto a un niqàb si può nascondere di tutto, un terrorista come delle armi. La lotta del raìs Mubarak contro gli islamici radicali è sempre più dura e Al Azhar tiene molto ai buoni rapporti con il potere. Ma è anche vero che il «Papa sunnita » ha già dato prova in passato di moderazione. Nel 2001, dopo le Torri Gemelle, sheikh Tantawi definì «eretici» gli attentatori-suicidi. Nel 2005, sfidando una tradizione millenaria, proibì le mutilazioni genitali femminili, la «circoncisione» delle bambine che certo islamica non è ma viene difesa da molti imam e conservatori. Fu inondato da critiche e accuse, allora. E adesso, dopo l’incontro con la liceale senza volto del Cairo, sta già succedendo lo stesso.
Cecilia Zecchinelli
06 ottobre 2009
venerdì 2 ottobre 2009
Russia vs Georgia 2008: il rapporto della UE
Il 30 settembre è stato pubblicato il rapporto sulla guerra fra Georgia e Russia dell'apposita commissione indipendente istituita dall'Unione Europea. I risultati sono interessanti e inquietanti. Ancora una volta, nella totale indifferenza dell'informazione italiana online.
Il 2 dicembre 2008, il Consiglio d'Europa dà vita all'IIFFMCG (Indipendent International Fact-Finding Mission on the Conflict in Georgia – Missione Indipendente Internazionale per l'Accertamento dei Fatti del Conflitto in Georgia): è la prima volta nella storia dell'Unione Europea che essa decide di intervenire per valutare obiettivamente lo svolgimento di fatti di guerra. L'oggetto dell'indagine è la guerra tra Russia e Georgia svoltasi tra il 7 agosto e il 7 settembre 2008. Dopo quasi 10 mesi di lavoro, i risultati sono pronti il 30 settembre, consegnati alle parti in causa e a una serie di altri Stati e organizzazioni coinvolte nella vicenda, e il rapporto viene pubblicato online a disposizione di chiunque voglia visionarlo. Noi lo abbiamo fatto, al contrario di gran parte della stampa italiana, quantomeno a giudicare da quello che si può vedere consultando i siti internet dei maggiori quotidiani nazionali.
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