In Honduras, il governo golpista di Micheletti si prepara alle elezioni del 29 novembre dopo essere venuto meno a tutte le promesse di accordo. Mentre gli stati sudamericani denunciano la situazione, gli Stati Uniti sembrano favorevoli ad accogliere il risultato elettorale, nonostante il fatto che i mezzi di controllo siano tutti nelle mani dei golpisti. Il disastro democratico in Honduras non sembra voler terminare.
Per leggere l'articolo completo, da me medesimo redatto, potete recarvi qui:
http://www.alla-fonte.it/joomla/mondo/honduras-la-farsa-finale.html
Per chi non lo conoscesse ancora, "Alla-Fonte" è il sito gestito da me e soprattutto dall'ottimerrimo Alessandro Tauro, al quale speriamo di incoraggiarvi a collaborare e partecipare. Siamo lenti, siamo pochi, ma siamo seri.
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8 commenti:
Nel post hai sbagliato il link al blog di Tauro, mentre è corretto quello a lato nel blogroll.
In giro si legge che Zelaya stava prendendo una piega castrista o chavez-style cghe lo avrebbe portato alla possibilità di ricandidarsi per sempre. Pur non essendo ciò positivo per una democrazia è indubbio che il golpe in honduras è la mifestazione di arroganza di potere e antidemocrazia per eccellenza. con il buon appoggio del "nobel per la pace" americano..
Grazie di cuore per l'immeritata citazione! E direi che quel "soprattutto" in quella frase è quantomai inappropriato!! :)
Venendo al tema, l'articolo è interessantissimo oltre che ricco di dettagli e di precisazioni importantissime, pur nella sua straordinaria semplicità.
Ne consiglio davvero la lettura, tanto per dimostrare fino a che punto il giornalismo "amatoriale" (termine riduttivo ed offensivo in questo caso) riesca a sopperire alle gravi mancanze della "grande stampa nazionale"!
brao volpe! così mi risparmi un sacco di laoro :)
@cappellaio: su chavez ed il chavismo suggerisco di evitare i media mainstream. è naturale che chavez ed i suoi alleati siano descritti in "occidente" (btw, e perché, l'america latina dov'è?) come canaglie, visto che vanno ledere tutti i "nostri" (nostri?) interessi e toccano tutti i "nostri" nervi scoperti.
nel dettaglio, zelaya indisse una consultazione elettorale sulla possibilità di una elezione costituente, per riformare un paese fermo ai tempi del latifondo. come si è visto, i latifondisti ed i militare, con aiuti "esterni", non erano tanto d'accordo.
comunque, in giro ci sono un sacco di ottimi siti, ricchissimi di fonti e referenze, che illustrano la realtà molto ma molto meglio di qualsiasi media.
aloa!
Ottimo articolo.
Sottoscrivo il commento di ventopiumoso. Su questo c'è molta disinformazione. I media italiani hanno trattato Zelaya quasi alla stessa stregua del golpista Micheletti.
Questa è la dimostrazione, comunque, di quanto l'amministrazione Obama voglia "il cambiamento". "Change", ma solo in apparenza, perché in realtà si continua a sostenere le dittature sparse per il mondo come gli Usa hanno sempre fatto.
@skarn
grazie della segnalazione, ho corretto
@cappellaio
anche mettendo da parte il discorso su Chavez (che è estremamente complesso), l'accusa principale a Zelaya è quella di volersi ricandidare violando la costituzione del 1982; in realtà egli voleva proporre un referendum indicativo (senza nessun valore vincolante) sul parere degli honduregni alla elezione di una eventuale assemblea costituente, che potesse, in caso, cambiare quel punto della costituzione
dato che nelle intenzioni di Zelaya il referendum si sarebbe tenuto lo stesso giorno delle elezioni presidenziali alle quali NON era candidato, prima della prossima legislatura, ovvero del 2013, Zelaya non si sarebbe potuto ricandidare.
Ciao, mi dispiace non essere più passato, ma ho ancora problemi con la connessione.. credo che dovrò aggiustare tutto tornando alla soluzione della chiavetta, ci vediamo e salutami tutti!
Ryo
Ti ringrazio tantissimo per la segnalazione ma non credo che vogliano i miei lavori :-D
CIAO!!!
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