Apro il giornale, e non si parla d'altro: “sentenza europea fa rimuovere i crocifissi in tutte le scuole d'Italia”. Poi leggo la sentenza e capisco che i nostri giornalisti e politici l'hanno fatto di nuovo: non hanno capito un cazzo. Nonostante le esclamazioni di trionfo dei sinistronzi di mezza blogosfera, non mi unisco al coro. In primis, perché ogni volta che l'Unione Europea mette becco in qualcosa combina disastri, e ho ancora il culo bruciato dalla notizia della ratifica definitiva del Trattato di Lisbona, secondo il quale gli agenti che hanno ucciso Gabriele Sandri, Federico Aldovrandi e Carlo Giuliani sarebbero tutti stati assolti per l'articolo che consente ai poliziotti di uccidere i sospetti nel corso di un'azione di polizia. Intanto la sentenza era di pagare 5'000 euro alla famiglia che ha fatto causa, non di togliere i crocifissi. E poi, dopo che ho sbraitato per ore inquinando la blogosfera con le mie grida paranoiche, mi fanno notare che non è stata la UE, bensì la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, una di quelle istituzioni inutili, tanto che se i quattro fondatori del Bile si chiamassero Corte di Stocazzo e redigessero una sentenza che vieti la religione in tutta Europa, avrebbe lo stesso valore legale. Beh, non proprio: per convenzione, l'Unione Europea si impegna a recepire le indicazioni della Corte. Ma dopo gli strepiti vaticani, avrà la Corte il coraggio di confermare la sentenza in appello? E se sì, chi mi garantisce che l'Unione Europea non recepirà la cosa con un decreto-cazzata cosmica? Le mie perplessità restano. E poi che minchia facevano i coniugi Albertin alla Corte dei DIRITTI UMANI? Non si saranno sentiti a disagio nella sala d'aspetto tra l'avvocato degli immigrati uccisi dalla Spagna a Ceuta e i parenti dei giornalisti e attivisti civili morti in Russia? “Lei perché è qui?” “Putin impedisce che gli assassini di mio marito vengano giudicati. E lei?” “Nella classe di mio figlio c'è un crocifisso.” “Non si fermi, vada avanti.” “No, questo è tutto.” “Ah. Mavaffanculo.”
Allora sentiamo dai genitori qual è la violazione dei loro diritti civili. Il padre dei ragazzini, Massimo Albertin, afferma: “Se io a casa insegno ai miei figli che l’uomo è figlio dell’evoluzione, e poi a scuola un professore sostiene invece che siamo tutti figli di Dio, quel crocifisso che sta alle sue spalle gli conferisce una autorità superiore alla mia. Un’ingiustizia.” Questo però mi pare un problema del professore, non dello stato italiano, dato che non esiste in nessun programma di nessuna materia di dire che siamo figli di Dio. Un prof comunista può dire che il comunismo è bene, e andare in classe con la maglietta del Che. Il fatto che il prof abbia la maglietta del Che quando insegna gli conferisce autorità? E anche se fosse? Perché sarebbe responsabile lo stato italiano dell'affermazione di un professore? E poi se i figli sono d'accordo con i genitori sulla battaglia di laicità, come sembra dai giornali, forse tutta 'sta autorità il crocifisso non la dava.
I querelanti sostengono che vedere i crocifissi potrebbe avere influenza sui ragazzini. Allora mi aspetto torme di padri vegetariani querelare le mense scolastiche che servono carne, perché vedere un'autorità pubblica che distribuisce carne potrebbe condizionare i ragazzini vegetariani. Tutto quel ben di dio (ops) è così invogliante... Mangiane un pezzo, ragazzino indù! C'è solo un motivo per togliere i crocifissi, ed è che i simboli religiosi non hanno niente da fare negli edifici pubblici di uno stato laico – che siano scuole, ospedali o tribunali. Il resto, signor Albertini e signora Lautsi, sono tutte cazzate. E poi l'unico atto dello stato italiano in cui si prevede la presenza dei crocifissi sono le circolari ministeriali che li considerano un arredo. Sarebbe più corretto, per esempio, fare causa alla Gelmini perché "corrotta da una ditta estera a comprare souvenir di dubbio gusto a spese dei cittadini italiani".
Insomma, io sarei contentissimo di vedere i crocifissi tolti dalle pareti, ma ammesso che questo sistema per farlo funzioni lo ritengo sbagliato. E potrebbe creare qualche aberrazione ulteriore – mi sento come uno che vince con un rigore inesistente col Livorno e sa che la settimana dopo andrà a San Siro contro l'Inter.
PS: questo è un pezzo di satira scartato dall'ultimo ScaricaBile appena uscito di cui farò la pubblicità ufficialmente più tardi. Non è particolarmente divertente, e non è neanche particolarmente accurato, non l'ho basato su ricerche particolari, solo su una superficiale lettura della sentenza, per cui potrebbero esserci degli errori. In particolare non mi è ben chiaro se la CEDU possa occuparsi, per esempio, degli immigrati uccisi a Ceuta dai "buonissimi" spagnoli (pur zapateristi, e sempre poliziotti) o dei problemi delle libertà civili in Russia, che pure è un membro del Consiglio d'Europa. Ma dato che la satira ha il vantaggio di poter essere imprecisa se è utilmente provocatoria, spero che sia uno spunto di discussione. Non è un pezzo di giornalismo, non è la verità, e probabilmente non riflette neanche del tutto le mie idee...
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5 commenti:
In effetti è vero: perchè lamentarsi e indignarsi se in un piccolo paese di provincia costruiscono qualche casa in più? In Italia ci sono la disoccupazione, gli scontri sociali, le mafie, l'evasione fiscale e molto di più. Meglio occuparsi dei problemi più grandi, e se poi non riuscissimo a risolvere quelli, vorrà dire che non risolviamo nulla. Pazienza!
Ciao anonimo
Il senso del mio messaggio non era certo questo. Quel che voglio dire non è il fastidiosissimo "risolviamo prima i problemi grandi, di quelli piccoli chi se ne frega". Detesto questo modo di pensare, anche perche' noi possiamo lavorare soprattutto sulle piccole cose. Penso invece che il mezzo scelto per risolvere il problema sia sbagliato, perche' ritengo, personalmente, poi si può essere in disaccordo, che il problema non sia stato affrontato nella maniera giusta.
Quindi, nella tua metafora, si e' impedito di costruire case abusive ma in un modo sbagliato. Sono d'accordo col risultato, ma non coi modi, specialmente perche' temo (magari per ignoranza mia del diritto) che i modi possano aprire la strada ad altri inconvenienti sulla base delle motivazioni della sentenza.
Saluti
Sì, vanno risolti prima i problemi più gravi... ma via anche tutti i crocifissi :-D
Grazie mille per il commento, CIAO!!!
Per me la discussione sarebbe già chiusa.
Ps: compolimenti per il commento lasciato da Gap.
..meno male che non ho sbraitato a riguardo :)
ps: volpe! tse!! non sono fra i tuoi link preferiti!!! VERGOGNA!!!!! ;b
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