mercoledì 15 dicembre 2010

la violenza

Scrivo queste righe in un momento di grande turbamento e confusione. Come spesso mi avviene, dopo i primi momenti e le prime reazioni seguo una traiettoria incerta tra molte opinioni, più o meno sensate. E cerco di mettere a fuoco i pensieri, le sensazioni, capire qualcosa nella marea di fotografie, racconti, opinioni espresse.

Per quanto mettere su carta o su schermo delle idee tenda a dare loro un aspetto categorico, non sono una persona innamorata delle mie idee. Sì, ho alcune idee astratte, preconcetti ideologici e uno schema rigido su come relazionarmi analiticamente alla realtà - ma sul piano concreto mi ritengo capace di ammettere gli errori, di cambiare idea e di sapere guardare ai fatti da diverse prospettive, cercando di immedesimarmi con i punti di vista altrui. Cosa che non mi rende facile prendere una posizione definitiva, e quindi che mi costringe a ragionare sulle cose più di quanto in genere vorrei (leggi: a oltranza).

Per questo apro uno spazio di riflessione. A buttare una serie di impressioni mal digerite sulle quali vi invito a darmi le vostre opinioni e critiche.

Premessa. Lo stato della società italiana è a pezzi e la gente è frustrata. Come dicevano altri qui, "è più violento chi tira un sampietrino o chi distrugge le dignità di persona ad un lavoratore a Pomigliano"?

La data. Non so se sia stata scelta prima la data della manifestazione o quella del voto di fiducia, ma la coincidenza fra i due fatti è stata assai sfortunata. Se gli organizzatori speravano di porre una pressione politica agli "incerti", hanno fallito, e la cosa era prevedibile. Se speravano di festeggiare una eventuale caduta del governo, hanno sbagliato la previsione. La scelta della data è stata infelice anche per questo: era facile pensare che, in caso di tenuta del governo (una eventualità sempre più probabile col passare dei giorni), ci sarebbe stata frustrazione diffusa - terreno fertile per coglioni o provocatori dell'una e dell'altra parte.

Il servizio d'ordine. Dov'era il servizio d'ordine? C'era un servizio d'ordine? Parliamoci chiaro: la situazione degli ultimi anni, a partire dal G8 di Genova del 2001 in Italia, ma dal G8 di Seattle nel mondo, è diventata sempre più tesa. Al di là delle questioni socioeconomiche e del "complotto capitalista" contro lo stato sociale, il risultato di tutto questo è un altissimo livello di scontro in piazza, come non si vedeva dagli anni settanta. E quindi?

E quindi quello che manca dolorosamente a questa "classe manifestante" è un servizio d'ordine, un "cordone sanitario" che tenga tra la polizia e i manifestanti. Disciplinato e mirato a impedire qualsiasi provocazione che arrivi (fisicamente) "dall'interno", dai manifestanti veri o presunti. Peraltro, bisognerebbe anche invitare tutti i manifestanti, ripetutamente e con megafoni, a tenere tutti il volto scoperto. La sciarpa o la kefiah a coprire il volto fanno molto "intifada", ma alla fine servono solo a coprire gli eventuali provocatori.

Rivolta o rivoluzione? Ieri ci sono stati amici, conoscenti e blogger che hanno parlato di "rivoluzione". Ora, ci sono diversi livelli ai quali si può vedere la cosa. Intanto, per parlare di rivolta o rivoluzione serve una iniziativa dei manifestanti. Se in preda alla frustrazione hanno assalito la polizia, le banche, i chioschetti degli immigrati e le macchine di chi non c'entrava niente, hanno sbagliato. Se hanno risposto agli assalti della polizia, non ho nulla da eccepire - personalmente fantasticherei di mantenere un aplomb gandhiano, ma se picchiassero mio fratello o una mia amica non credo che starei lì con la faccia da santo a lasciarli fare. Così come non è facile, una volta che sia partito il casino, starsene con le mani in mano. Ovviamente bruciare una macchina o tirare sampietrini ai passanti (non ai poliziotti, una volta che sia cominciata la rissa e il caos) non credo mi verrebbe mai in mente.

Detto questo, c'è chi si augura che sia un segnale per una rivoluzione. Ma come dice il mio amico Grass, "sono contrario a ogni forma di violenza che non sia mirata e risolutiva". Sono pacifico ma non pacifista, ma sull'aspetto "rivoluzionario" mi domando: si può fare una rivoluzione di minoranza? In una democrazia (pur con tutti i limiti del caso), non lo trovo giusto. E se fossimo "maggioranza" probabilmente non ci sarebbe bisogno di rivoluzione. Infine, quante speranze di successo avrebbe una "rivoluzione"? Zero secco. In compenso si attirerebbe ostilità della popolazione e si facilita un inasprimento ulteriore della repressione e un rafforzamento del sistema che si vuole abbattere. Non credo che ci siano condizioni, non credo che ci sia neanche la cultura per una azione rivoluzionaria. Non riusciamo neanche a metterci d'accordo per votare un partito o fare una manifestazione senza scontri, figuriamoci ad abbattere un governo democraticamente eletto in un contesto storico come quello attuale.

Siamo realisti: anche solo parlarne è ridicolo. La rivoluzione di cui abbiamo bisogno è culturale, si combatte tutti i giorni col dialogo, la persuasione e la resistenza intellettuale; si combatte al supermercato, si combatte in libreria, si combatte nelle università e si combatte votando anche quando lo schifo e l'angoscia superano ogni livello di guardia. Si combatte andando alle manifestazioni, mandando giù le provocazioni, iscrivendosi ai sindacati, iscrivendosi ai partiti e facendo politica dall'interno. Si combatte facendo informazione e prendendo a schiaffi (virtuali) gli apatici e gli indifferenti, fino all'esaurimento delle proprie forze. E qui ho fatto un po' di retorica da quattro soldi.

Agenti provocatori. Ieri la massa dei blogger sinistronzi sono passati dall'esaltazione della violenza rivoluzionaria al "è tutta colpa dei black block". Io non c'ero e le dinamiche non le conosco; e non mi convincono le foto, la cui interpretazione è spesso condizionata dai pregiudizi ideologici (un tizio vestito da manifestante con un manganello sarà sempre un agente infiltrato per i sinistronzi ma sempre un manifestante che ha rubato il manganello ai poliziotti per i reazionari). Personalmente non ho bisogno di alcuna foto per credere che ci siano stati agenti provocatori infiltrati perché da questo governo (e dai vertici delle forze dell'ordine) mi aspetto di tutto.

E sono anche convinto che molti dei poliziotti che sono lì non lo sanno, o non ci credono, e credono alla favola del "cattivo no-global" che vuole solo spaccare tutto, così come noi sinistronzi crediamo che tutti i poliziotti siano fascisti che non aspettano altro che di spaccarci la testa. E intanto a godere sono i fascisti veri, quelli che stanno nelle istituzioni e che poi godono della violenza.

Spot governativo. Perché poi tutto questo in fin dei conti serve ad accrescere la confusione e le divisioni fra le opposizioni, e a rafforzare il governo, specialmente nell'opinione pubblica "moderata", quella borghese, tendenzialmente superficiale e reazionaria, quella che ha paura che i comunisti le rubino tutto anche se non ci hanno un cazzo (Ugo Tognazzi in "Vogliamo i colonnelli", due post più sotto). "Di queste cose non ce n'è bisogno" (Roberto Vecchioni in "Calle mai più").

PS: Con questo non intendo né intenderò MAI che non si debba manifestare o fare scelte difficili per paura di "infastidire" il "popolino". Solo che se vogliamo arrivare da qualche parte, dobbiamo essere MEGLIO. Così non basta.

14 commenti:

ventopiumoso ha detto...

eh.

gli infiltrati: ci sono e orchestrano gli scontri. ci sono migliaia di immagini e video, ormai, dal 2001 in poi. è sempre stato così, non è una novità, lo ammise perfino cossiga.

è ovvio che ci sono persone "normali" chepperò gli prudono le mani e\o sono testediminchia e se c'è occasione menano. ma la responsabilità è una ed è precisa.

i poliziotti bombati sanno chi sono gli infiltrati. un video su genova 2001 riprende i black bloc che si vestono per la recita "protetti" dai poliziotti. più tante altre belle cose. è fra i miei post linkati.

non ci sono margini di dubbio in quel senso. è anche vero che ai questi poliziotti riempono la testa di cagate e magari credono davvero che hanno di fronte i nipotini di stalin ecc.

li ho visti in faccia a vicenza un anno e mezzo fa e mi è bastato. fanno paura per la totale vacuità intrisa di odio dei loro sguardi. se fossi un poeta saprei descriverlo, ma non ci riesco.

le polizie sono, per l'appunto, "forze dell'ordine": create con un preciso scopo. alla nascita degli stati-nazione hanno assunto il ruolo delle guardianìe dei latifondi. solo che ora il latifondo va inteso come "latifondo del potere".

hai ragione sul servizio d'ordine. qui sta il nocciolo del mantenimento del potere: ogni stagione contestatrice riparte da zero, soprattutto se a manifestare sono i giovani: devono re-imparare ogni cosa.

il potere si perpetua. hanno gioco facile, sanno benissimo che 10 o 100 infiltrati ti sistemano tutto. lo chiamiamo metodo cossiga, ma è lo stesso dalla notte dei tempi.

buona idea quella di scoprirsi il volto. anche se le sciarpe servono pure per proteggersi dai lacrimogeni.

questa non è né rivolta né rivoluzione. potrebbe essere l'inizio di qualcosa, lo spermatozoo che va a fecondare l'ovulo. l'ovulo sarebbe la popolazione, ma come sai su questo sono pessimista :)

sulla data non ho idea.

sullo spot al governo non sono d'accordo. con questo ragionamento non si manifesta più.

J.Erik.C ha detto...

Io dico solo una cosa e per pigrizia non approfondisco.
La rivoluzione sarà impossibile e tutto quanto, sono d'accordo.
Ma facendo parte dei giovani della popolazione, non credo di esagerare dicendo che sia il sogno di tantissimi quello di poter cambiare questo sistema schifoso che ci soffoca e che uccide tutto quello di positivo che ci circonda in Italia.Chiamiamola rivoluzione chiamiamola come vi pare...

Ieri avrei voluto essere in mezzo alla protesta per farmi un'idea.
Non escludo di partecipare alle prossime.

Io non ne posso più di prenderlo nel culo.
Basta.

la Volpe ha detto...

@vento

Io non intendo mica dire che non si debba protestare. Quel che intendo dire è che si deve fare MEGLIO, perché così non si ottiene niente! Al discorso come lo hai inteso tu sono contrarissimo anche io :)

Gap ha detto...

Cosa vuoi che ti dica? Mi leggi sempre, hai letto anche gli ultimi post, più di quello che ho detto non posso.

ventopiumoso ha detto...

ah beh, sul meglio siamo d'accordo.. in linea teorica. perche' poi sei li', e non c'e' molto da fare.. :)

il Russo ha detto...

Non credo che ieri si sia fatta la rivoluzione, affatto, si è solo colta l'occasione per alcuni di sfogare rabbia, frustrazione, voglia di ribellione.
Trovo ancor più rivoluzionario salire su un carro ponte come fecero per primi alcuni operai nell'estate del 2009, salire su un tetto o su una gru come si è fatto recentemente, sono tutte facce della stessa medaglia.
Non riesco e non voglio dissertare su ciò che è accaduto ieri, preferisco estrapolarne frammenti che dare una veduta d'insieme (sarebbetroppo ambizioso da parte mia e molto prematuro), fatto sta che il potere è sempre più arroccato e sotto per i più deboli si prospetta un'altro lungo e rigido inverno del lavoro e della democrazia....

Vincenzo Cucinotta ha detto...

Partiamo dai fatti. Negli scontri pomeridiani, sonostati coinvolti certamente più di mille persone, ed è pressochè certo che ci siano tra loro infiltrati. Non credo però che siano dei provocatori, ma piuttosto degli informatori, magari per segnalare chi arrestare se ciò fosse richiesto.
Detto questo, coloro che hanno scelto lo scontro fisico non sono pochi. Più che dare le pagelle, a me interessa capire cosa si muove.
Ogni movimento ha in sè la sua logica: bisogna osservare e capire piuttosto che affrettarsi a dare o rifiutare il proprio consenso.

Skarn86 ha detto...

Il mio commento è inevitabilmente caotico, frammentario e inconcludente, perchè lo sono io.

Le rivoluzioni sono sempre di minoranza. Detto questo, per fare una rivoluzione, serve almeno una visione, cosa che non vedo sul tavolo.

Però ora ci sono alcune generazioni, vuole il suo spazio in questo paese, e vogliono un futuro.
E non pioverà dal cielo.

Trovo davvero che le prospettive in questo paese per un giovane con qualche aspirazione non siano delle più rosee. E questo significa stare su di un barile di polvere da sparo.

Giovani frustratissimi, piccola borghesia (borghesia mentale quindi anche gli operai metalmeccanici con il bmw a rate) scocciata e spaventata di perdere non si sa nemmeno cosa, "antipolitica" dilagante tanto tra i giovani quanto tra la suddetta piccola borghesia, costituiscono una miscela terrificante.

Che fornisce terreno ideale per un'escalation di violenze e repressioni, senza una visione dietro alle manifestazioni violente.

Se mi permettere di citare de André:

"E se tu la credevi vendetta
il fosforo di guardia
segnalava la tua urgenza di potere"

Vie d'uscita? Non saprei, ci sto pensando.

ventopiumoso ha detto...

preciso: non intendo che *tutti* i partecipanti alle violenze fossero infiltrati. la "prima linea" sì, chi ha acceso la miccia sì e non credo si limitino ad "informare". di nuovo, ripeto, negli ultimi anni sono abbondate "prove" (foto e video) del coinvolgimento diretto di questi personaggi negli scontri.

una strategia quasi sempre vincente da attuare con situazioni di tensione: basta accendere la miccia e le cose verranno da sé. ma la responsabilità parte dall'alto, non dalla piazza. a parer mio è necessario distinguere questi livelli, e non dire "ah ma non si fa, non è bello".

poi riflettevo anche sul discorso di "fare meglio". mah, sì, ma lo diciamo seduti dietro uno schermo. ho letto un po' di testimonianze in giro sulla manifestazione "vera e propria" (e btw ho scoperto che una mia vecchia amica vi ha partecipato, con molta paura alla fine), e sia i più giovani che i più navigati raccontano di una gran bella manifestazione, ragionata, partecipata, compatta e sì, senza intenti violenti.

ma non si è soli in strada, nessuno sa come può andare, e le forze contrarie sono oggettivamente soverchianti: uno stato, il suo apparato di polizia ed i suoi megafoni mediatici.

un'ultima cosa: sono usciti i dati OECD sulla disoccupazione. volpe, ieri prima di andare a letto ho dato un'altra occhiata. il dato non si ferma al 43% di non occupati, che vuol dire tutto e niente.

i disoccupati, cioe' quelli che per un certo numero di mesi cercano attivamente lavoro, sono molti di più di quanto dibattuto. fra i 15 ed i 24 anni il tasso è del 78.2% (media ocse 59,8%). nel 2001 era del 28%.
nella fascia superiore, che arriva (non mi è stato chiaro) a 35 o 38 anni, il tasso è circa la metà (così era scritto), dunque fra il 35 ed il 40%. il che, vista la distribuzione delle età, porta a stimare un tasso di disoccupazione giovanile fra il 50 ed il 60%.

oggi provo a trovare i dati precisi, e vi invito tutti a farlo e pubblicare ciò che trovate, perché non credo che leggeremo di questi dati, scoppierebbe forse sì davvero una rivolta.

e sarebbe anche ora. a questo punto, infiltrati o non infiltrati, si può riassumere tutto con questo semplice dato e comprendere, ampiamente comprendere, e forse anche giustificare, l'enorme rabbia e frustrazione che circola.

SCIUSCIA ha detto...

Io sono CONFUSO.

E, quindi, inequivocabilmente di sinistra.

Perché è la sola cosa, secondo me, che è sempre stata e sempre sarà di sinistra.

ventopiumoso ha detto...

ok sciuscia, questo e' vero. niente certezze, un gran casino.

ps: sulla disoccupazione: il sito oecd è un bordello unico. variazione rispetto a quanto sopra scritto: il 78% sono i disoccupati come definizione o gli inoccupati?
quant'è la fascia di popolazione 15-24? (la fascia successiva è 25-54).

il Ratto dello spazio ha detto...

come ho scritto nei miei ulrimi post,
non in quello "sinistronzo",
ad un governo largamente minoritario quanto inefficiente
che oppone la blindatura parlamentare e quella della polizia
alla rabbia che monta dalla necessità,
da un presente fosco ed un futuro ancor più nero,

a tutto ciò è facile che la protesta sfoci in violenza,
e purtroppo non c'è un grande partito di opposizione verso quale la protesta possa confluire ed essere organizzata in modo democratico,
purtroppo in tanti c'è la consapevolezza che i vari d'alema, fioroni, letta, veltroni sono moralmente collusi,
se non deficienti e manigoldi,
con la maggioranza

purtroppo in qualche maniera tutto questo è voluto,
a destra sale la voglia di affrontare le contestazioni con un po' di sano fascismo,
manganello ed olio di ricino,
mentre a sinistra ancora ci si divide sulle cellule staminali e sui pacs...

almeno sul titanic ballavano al suono di un'orchestra,
questi che cazzo stanno a fà?

Ernest ha detto...

eh...
ottime riflessioni amico mio
Ci sarebbe da riflettere parecchio, anche io come te quel giorno ho avuto fasi di reazione.
E' che la diperazione delle persone può portare anche a questo, oltre ai vari discorsi delle infiltrazioni, come si reagisce alla morte di una lavoratore che si suicida perchè non ha lavoro? (cosa successa realmente nella mia città ma anche in altre) davvero difficile dirlo.
L'altra volta dopo l'ennesimo manifestazione fatta qui da me alla quale ho partecipato vedendo la faccia della gente che aspettava solo che il corteo si levasse di torno mi sono detto mah forse dobbiamo cambiare modo, arrivare diversamente. Ad esempio ora non c'entra proprio con la fiducia ma qui da me a genova c'è una vertenza sul trasporto pubblico, licenziamenti e aumento del biglietto perchè non arriviamo a fare uno sciopero collettivo ad esempio tra utente e lavoratore ad esempio non facendo pagare il biglietto. Era solo un esempio...
io manifesterò sempre vorrei però arrivare a quelli che continuano a fregarsene in qualche maniera
un saluto

Padano DOC ha detto...

La Poizia è stata troppo tollerante!
W Silvio!

 
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