Il voto per acclamazione con cui i delegati dell'Idv hanno deciso di appoggiare la candidatura di Vincenzo De Luca alla presidenza della regione Campania è un errore politico che costerà molto caro al movimento di Antonio Di Pietro. D'ora in poi, e con piena ragione, chiunque potrà ricordare quanto è avvenuto a Salerno e affermare che l'Italia dei Valori applica il sistema dei due pesi e delle due misure. Se De Luca corre per la poltrona di governatore con due processi in corso, perché non deve poter governare o candidarsi chi è nella sua stessa situazione? Detto in altre parole: qual è la differenza tra De Luca, Berlusconi o Fitto?
Badate bene, qui non si tratta di discutere di etica, di giustizialismo, di selezione delle classi dirigenti demandata (sbagliando) alla magistratura, o di altro. Il problema invece è la coerenza. Anche perché in politica vincono i messaggi semplici. E quello lanciato con la standing ovation al congresso dell'Idv in favore di De Luca, lo è. Tanto che, questa volta, viene difficile dar torto al vice-capogruppo dei senatori del Pdl, Gaetano Quagliariello, quando parla di decisione "barzelletta".
Dopo la svolta di Salerno, l'Italia dei Valori finirà insomma per pagare pegno. E lo farà persino se De Luca dovesse sconfiggere il suo scialbo (ma formalmente immacolato) avversario. È noto, infatti, che quello Di Pietro è prima di tutto un movimento che raccoglie il voto di opinione. Per questo va generalmente male alle elezioni amministrative, mentre recupera terreno alle politiche o alle europee. Il caso De Luca fa adesso correre seriamente il rischio che il movimento di opinione alle spalle dell'Idv si disperda o finisca per rivolgersi una volta ancora al Partito Democratico o a quello che ne resta. Ne valeva la pena? Pensiamo di no.
È vero, la scelta di sostenere De Luca era quasi ineluttabile. Di altri candidati in Campania non ce n'erano. Anche perché in questi mesi né il Pd, nè l'Idv si sono dati troppo da fare per trovarli. E Luigi De Magistris, l'unica persona che presentandosi all'ultimo momento avrebbe messo in crisi il gioco pro De Luca, non lo ha fatto. Finendo così per caricarsi sulle spalle, a causa dei suoi tatticismi e della sua mancanza di coraggio, una parte rilevante della responsabilità dell'accaduto. Ma, in ogni caso, c'è modo e modo per appoggiare una candidatura del genere.
Un partito lo può fare dimostrando a tutti che sta ingoiando un rospo. Che si sta muovendo solo per dovere di coalizione dopo che con il Pd è stato raggiunto un accordo a livello nazionale. Oppure può evitare, o quasi, il dibattito. Può risolvere tutto in mezza giornata, per poi andare gioiosamente, e tra il tripudio di delegati e dirigenti, verso uno degli errori più clamorosi della sua breve storia.
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16 commenti:
La "cosa" non mi è andata giù per niente.
Ma non è stato il D.P. di Idv a precisare che non si devono candidare personaggi con procedimenti giudiziari in corso?
Oppure si è innocenti o colpevoli fino ai tre gradi di giudizio a seconda di quale parte politica sei?
Io non voglio cedere e farmi contagiare dall'antipolitica e dall'astensione, ma la nausea cresce.
L'ho letto anch'io ieri sera l'articolo e - come te - non posso far altro che sottoscriverlo in toto.
Se possibile, la delusione più grande me l'ha data De Magistris che non ha avuto gli zebedèi di candidarsi.
E il motivo ancora non l'ho capito...
Bye bye Idv...
Di Pietro si è fatto inculare dal PD. Con questa mossa, i delusi dell'IdV potrebbero toranre all'ovile gestito da Bersani.
@bastian
De Magistris non poteva candidarsi, mi sono stancato anche di vedere gente che si dimette a destra e a manca. E' stato eletto all'Europarlamento e lì deve stare fino a fine mandato. Piuttosto l'errore è stato non provare una alleanza con Comunisti e SEL per un candidato alternativo di alto profilo.
@sciuscia
Non vedo proprio il motivo per cui uno che votava IDV dovrebbe tornare al PD. Io aspetto a vedere cosa faranno Vendola e Ferrero. Spero che Vendola non si allei col PD in Campania, perché sennò mi toccherà (oddio) votare Rifondazione...
Ma voti in campania?:)
No, ma il comportamento di un partito va valutato nel complesso a livello nazionale....
hai assolutamente ragione!
Anche secondo me De Magistris ha fatto bene a restare dov'era. Inoltre è presidente della commissione controllo del bilancio della UE, e sia lui che Sonia Alfano fecero la campagna sul voler lavorare in Europa per i fondi che spesso venivano intercettati dalle organizzazioni criminali.
Se fossi campano non saprei proprio che diamine votare. Forse la lista civica di grillo.
Hai letto qui?
Dimmi se ti convince...
Eeeh, a parole sono sempre buoni tutti... l'abbiamo visto in più di cinquant'anni di storia della Repubblica, ahimè!
Anche Berlusconi ha detto che si sarebbe dimesso se non avesse soddisfatto i punti del suo contratto con gli italiani.
Poi ha trovato le scuse... anzi no, ha semplicemente detto che aveva rispettato tutti i punti. (Più semplice di così...)
In questa vicenda, come in diverse altre che hanno riguardato i comportamenti al limite dello schizofrenico da parte dell'Italia dei Valori (piano rifiuti a Napoli, appoggio a Vendola, G8 di Genova e, ultima, la Campania), l'unico personaggio ad uscirne realmente bene, in tutto e per tutto, è proprio Luigi De Magistris.
Prima di tutto per aver sviluppato con coerenza la posizione "demo-critica" (chiedo scusa per il termine perché odio i neologismi da carta stampata) assunta dall'IDV in questi mesi, tentando di rafforzare il legame con le forze della sinistra, anziché decidere nel giro di qualche ora di tornare ad essere improvvisamente un partito che "spera" nella fusione con il PD (come era nel 2008 pre-elezioni).
E in secondo luogo per non essersi prestato al solito cambio di poltrona che affligge numerosi politici nostrani. Ha voluto tenere fede all'esito elettorale delle europee ed ha suggerito fino all'ultimo la necessità di una profonda discontinuità in Campania.
Non c'è riuscito. La "politica pragmatica" ha avuto la meglio. Credo che quell'inaspettato asse tra De Magistris e Vendola sia destinato a rafforzarsi particolarmente con il tempo...
@bastian
Ho letto, ma intanto la frittata è stata fatta, e bella grossa. Molto probabilmente vincerà comunque il centrodestra, ma intanto si sarà sputtanato il partito a livello nazionale. Bella mossa. E tanto De Luca non farà nulla di quello che ha promesso, il che implica che l'IDV dovrebbe, qualora vincesse De Luca, montare un casino tremendo - se non lo farà verrà fottuto doppiamente, se lo farà avrà fatto la figura del deficiente. Pessimo pessimo tutto.
@La volpe
Ad "ottoemezzo" di ieri sera, Di Pietro ha chiarito che De luca si dimetterebbe soltanto in caso di condanna definitiva, cioè in Cassazione...campa cavallo!
Sì, in effetti non ho ben capito questa "Mossa" si Di Pietro!
Grazie di cuore per il bel commento, CIAO!!!
Come sai non mi sono mai fotto illusioni su Di Pietro e sul suo partito. Penso a questo punto che quella dell'Idv sia stata una trattativa conclusa: hanno appoggiato De Luca in cambio di qualcos'altro. E questo qualcos'altro non sono certo i "valori".
Il Di Pietro di una volta è morto.
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