Infatti, se un rompiscatole come il fondatore di Wikileaks va gettato in galera per un motivo qualsiasi né più né meno come gli sarebbe successo se fosse stato iraniano o cinese, allora cade la maschera. Il segreto di Stato vince sul diritto dei cittadini a sapere, anche in paesi come la Svezia o gli Stati Uniti. Ma se il segreto, la riservatezza, viene presentato addirittura come l’architrave della tenuta del sistema democratico, fino a trattare Wikileaks come un’organizzazione terrorista, allora è il modello stesso di “società aperta” a divenire un ferrovecchio. E’ difficile dire se Assange paghi per i cascami della guerra al terrorismo dell’era Bush o se una triste campana a morto stia disegnando il XXI come il secolo degli autoritarismi, ai quali neanche l’Occidente liberal-democratico, dall’ipocrisia rivelata ad Abu Ghraib a quella dei paradisi fiscali, è capace di sottrarsi. Davvero l’Occidente può sentirsi sollevato perseguitando e non perseguendo la trasparenza? Oppure il valore etico di tale trasparenza dato dalle rivelazioni di Wikileaks, ne ha scritto con autorevolezza Sabino Cassese, sulle torture in Iraq come sul golpe in Honduras, ne dovrebbe essere la principale fonte di legittimazione? Come può l’Occidente attaccare la Cina per l’imperdonabile condanna a Liu Xiaobao e per il ridicolo boicottaggio di questa e di suoi alleati (tra i quali alcuni latinoamericani) del Premio Nobel, se col caso Wikileaks non sa farsi carico di rilanciare la trasparenza come valore fondativo? Frattini o Assange?
E ancora:
La domanda indispensabile da porre allora è: il fango che sta inondando la politica internazionale è stato prodotto o solo rivelato da Wikileaks? La risposta è evidente a chiunque sia in buona fede. Il fango c’era anche prima ed ha ragione Noam Chomsky a sostenere che Wikileaks riveli soprattutto che una parte importante dell’attività dei governi (democratici) è oggi evidentemente dedicata a evitare che i cittadini sappiano cosa i governi fanno. Per noi, ed è alla base del sistema democratico che quegli stessi governi sostengono di incarnare, è meglio sapere.
4 commenti:
colpiti e affondati.
nooooo
Assange comunque non è venuto in possesso di quelle informazioni violando dei database, ha solo pubblicato del materiale pervenuto al suo sito, dopo averne verificato l'attendibilità.
Insomma, è un giornalista.
Forse è proprio questo che turba i governi.
Questo è la paranoia congenita dei leader.
vorrei segnalare un articolo davvero brillante!
http://totanisognanti.blogspot.com/2010/12/topolino-e-il-mistero-dei-documenti.html
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