martedì 7 dicembre 2010

Addio a Monicelli

Questo è un pezzo su Monicelli che è stato scartato da Bile, il nuovo sito gestito da quei pazzerelli di ScaricaBile. Non era in linea con la linea editoriale, mi hanno detto! Comunque non è un buon motivo per non andare sul nuovo sito e leggerci! Presto tornerò lì con la mia rubrica internazionale TrashaBile. Però non è neanche un buon motivo per non leggere e lasciarmi la vostra opinione sul pezzo!

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“Ma voi, voi almeno l'avete visto ridere?”

“Come?”

La domanda mi colse di sorpresa. Il vento gelido soffiava sulla strada battuta dalla pioggia. La chiesa, immensa, incombeva sul giornalista, dal viso scavato e dalle occhiaie profonde.

“Non capisce? L'ha mai visto ridere?”

La folla di persone si ammassava all'interno dell'edificio. Il Sommo di turno andava venerato. Dalla quantità e dalla qualità delle persone si capivano sempre molte cose. Quanti vecchi, quanti giovani, quanti ricchi. Se c'erano più giovani con le kefiah o con le sciarpe viola - complotto dei commercianti o rivoluzione colorata dei Soros e dei Segretari di Stato americani? Se c'erano più ragazzi coi tatuaggi o con i capelli lunghi; con le sigarette o con le canne. Il funerale di una persona importante è sempre un evento politico.

Vorrei vedere qualcuno ridere a un funerale. Bestemmiando, magari, a cielo aperto, dio e gli uomini. Ma non è così che si fanno le rivoluzioni; non è facendo casino, aveva detto lui. Lo scrivo con la minuscola in segno di rispetto.

“No, non l'ho mai visto ridere. Era sempre accigliato.”

“Eppure faceva film così divertenti! Scriveva cose così divertenti!”
“Lei dice?”, risposi, addentando il mio panino con la finocchiona, mezzo bagnato dalla pioggia, mezzo impiastricciato della carta stagnola che ci si era attaccata come a uno scoglio di farina nel mare di lacrime versato dalla folla adorante.

“Era così bravo, era così bello.”

Le voci della folla mi assordano. Sono sempre le stesse e si ripetono come un'onda tremolante, allargandosi sempre di più, fino a sparire.

“Lei non dice che ci fosse una certa luce nei suoi occhi, un certo sguardo?”

“Ma non lo so, io non lo conoscevo... Ci ho mangiato un panino una volta. C'era questa manifestazione immensa, e lui che veniva intervistato... E poi siamo finiti seduti su un muretto... E io non gli ho nemmeno rivolto la parola... Lo guardavo e lo ascoltavo. Ci hanno presentati, gli ho detto il mio nome, gli hanno detto quello che faccio e mi ha augurato di far bene. Come farebbe chiunque. Chi cazzo ero io per lui? E poi chi era lui per me? L'autore, lo scrittore, o solo un vecchio come tanti. Ma quei tanti non ce li presentano mai.”

Il giornalista mi guardò attonito, questa tirata non se l'aspettava. Perché alla fine quando muore uno sono tutti lì ad applaudire, e non c'è mai nessuno che sappia alzarsi in piedi e dire: questo sì, quest'uomo mi è piaciuto per questo, ma per questo no, fare i distinguo, fare le critiche; e se davanti al successo non le si è fatte in vita, per questi nomi che ormai bisogna toccare con attenzione, da morti sono tutti uguali, orrendamente uguali, all'occhio bovino del popolo, svegliato solo per poppare il latte avariato dell'ennesimo spettacolo.

“Ma insomma, lei che lo ha incontrato, com'era nel privato Enrico Vanzina?”

“Lei ha sbagliato persona, io non sono venuto a questo funerale. E' solo che ho un appuntamento qui vicino con un amico. Per il tributo a un regista, morto tanti anni fa.”

Mi allontano, lasciando il giornalista spiazzato. Chissà chi credeva che fossi. Percorro quanto più in fretta possibile il marciapiede e raggiungo il mio amico proiezionista. Sotto il braccio ha le bobine di “Brancaleone” e di “Un borghese piccolo piccolo”. “Amici miei” no, quello era un progetto di Germi.

Comunque penso che chi vuole davvero bene a Monicelli sia ora con gli studenti e i ricercatori che manifestano. Non sta linkando spezzoni di youtube, e non sta scrivendo necrologi su blog.

E questo vale anche per te che mi leggi.

6 commenti:

Vincenzo Cucinotta ha detto...

E comunque è noto che i comici, sia autori che attori, sono le persone più tristi che ci siano. E' come se esaurissero tutta la loro vena comica nel lavoro, e non ne avessero più per il privato.

il monticiano ha detto...

Il Monticiano d'adozione Monicelli un grande regista di cui andare orgogliosi professionalmente e politicamente.

Lario3 ha detto...

.

Era ed è un grande.

Grazie mille per il commento, CIAO!!! :-D

SCIUSCIA ha detto...

Da vero raccomandato, lo avevo già letto.

Bellissimo.

darkste ha detto...

ognuno manifesta il proprio dolore o non dolore come meglio ritiene a mio avviso. Postando, manifestando, nel silenzio.

E giudicarlo non è da me.

Monicelli ha tutto il mio rispetto come artista. Come ha tutto il mio rispetto chi manifesta.

Non sempre però le cose vanno a braccetto.

Ernest ha detto...

Direi che è un bel pezzo! Non so perchè sia stato scartato ma è un bel pezzo... grande la chiusura
un saluto

 
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