Ieri si è consumato l'ultimo delitto giudiziario di questa Italia scellerata. Non che i delitti giudiziarii manchino, al mondo - dal caso JFK alla guerra illegale scagliata da Bush e Blair contro Saddam Hussein (e mi tocca precisare, dato che ogni parola qui viene soppesata da puntalcazzieri aggressivi quanto me, che Saddam era un dittatore sanguinario per cui non ho alcuna simpatia o rispetto, ma se vuoi fare la guerra allora la fai a tutti i dittatori del mondo e con delle motivazioni reali, eccetera) - ma in Italia negli ultimi si è avuto un chiaro orientamento dei giudici e della vita politica nei confronti di Berlusconi e dei suoi sodali: la quadratura del cerchio terzista.
I giudici in Italia sono stati i veri terzisti; non come quei presunti "neutrali" del Corriere quali Panebianco e Galli della Loggia. I giudici, per mancanza di coraggio e scelte equilibristiche, hanno infatti in tutti questi anni fatto il possibile per prescrivere ogni volta Berlusconi e i suoi complici. Facendo però salva la verità dei fatti: Berlusconi è mentitore, ladro, corruttore e piduista, ma ogni volta si è scoperto troppo tardi, o nuovi cavilli (prescritto tre volte per fedina penale pulita, quando è stato amnistiato e comunque esistevano le condanne fattuali ma non giuridiche a ogni successiva prescrizione!) ne hanno impedita la condanna. I giudici hanno messo agli atti, processo dopo processo, ogni magagna del Cavaliere (con l'eccezione della faccenda dei "soldi coi quali ha cominciato"), ma lo hanno fatto senza condannarlo, per poter così "evitare" il rischio di rovesciarlo, di infiammare ancora di più la scena politica, di dare argomentazioni valide ai suoi opponenti. Mettendo gli italiani nella condizione di poter "tifare" senza entrare nel merito dei fatti, appellandosi a questo o a quel cavillo.
Insomma, ai suoi fan resta l'annullamento, ai suoi detrattori la condanna dei fatti e della verità. Ma verità, giustizia e legge non coincidono. Questo i giudici cavillosi lo sanno bene. Meglio dare un colpo al cerchio e uno alla botte. Intanto, l'Italia affonda.
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