lunedì 11 agosto 2008

Transessuale stuprato e ucciso, orrore a Milano

di Sandro de Riccardis

MILANO - Alla fine di una notte di droga e noia, rapiscono un trans, lo stuprano più volte, l' accoltellano e lo picchiano a ogni tentativo di fuga. Poi lo scaricano, dissanguato, ai bordi della tangenziale Ovest, dove muore lentamente.

Samantha e Paola, due trans brasiliani di 30 e 37 anni, irregolari, sono come ogni notte ai bordi di via Novara, estrema periferia di Milano. Sono le 5.30 del 29 luglio scorso. A loro si avvicina una Ford Escort con un italiano, Davide Grasso, 20 anni, di Rozzano, comune a sud di Milano, e un marocchino, 17 anni, ospite della comunità di don Gino Rigoldi, cappellano del carcere minorile del Beccaria. Fatti di droga, i due chiedono a Samantha di fare sesso gratis. Al rifiuto del trans, il marocchino - con precedenti per spaccio e furto - si avvicina a Samantha (Rangel Gustavo Brandau, il vero nome), lo prende a pugni e lo trascina in auto. Paola tenta di difendere il collega, ma viene presa a calci. Fugge, mentre Samantha viene portata via. Le rubano tutti i soldi, 60 euro spesi in alcolici dopo l' omicidio. Poi lo obbligano a tornare sul viale alla ricerca della borsa. Di nuovo il brasiliano scappa, ma viene bloccato, violentato dai due aggressori, ferito col coltello. La droga scatena altra violenza, finché il trans, in fin di vita, viene scaricato ai bordi della Tangenziale Ovest. E' dalla denuncia di Paola e dai filmati di una telecamera che partono le indagini della squadra mobile, diretta da Francesco Messina. «Una violenza inaudita - dice Messina - Uno dei delitti più efferati in vent' anni di professione. Più di "Arancia Meccanica"». L' unica testimone «aveva paura a denunciare - spiega l' avvocato Debora Piazza - Col decreto del governo sarebbe stata arrestata ed espulsa». La donna racconta che Samantha «voleva raccogliere i soldi per curare il padre in Brasile». I poliziotti della sezione Criminalità organizzata, coordinati dal vicequestore Maria Josè Falcicchia, arrivano al magrebino grazie alle sue impronte sulla portiera della Ford, trovata con i sedili intrisi di sangue. In questura, il 17enne conduce gli investigatori al cadavere e al complice, arrestato subito dopo. Per Paola ci sarà un permesso di soggiorno per motivi di giustizia. La famiglia della vittima si costituirà parte civile. «Non potevo restare in silenzio di fronte a quello che ho visto. Altri due trans sono spariti nel nulla. Le loro famiglie in Brasile non hanno più saputo nulla».

(7 agosto 2008)

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