tag:blogger.com,1999:blog-41781888175836497602024-03-20T09:17:58.336+01:00la Piccola Bottega degli OrroriSono solo in mezzo a queste voci gioiose e ragionevoli.Tutti questi tipi passano il loro tempo a spiegarsi, a riconoscere felicitandosene che sono della stessa opinione. Quanta importanza attribuiscono, mio Dio, a pensare tutti quanti le stesse cose. (Jean-Paul Sartre)la Volpehttp://www.blogger.com/profile/10252960163915494363noreply@blogger.comBlogger474125tag:blogger.com,1999:blog-4178188817583649760.post-51557509335175452932013-02-11T21:59:00.002+01:002013-02-11T21:59:24.052+01:00il servizio farsa di Mediaset sullo stadio Is Arenas<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.blogger.com/video.g?token=AD6v5dzQHNMn840v8a9sfMHIcA6jejhQonQyPA1Z_R9mwSwQuQkhUo8YVYu_UXBUhYQdLEZPE3V1UxNz1BxSw04UWg' class='b-hbp-video b-uploaded' frameborder='0'></iframe></div>
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Sparito dal sito di Mediaset, cancellato da youtube, proviamo a mantenere la testimonianza della sua esistenza su Blogger.la Volpehttp://www.blogger.com/profile/10252960163915494363noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-4178188817583649760.post-86202340722683126232012-11-08T13:47:00.000+01:002012-11-08T13:47:03.531+01:00Minorenne violentata e filmata due operai arrestati a CremonaViolentata e costretta a subire le minacce che il video di quell'abuso venisse divulgato. E' una studentessa 17enne di Crema (Cremona) la vittima di due operai della zona arrestati dai carabinieri. La denuncia della minorenne, violentata nel maggio scorso, ha permesso ai militari di arrestare un 22enne di Soncino e un 25enne di Casaletto di Sopra.
Minacciandola di divulgare il video dell'abuso, i due hanno tentato di farla salire in macchina. Ad attirarla nella trappola era stata una compagna di classe, anche lei ricattata e molestata. Nell'auto di uno degli arrestati è stata sequestrata una katana e numerosi supporti informatici: un computer, una fotocamera, chiavi Usb, schede memoria e sim sui quali ci sono immagini e video porno.
I video e le dichiarazioni raccolte confermano che i due "sarebbero riusciti a condizionare il comportamento di diverse studentesse", spiegano gli investigatori. La violenza, secondo quanto raccontato dalla vittima, sarebbe avvenuta in un edificio in provincia di Bergamo. Per i due giovani si sono aperte le porte della casa circondariale di Cremona. Sono accusati, in concorso fra loro, di violenza sessuale, pornografia minorile, tentata violenza privata e porto di arma bianca. la Volpehttp://www.blogger.com/profile/10252960163915494363noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4178188817583649760.post-76616559540377107112012-10-04T05:46:00.001+02:002012-10-04T05:47:06.502+02:00i blog si manifestano due volte, la prima in forma di cheppalle e la seconda in forma di oddiodinuovoammazzachestrapalle
Così, per dire che la mia vita privata torna al suo privato con la chiusura di "Cosa fare a Bergen quando sei morto", ma è giunta l'ora di riprendermi un po' di contatti virtuali che ho abbandonato mentre cercavo di dare una sistemata nello sgabuzzino.la Volpehttp://www.blogger.com/profile/10252960163915494363noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-4178188817583649760.post-55583330864738011842011-06-08T01:17:00.002+02:002011-06-08T01:22:07.799+02:00è tempo di chiudere bottegaLa piccola bottega degli orrori mi ha tenuto compagnia per parecchio tempo, ma è ora di fare un po' di reductio.<br /><br />Questo blog non sarà aggiornato, tutta la politica et cetera passerà <span style="font-weight:bold;"><a href="http://vitainbergen.blogspot.com">di là sul blog di Bergen</a></span>, così come gli avvertimenti di miei nuovi pezzi <span style="font-weight:bold;"><a href="http://scaricabile.it">sul Bile</a></span> o altri luoghi.<br /><br />Il messaggio che volevo lanciare ormai quei dieci lettori che ho già lo conoscono; e probabilmente non serviva neanche lanciarlo a loro. Per cui basta accumulare una lista infinita di miserie e di sconcezze, che conosciamo purtroppo già a sufficienza. Non credo ce ne sia più bisogno. Lascerò il blog aperto ancora qualche giorno per consentirvi di prendere nota della sua chiusura.<br /><br />Grazie a tutti per aver partecipato; ma non cambia nulla, ci sentiamo <span style="font-weight:bold;"><a href="http://vitainbergen.blogspot.com">di là</a></span>.<br /><br />PS: Qualcuno conosce un modo facile di fare un backup di questo sito?la Volpehttp://www.blogger.com/profile/10252960163915494363noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-4178188817583649760.post-83340925417117286952011-06-02T13:28:00.000+02:002011-06-02T13:29:11.949+02:00l'illusione della reteCondivido questa riflessione di Zucconi: vediamo anche se si raggiungerà o meno il quorum, prima di dire che la rete conta davvero qualcosa.<br /><br />"Quanto ha pesato, e quanto peserà, la Rete italiana nella disfatta del Pdl alle amministrative, nel referendum e nel futuro della politica italiana, oltre il caso del Movimento di Grillo? Visto che la debacle dei candidati berlusconi è stata frutto più dello “sciopero” degli elettori della Destra che della mobilitazione degli oppositori, e l’elettorato forzaleghista frequenta, secondo i rilevamenti, Internet meno dei simpatizzanti della Sinistra o degli antipatizzanti di Berlusconi, la Rete ha contato sì, no, quanto? Il mio timore è sempre lo stesso: che la autorefenzialità di blog, aggregatori, siti, cyberfanzine, newsite, social nwork ci ci porti a crederci più importanti di quello che siamo."<br /><br />(Vittorio Zucconi)la Volpehttp://www.blogger.com/profile/10252960163915494363noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-4178188817583649760.post-3900046233261061112011-05-25T14:38:00.002+02:002011-05-25T14:38:38.477+02:00alleati probabili che si odiano inutilmenteContrariamente a ciò che il Potere vorrebbe farci credere, non viviamo in un mondo liberista, né i governi organici al Sistema, di destra o di sinistra, si stanno adoperando per diminuire la presenza dello Stato nel regolamentare la vita dei cittadini. In realtà c'è un interventismo statale molto forte, pressante e in continua crescita – il fatto è che questo interventismo si muove a continua tutela delle classi privilegiate (si pensi ai soldi spesi per "salvare le banche" durante la crisi – una frazione di quei soldi basterebbe a risolvere crisi ecologiche o sfamare i poveri del mondo, ma per loro non c'è mai urgenza o necessità di azione).<br /><br />La democrazia rappresentativa è stata svuotata dei suoi contenuti tramite il controllo dei partiti sulle istituzioni; a questo punto, il consociativismo fra partiti e soggetti forti (multinazionali, sindacati, banche, grandi capitali) ha fatto il resto, ricreando una società che punta a ritornare a un modello precedente a quello della Rivoluzione Francese, in cui il "popolo" o i "cittadini" costituiscono un nuovo Quarto Stato totalmente soggetto ai capricci e alle necessità del Sistema di autoconservarsi e dei Potenti di mantenerne il controllo.<br /><br />Qui non si tratta più di un problema di destra o sinistra: il Capitalismo Consumista, come nota brillantemente il filosofo sloveno Slavoj Zizek, è riuscito a porsi in termini post-ideologici nonostante il fatto che sia una ideologia fortissima. In questo modo, esso si rappresenta come qualcosa di naturale e inevitabile, costringendo tutti gli attori politici, consapevolmente o meno, a elaborare soluzioni ai suoi problemi sempre lavorando dall'interno di esso; mentre abbiamo un disperato bisogno di uno sguardo da fuori, di una alternativa. Non ci sono motivi per cui uno strenuo difensore dell'ultraliberismo liberale e libertario debba disperarsi meno, per il modo in cui è governata e strutturata l'umanità, di un radicale di sinistra. Perché questo non è un mondo liberista, ma un mondo piagato da monopoli, lobby, patti di potere, in cui protezionismo e concorrenza sleale dominano ovunque, sempre per favorire i "soliti noti".<br /><br />La differenza fra il pensatore progressista di sinistra e il pensatore liberale di destra, in questo senso, non è sui diritti fondamentali dell'uomo, ma sul modo di creare una alternativa. Il pensatore progressista di sinistra vuole cambiare la forma di controllo dello Stato sul Sistema (e non sui cittadini – perché lo Stato dovrebbero essere i cittadini – e qui sta la differenza fra la sinistra progressista, anche radicale, e la sinistra totalitaria); il pensatore liberale di destra vuole smantellare il più possibile il controllo dello Stato sul Sistema (tranne dove sia necessario per garantire i diritti fondamentali che precedono naturalmente, nel senso filosofico del termine, le libertà individuali).<br /><br />Non ci vuole molto a capire che un mondo sinceramente liberista di destra, espresso in questi termini, sarebbe di gran lunga preferibile alla situazione attuale. E le mie posizioni socialiste radicali dovrebbero mettermi al di sopra di ogni sospetto quando faccio questa affermazione.la Volpehttp://www.blogger.com/profile/10252960163915494363noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-4178188817583649760.post-47381911899558238942011-05-22T05:39:00.001+02:002011-05-22T05:40:45.975+02:00Violenza su 13enne al parco, arrestato studente universitario(da <a href="http://palermo.repubblica.it/cronaca/2011/05/21/news/violenza_sessuale_su_13_arrestato_studente_a_enna-16553889/?ref=HREC1-6">qui</a>)<br /><br />ENNA - Uno studente universitario nisseno è stato arrestato a Enna dagli uomini della Squadra mobile con l'accusa di avere violentato una ragazzina di 13 anni. La violenza è avvenuta ieri mattina alla villa comunale della Torre di Federico, a Enna. La ragazzina e un'amica avevano deciso di marinare la scuola e trascorrere la mattinata ai giardini pubblici. Avevano acquistato bevande alcoliche ed erano state raggiunte da due ventenni. Uno dei giovani si era allontanato quasi subito mentre F. B., 23 anni, di Caltanissetta, studente universitario a Enna, era rimasto con le ragazze, ormai evidentemente ubriache. La vittima era ormai in condizioni tali da non reggersi in piedi e il giovane, approfittando anche del fatto che all'ora di pranzo la villa era deserta, avrebbe cominciato un approccio sessuale abbastanza violento, al quale la tredicenne avrebbe reagito mentre l'amica guardava senza intervenire. Proprio a questo punto è arrivata la madre della vittima che, preoccupata per il ritardo della figlia, aveva contattato diverse compagne della ragazzina scoprendo che probabilmente era alla villa Torre Federico.<br /><br />La donna ha trovato sua figlia stesa a terra, con il giovane che le aveva già abbassato i pantaloni e l'altra ragazza poco distante. F. B. vedendo sopraggiungere la donna è fuggito. La ragazza è stata portata all'ospedale Umberto I di Enna in ambulanza e qui è stato possibile ricostruire la vicenda. Gli uomini della Squadra mobile hanno rintracciato poco dopo lo studente che è stato portato in questura dove è stato riconosciuto dalla vittima e dalla madre di questa. Il giovane è stato rinchiuso nel carcere di Enna con l'accusa di violenza sessuale aggravata su minore di 14 anni.<br /><br />(21 maggio 2011)la Volpehttp://www.blogger.com/profile/10252960163915494363noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4178188817583649760.post-73041202072067117862011-05-06T17:29:00.000+02:002011-05-06T17:29:00.515+02:00Nasconde il coltello nella vagina: presaTALLAHASSEE – Nella sua vagina aveva nascosto un coltello e alcune pillole. Protagonista della vicenda è una ventottenne della Florida, Gloria Esther Perez: nel suo corpo ‘custodiva’ droghe e piccole armi. A scoprirlo gli agenti che avevano preso in custodia la donna dopo una lite avvenuta a Fort Myers.<br /><br />La donna, che pesa circa 81 chili, è stata accompagnata nell’ufficio del vice sceriffo, ed era molto nervosa: “Continuava a mettere le mani in tasca e vicino alle sue parti intime come se stesse cercando di nascondere qualcosa”, hanno raccontato gli agenti. Poco dopo è emerso che la donna era in possesso di centinaia di pillole per le quali non aveva alcuna prescrizione.<br /><br />Successivamente, sono stati i medici del Gulf Coast Hospital ad accorgersi dell’oggetto contundente nascosto nella vagina. Gloria aveva anche un altro coltello nel suo corpo, nascosto in un rotolo di grasso nello stomaco.<br /><br />Gli esami dei medici hanno poi evidenziato la presenza di una “bottiglia di pillole” nel suo grasso corporeo. Ora la giovane è in manette e la sua cauzione è di 25mila dollari. L’accusa a suo carico è possesso illegale di armi e stupefacenti.la Volpehttp://www.blogger.com/profile/10252960163915494363noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-4178188817583649760.post-63199239676957126862011-05-05T23:22:00.003+02:002011-05-05T23:29:42.032+02:00Picchiano disabile e gli tatuano un insulto sulla fronteOKLAHOMA CITY - Prima lo hanno preso a calci e pugni, poi gli hanno stampato in fronte un insulto: violentatore. E' successo a un disabile con difficoltà di apprendimento, il 18enne Stetson Johnson. Secondo gli aggressori, il disabile li avrebbe molestati, facendo loro delle avances. Così, dopo averlo malmenato, hanno tatuato a fuoco sulla sua fronte 'Rapest', tra l'altro con un errore di ortografia. Ora sulla sua testa, per coprire l'altro, è tatuato una sorta di codice a barre. <br /><br />Le forze dell'ordine intanto hanno ritenuto “senza alcuna prova” la loro versione dell'approccio sessuale e i 4 responsabili sono nelle loro mani, in attesa di conoscere la condanna. Le due donne e i due uomini sono stati accusati inoltre di aver fulminato i genitali del disabile con una pistola shock prima di picchiarlo fino a farlo svenire con una mazza da baseball. Uno degli accusati ha raccontato alla polizia di aver colpito Johnson perchè aveva cercato di fare sesso con uno di loro. Ma gli investigatori non hanno trovato prove delle loro accuse. Il ragazzo ha raccontato di conoscere tutti e quattro, ma di non aver mai provato a disturbarli. Inoltre, mentre Johnson veniva tenuto fermo da tre degli aggressori, sul torace del ragazzo è stato scritto a fuoco “mi piacciono i ragazzi”. Poi gli aggressori hanno messo il disabile in macchina e l’hanno trasportato al Lago Eagle a Del City, dove è stato picchiato con una mazza da baseball: per una ferita in testa ha avuto bisogno di 18 punti di sutura. Johnson ha raccontato di essere rimasto senza coscienza e poi di aver cercato aiuto al suo risveglio.la Volpehttp://www.blogger.com/profile/10252960163915494363noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4178188817583649760.post-86449609367638353712011-04-20T00:40:00.000+02:002011-04-20T00:41:21.755+02:00Uccide un amico, con il cadavere prepara dei ravioli e li vende(da <a href="http://www.curiosone.org/russia-uccide-un-amico-con-il-cadavere-prepara-dei-ravioli-e-li-vende-893/">qui</a>)<br /><br />SIBERIA – Cinghiz Bubeiev, trentenne contadino del luogo, è finito alla sbarra perché il 22 febbraio scorso ha ucciso un amico durante una violenta rissa scoppiata dopo una bevuta. Con l’aiuto di un altro amico, Bubeiev ha fatto a pezzi il morto. E’ riuscito a vendere una consistente quantità del cadavere ai vicini, spacciandola per carne di cavallo. Ma la tragica vicenda non è finita qui. Ha poi tritato le parti più tenere e le ha usate per la preparazione dei pelmeni,deliziosa versione russa degli italianissimi ravioli. Dopo il pasto ha donato quelli avanzati alla mensa della parrocchia del paese.<br /><br />Il piatto, nonostante il disgustoso ripieno, è stato assaggiato da un ristoratore locale che, ignaro dell’ingrediente “inusuale”, ma stupito dalla bontà e dal sapore di quei ravioli, ha prontamente proposto un incarico da chef nel proprio ristorante a Cinghiz Bubeiev. L’uomo, dopo un’iniziale indecisione, ha rifiutato la proposta affermando che ”il piatto era una specialità della sua famiglia da anni, la nonna gli aveva rivelato l’ingrediente segreto e non intendeva renderlo pubblico.“ ( tratto dalla testimonianza del ristoratore )la Volpehttp://www.blogger.com/profile/10252960163915494363noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-4178188817583649760.post-64142923344356920442011-04-13T18:10:00.000+02:002011-04-13T18:10:00.477+02:00Tredicenne violentato in gita da sette compagni di scuola(da <a href="http://napoli.repubblica.it/cronaca/2011/04/10/news/tredicenne_denuncia_violentato_in_gita-14742413/">qui</a>)<br /><br />I suoi aguzzini sono i compagni di classe. Quelli con cui studia e gioca, con i quali va a fare la gita scolastica di fine anno. Tredicenni come lui. L'occasione è un viaggio in Puglia. Due giorni e due notti da incubo. Seviziato da sette compagni che lo usano per rapporti orali. Che lo minacciano, gli dicono di non dire niente a nessuno. E quando uno dei sette aguzzini ha un ripensamento, dice agli altri che è finalmente ora di smetterla, viene minacciato anche lui. Due notti da incubo nell'albergo in Puglia, lo stesso dove alloggiano i professori che hanno accompagnato in gita la terza media.<br /><br />e che dovrebbero sorvegliarli. Sono loro i responsabili dei minorenni, ben otto docenti. La vittima racconta tutto ai genitori quando torna a casa. E loro, distrutti dal dolore, fanno una denuncia dettagliata alla preside, nero su bianco. Ma una settimana dopo le forze dell'ordine non sanno ancora nulla di quella violenza di gruppo. Saranno i carabinieri a cercare i genitori del ragazzo, grazie alle informazioni ricevute da conoscenti.<br /><br />Sevizie di bambini su bambini. Tutti lo sanno ma nessuno parla per una settimana. Ma questo non è un ghetto di chissà quale luogo abbandonato dalla civiltà. È Posillipo e i sette aggressori come la vittima sono rampolli di famiglie bene, genitori professionisti. Tutti iscritti alla terza media della scuola Marechiaro, ultimo anno e nessuno che ha ancora compiuto quattordici anni. Tant'è che i carabinieri del luogotenente Tommaso Fiorentino, dopo aver raccolto la denuncia dei genitori, non hanno potuto far altro che consegnare al tribunale dei minori il fascicolo con i sette nomi. Ragazzi che non sono imputabili ma che ora andranno attentamente seguiti. La vittima non è per ora andata più a scuola, mentre lo stesso istituto dovrà necessariamente prendere dei provvedimenti.<br /><br />Storia raccapricciante accaduta una settimana fa. L'anno scolastico è alla fine, e come sempre c'è una gita per gli alunni della terza media. La partenza per la Puglia e il ritorno sono la fotografia di una scolaresca festosa e scalmanata. Ma in questo caso i sette non pensano a giocare. Fanno sul serio. Il prescelto è il più debole del gruppo, il più mingherlino, quello che ha proprio l'aspetto di un bambino. Durante la prima notte in albergo chi dorme con lui apre la porta agli altri. Lo scuotono nel sonno, anche fin qui sembra un gioco. La vittima teme che i compagni abbiano intenzione di buttarlo sotto l'acqua gelida della doccia, oppure di spingerlo fuori dalla stanza nudo. Ma è molto peggio. Lo bloccano, lo tengono fermo a letto. In sei tutti intorno a lui, e il settimo a turno che lo costringe a un rapporto mentre gli altri lo sbeffeggiano. Inutile dibattersi, cercare di gridare. Quando l'incubo finisce la vittima viene avvertita: "Ora taci altrimenti ti facciamo passare un guaio".<br /><br />La giornata dedicata alla gita sembra non finire mai, per il ragazzino violentato. Vuole solo tornare a casa, ma non parla con nessuno. Muto a testa bassa, pensa con terrore alla nuova notte che si avvicina. E puntualmente la scena si ripete. Il tredicenne esplode solo quando si ritrova di fronte i genitori, nella sua casa di Posillipo.<br /><br />Racconta tutto, nei dettagli. E papà e mamma, insieme, si presentano a scuola con il tremendo racconto di quanto è successo al loro ragazzo. Si sparge la voce. Tutti sanno che è successo qualcosa di grave, ma nessuno sa esattamente cosa. È a questo punto che qualcosa si spezza. I genitori si rivolgono all'istituzione scuola, dicono tutto senza remore. Ma la denuncia dettagliata resta in un cassetto. Solo sette giorni dopo i carabinieri si presenteranno a scuola per chiedere spiegazioni. Le ottengono grazie alla divisa. Così il luogotenente Tommaso Fiorentino, con pazienza e delicatezza, contatta la famiglia del ragazzo. Si rifà tutto daccapo, una nuova denuncia che questa volta arriva sul tavolo del magistrato dei minori.la Volpehttp://www.blogger.com/profile/10252960163915494363noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-4178188817583649760.post-27288027987853501982011-04-13T10:08:00.001+02:002011-04-13T10:08:00.105+02:00Ucciso mentre difende il figlio: quattro fermati(da <a href="http://genova.repubblica.it/cronaca/2011/04/10/news/ventimiglia_ucciso_a_calci_e_pugni_mentre_difende_il_figlio-14741984/">qui</a>)<br /><br />VENTIMIGLIA (IMPERIA) - Un idraulico di 53 anni, Walter Allavena di Ventimiglia è intervenuto per difendere il figlio da un'aggressione ed è stato ucciso a calci e pugni. L'omicidio è avvenuto nella notte in località Torri, a pochi chilometri da Ventimiglia. Con l'accusa di omicidio preterintenzionale sono stati fermati quattro romeni.<br /><br />Secondo una prima ricostruzione, tutto è iniziato quando il figlio ventenne della vittima, che si trovava in compagnia di alcuni amici, ha avuto una discussione in un locale della zona - sembra a causa di un cane - con alcuni giovani romeni. Tra i ragazzi ci sarebbe stata una piccola rissa, ma poi si sarebbero allontanati. Una decina di cittadini romeni invece sono tornati indietro fino a pochi metri da casa di Allavena e hanno aggredito il ragazzo picchiandolo. Il padre del giovane, sentendo le urla, è uscito dall'abitazione ed è intervenuto per sedare il pestaggio. A quel punto gli aggressori si sarebbero accaniti contro il cinquatatreenne.<br /><br />"Sono arrivati in gruppo mentre eravamo ad una festa di paese". All'uscita dal commissariato a parlare è Luigi, uno degli amici di Claudio Allavena, il figlio di Walter. "Volevano attaccar briga. - racconta Luigi - Erano ubriachi. Volevano toccare il nostro cane che si è spaventato e per questo uno di noi lo ha preso in braccio. Poi hanno iniziato a picchiarci. Ce l'avevano soprattutto con Claudio, il figlio di Walter". Poi il pestaggio, senza pietà. "Il papà di Claudio è sceso e allora sono andati addosso a lui e lo hanno picchiato".<br /><br />Un parente della vittima, Sergio Cortese, racconta gli ultimi attimi: "Ho sentito le urla e mi sono precipitato per vedere cosa fosse successo, ma quando sono arrivato il corpo di mio cognato era già steso a terra". Forse nei giorni precedenti si erano verificati altri alterchi. "Erano ubriachi - dice Cortese - e non sono del paese. Ho saputo che già la settimana scorsa dei romeni avrebbero avuto dei battibecchi con mio nipote Claudio e Walter stanotte era intervenuto per portarlo via".<br /><br />Tra le altre voci anche quella di Flavio Dario, intervenuto più volte per cercare di sedare la rissa "ho visto che picchiavano selvaggiamente Walter con calci e pugni. Non si fermavano. Walter è caduto a terra. Ho chiamato il 118 ed ho cercato di rianimarlo seguendo le loro indicazioni, ma non c'è stato niente da fare".<br /><br />Intanto tra gli abitanti di Torri, un borgo medievale di duecento anime, c'è sgomento per quanto accaduto. In molti stamani sono arrivati davanti all'"Osteria del nonno", il locale dove era in corso la festa e fuori dal quale è iniziata l'aggressione che si è conclusa ad un centinaio di metri, sotto l'abitazione degli Allavena.<br /><br />Polizia e carabinieri stanno interrogando dieci stranieri e cinque italiani, che potrebbero essere coinvolti nel pestaggio. In commissariato, anche il figlio della vittima, visibilmente sotto shock e con un occhio pesto.<br /><br />I fermati sono Ciprian Marius Meuret, 32 anni; Bordano Andrei Mihut, 23; Aredelean Mihai, 19; e Sebastian Aureliano Mereut, 37, tutti residenti nella zona di Ventimiglia.<br />Ora, sarà l'esito dell'autopsia, che verrà fissata domani dal pm marco Zocco, a chiarire le cause del decesso.la Volpehttp://www.blogger.com/profile/10252960163915494363noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-4178188817583649760.post-74466109745375273772011-04-12T19:10:00.000+02:002011-04-12T19:10:01.071+02:00Botte ai bimbi e furti di merendine: a giudizio una maestra d'asiloLesioni personali aggravate, violenza privata e furto di merendine ai danni dei piccoli allievi della scuola materna Barsento di Fasano. Sono queste le accuse per le quali una maestra 63enne di Fasano, A. R. M., è stata rinviata a giudizio dal giudice per l'udienza preliminare del tribunale di Brindisi Giuseppe Licci. Il gup ha accolto la richiesta formulata dal pubblico ministero Pierpaolo Montinaro al termine delle indagini, concluse quindici giorni fa. Parte integrante dell'inchiesta i filmati registrati in aula da una microcamera piazzata dai carabinieri dietro al crocifisso alle spalle della scrivania, in cui pare che la maestra compaia più volte mentre inveisce contro i bambini: "Sporchi albanesi, lavatevi".<br /><br />L'incredibile vicenda giudiziaria ha inizio nell'autunno dello scorso anno. I bimbi della scuola materna fasanese si rifiutano di andare a scuola, "la maestra ci da le botte e ci mette in castigo", raccontano ai genitori fino a quando mamme e papà, preoccupati e increduli, non pretendono di vederci chiaro. Parlano con la maestra che nega indignata ogni accusa, dopodiché chiedono l'intervento del dirigente scolastico.<br /><br />La situazione rimane invariata, tanto quanto il rifiuto dei bimbi di tornare a scuola, fino a quando un gruppo di genitori non decide di denunciare chiedendo di verificare se i bambini mentano oppure no. E' a questo punto che il pm decide di piazzare in aula una microcamera nel più insospettabile dei posti, esattamente dietro il crocifisso. Le immagini ritratte dalla telecamera per quarantacinque giorni consecutivi, dall'inizio di ottobre fino a metà settembre dello scorso anno, a quanto pare non solo confermano i racconti dei bambini, ma aggravano ulteriormente l'impianto accusatorio fino a svelare le invettive razziste e gli incredibili furti di merendine.<br /><br />(da <a href="http://bari.repubblica.it/cronaca/2011/04/08/news/botte_ai_bimbi_e_furti_di_merendine_a_giudizio_una_maestra_d_asilo-14664576/">qui</a>)<br /><br />Secondo l'accusa dopo aver messo in castigo i bimbi, rubava le brioche custodite nelle cartelle e le mangiava in aula sotto gli occhi degli scolaretti digiuni. Episodi ripetuti che avvenivano anche quando la 63enne imputata era in aula in compagnia di una collega. La maestra aveva messo a punto una vera e propria tecnica per sottrarre le merendine ai piccoli e ci riusciva senza far notare la cosa all'altra insegnante. Peccato veniale di fronte agli strattoni, pizzicotti e schiaffi, inflitti ai bimbi.<br />Ce n'è quanto basta per chiedere la sospensione d'urgenza della docente, richiesta formulata a fine novembre dal pm Montinaro, accolta senza indugio dal giudice per le indagini preliminari. Da allora la maestra 63enne a scuola non ci è mai più tornata.<br /><br />I genitori denuncianti hanno annunciato nell'udienza preliminare di questa mattina che si costituiranno parte civile nel processo che verrà, al fianco dei legali Francesco Gentile e Nicola Matarrese. Il dibattimento inizia a settembre.la Volpehttp://www.blogger.com/profile/10252960163915494363noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4178188817583649760.post-6115139701310847222011-04-11T11:08:00.001+02:002011-04-11T11:08:00.770+02:00Tredicenne presa a sassate: in coma - l'ha colpita il fidanzato di 17 anni(da <a href="http://www.repubblica.it/cronaca/2011/04/08/news/tredicenne_sassate_in_coma-14654760/">qui</a>)<br /><br />REGGIO CALABRIA - Dramma dopo un litigio tra giovanissimi. Una ragazzina di 13 anni è ricoverata in stato di coma nell'ospedale di Reggio Calabria dopo essere stata presa a sassate alla testa dal fidanzato di 17 anni al termine di una lite per motivi sentimentali, avvenuta ieri pomeriggio all'inizio della Strada Gallico - Gambarie, dove i due ragazzi si erano recati in sella a uno scooter. La tredicenne, nel corso della notte è stata operata. Le sue condizioni sono definite molto gravi.<br /><br />La ragazzina è stata portata in ospedale dal padre, nel tardo pomeriggio di ieri. I genitori della tredicenne hanno informato la squadra mobile che la figlia aveva avuto un incontro col ragazzo. Gli agenti si sono messi alla ricerca del minorenne e lo hanno rintracciato in tarda serata in un casolare lungo la strada che conduce a Gambarie nelle vicinanze della sua abitazione. Portato in Questura è stato interrogato per tutta la notte ed alla fine è stato arrestato con l'accusa di tentato omicidio.<br /><br />Secondo quanto accertato dalla polizia, il ragazzo ha colpito violentemente con una pietra alla testa la ragazza, quindi le ha messo sopra una lastra di pietra per nascondere il corpo oppure, è una delle ipotesi della polizia, per farle ancora più male o per simulare una piccola frana e quindi un incidente.<br /><br />La polizia ha definito il giovane un ragazzo "problematico". Era già noto alle forze dell'ordine per piccoli reati e per questo motivo ha trascorso alcuni periodi della sua vita in<br />alcune comunità. Attualmente vive con la famiglia.<br />Anche il padre è noto alla polizia, anche lui per piccoli fatti. Gli investigatori hanno comunque escluso che la famiglia del ragazzo, così come quella della tredicenne, sia legata ad ambienti della criminalità. Tramite una delle comunità presso le quali ha vissuto, il ragazzo aveva ottenuto anche un contratto alla Fiat come apprendista.<br /><br />La tredicenne ed il ragazzo vivono entrambi a Gallico, una frazione a nord di Reggio Calabria. L'aggressione è avvenuta nella stessa zona, lungo la strada che da Gallico porta a Gambarie d'Aspromonte, in un'altra frazione chiamata Pettogallico che i due ragazzi hanno raggiunto a bordo di uno scooter. Le famiglie dei due ragazzi sono definite normali dagli investigatori, che hanno evidenziato come l'accaduto non sia avvenuto in un ambiente degradato.la Volpehttp://www.blogger.com/profile/10252960163915494363noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-4178188817583649760.post-50786843941937915572011-04-10T12:30:00.000+02:002011-04-10T12:30:01.889+02:00Morto in cella dopo il pestaggio: l'ipotesi è di istigazione al suicidio(da <a href="http://bari.repubblica.it/cronaca/2011/04/07/news/suicida_in_cella_dubbi_dei_medici_la_procura_picchiato_dalle_guardie-14603694/">qui</a>)<br /><br />È morto poco dopo le 13 dopo una lunga agonia Carlo Saturno, il giovane detenuto trovato appeso a un lenzuolo dagli agenti del carcere di Bari. La Procura di Bari vuole sapere con certezza quello che è accaduto in cella: nel fascicolo coordinato dai pm Isabella Ginefra e Pasquale Drago, c'è anche un episodio avvenuto il giorno prima della tragedia e relativo a un pestaggio da parte della polizia penitenziaria.<br /><br />Nel pomeriggio di oggi sono scattate le perquisizioni nel carcere di Bari da parte della polizia giudiziaria su disposizione della Procura. La polizia giudiziaria sta acquisendo fascicoli e documentazione utili a ricostruire i giorni precedenti a quello che sembra essere un suicidio. Dopo la morte, la Procura ha modificato l'iscrizione del fascicolo d'inchiesta che fino a ieri era a "modello 45", cioè senza indagati nè ipotesi di reato. L'ipotesi di reato ora è per istigazione al suicidio contro ignoti. E' stata disposta l'autopsia e nelle prossime ore sarà affidato l'incarico ad un medico legale.<br /><br />Da fonti giudiziarie si apprende, inoltre, che il giorno precedente al presunto suicidio, Saturno era stato arrestato in carcere, dove era detenuto per furto, in seguito ad una colluttazione con alcuni agenti di polizia penitenziaria. Nei giorni successivi, durante il coma, l'arresto era stato convalidato dal gip per i reati di resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale.<br /><br />Nei giorni scorsi, i medici che lo stavano seguendo nel reparto di Rianimazione del Policlinico di Bari hanno manifestato qualche dubbio sul fatto che Carlo sia morto per asfissia dovuta al cappio del lenzuolo, da lui stesso annodato. Ma una perizia disposta dalla Procura ed eseguita dal medico legale Francesco Introna, ha stabilito che i segni intorno al collo sarebbero compatibili sia con un salto nel vuoto che con un eventuale strangolamento da parte di altri.<br /><br />Le indagini non tralasciano alcun elemento, come l'episodio avvenuto il 29 marzo, quando il giovane reagì male alla comunicazione del cambio di padiglione, aggredendo un agente e ferendolo a una mano, e venendo a sua volta picchiato. A seguito di quella lite, Carlo fu messo in cella di isolamento, dove il 30 marzo si è impiccato.<br /><br />A seguire il suo caso sarà ora l'avvocato Tania Rizzo, del foro di Lecce, che ha già assistito la famiglia Saturno nel processo contro nove agenti di polizia penitenziaria accusati di lesioni all'interno del carcere minorile di Lecce quando Carlo Saturno aveva solo 16 anni. "Adesso verificheremo quanto accaduto", annuncia, ma non si sbilancia in ipotesi e accuse. "Provvederemo subito a chiedere esternazioni ufficiali alla direzione del carcere di Bari e ci costituiremo nel procedimento che la Procura ha già aperto per poter seguire meglio le indagini".<br /><br />L'associazione Antigone per i diritti dei detenuti intanto ieri ha fatto sapere alla famiglia Saturno che sosterrà a livello nazionale il caso. Il presidente Patrizio Gonnella aveva chiesto negli scorsi giorni un'inchiesta amministrativa e giudiziaria per accertare "quali siano state le cause del suicidio, se vi siano responsabilità dirette o indirette da parte di coloro che lo avevano in custodia, se vi è un nesso con il processo a Lecce".<br /><br />Oggi intanto il caso sta suscitando numerose reazioni. Un'interrogazione parlamentare è stata rivolta al ministro della Giustizia Alfano dal parlamentare del Pd Dario Ginefra "perché vengano chiarite tutte le circostanze ed ogni eventuali responsabilità delle autorità competenti". Annunciano un'interrogazione anche i senatori del Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante: "Vogliamo chiarezza, vogliamo sapere cosa succede all'interno delle carceri italiane. Non è possibile assistere impotenti ogni giorno al suicidio di detenuti, spesso giovani, che avvengono in circostanze poco chiare. Chiediamo che sia avviata un'indagine amministrativa e giudiziaria che chiarisca le cause del suicidio e accerti le responsabilità di quanti avevano in custodia Carlo Saturno".la Volpehttp://www.blogger.com/profile/10252960163915494363noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-4178188817583649760.post-77712500342424649612011-04-09T14:06:00.000+02:002011-04-09T14:07:06.526+02:00Razzismo, a Como: sputi e insulti su una cestista di colore del SestoSputi, insulti, cori razzisti rivolti all'indirizzo di una giocatrice italiana di origine nigeriane. L'episodio ieri sera nel corso di Comense-Geas Sesto San Giovanni, gara di cartello per la serie A femminile di basket. Durante l'incontro un gruppo di tifosi della squadra locale ha preso di mira Abiola Wabara, 29enne ragazza di colore che indossa anche la maglia azzurra. Ogni volta che il pallone era nelle sue mani, dagli spalti arrivavano fischi ululati. Più volte il presidente della Geas, Mario Mazzoleni, ha chiesto all'arbitro di sospendere la partita, come è previsto dal regolamento, ma la gara è proseguita fino al termine.<br /><br />Alla fine del match, quando le squadre stavano tornando negli spogliatoi, il gruppo di tifosi ha avvicinato l'ala bersagliandola con una raffica di sputi. Solo grazie all'intervento dei dirigenti delle due squadre la situazione non è sfociata in qualcosa di peggio. “Sono dispiaciuta per quanto accaduto, ma sono una sportiva e penso a giocare. Quanto è successo appartiene già al passato”, si limita a dire Wabara. “E' un peccato che una bella partita sia rovinata dalla presenza di gente così becera, che con lo sport non c'entra nulla. La partita andava sospesa. Non farlo è stato un errore”, ribadisce il presidente della squadra milanese.<br /><br />Per il momento l'episodio è stato segnalato alla giustizia sportiva, ma presto il fascicolo potrebbe finire sulla scrivania della magistratura ordinaria. Nel frattempo sono in corso accertamenti da parte delle forze dell'ordine per individuare il gruppo composto da 15 persone che ha pesantemente insultato la giocatrice e ha poi cercato anche lo scontro fisico.la Volpehttp://www.blogger.com/profile/10252960163915494363noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4178188817583649760.post-47760345109955634292011-04-07T01:37:00.001+02:002011-04-07T01:39:15.625+02:00Dodicenne partorisce alla gita scolastica: era incinta di suo padre(di Elmar Burchia, da <a href="http://www.corriere.it/cronache/11_aprile_05/padre-figlia-incinta-olanda_1fd5b89a-5f8f-11e0-a9b0-e35a83b9ad3b.shtml">qui</a>)<br /><br />Aveva destato grande scalpore in Olanda la vicenda di una ragazzina di appena dodici anni che due settimane fa ha partorito mentre era con i compagni in gita scolastica. Né la giovane studentessa e neppure i genitori si erano resi conto della gravidanza. Ora la rivelazione choc: la ragazzina è stata messa incinta da suo padre. <p> <b>ANALISI DEL DNA</b> - La ragazzina di Groningen aveva cominciato ad accusare forti dolori al ventre durante una gita con gli insegnati e i compagni di scuola il 22 marzo scorso. Era stata trasportata nell'edificio più vicino dove aveva dato alla luce una bambina. Tra l'incredulità generale. I genitori avevano spiegato di non «essersi resi conto che la figlia era incinta, e che non c'erano segni esterni che evidenziassero la gravidanza». Non se n'era accorta neppure la dodicenne o i suoi amici. La ragazzina aveva appena 11 anni quando è rimasta incinta, avevano comunicato i Servizi locali per la salute pubblica in Olanda. Ora però, la storia si arricchisce di particolari inquietanti: la ragazza, iscritta alla scuola primaria, sarebbe stata messa incinta dal padre. </p> <div id="rectangle right" class="right"> </div> <b>IN MANETTE</b> - Il 52enne è stato arrestato con l'accusa di abuso sessuale, ha comunicato la procura. È stata infatti un'analisi del Dna sull'uomo a provare che è lui il padre del neonato. Secondo il giornale online <a href="http://www.elsevier.nl/" rel="nofollow" target="_blank"><u>elsevier.nl</u></a> l'uomo viene ora descritto dai vicini di casa come «un alcolizzato» che «ha già avuto figli da altre donne». In passato era stato peraltro condannato per un crimine sessuale. Ora rischia una pena di almeno 12 anni di reclusione. La dodicenne è stata nel frattempo affidata a una nuova famiglia.la Volpehttp://www.blogger.com/profile/10252960163915494363noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-4178188817583649760.post-47598918380291377142011-04-03T13:23:00.002+02:002011-04-03T13:23:00.634+02:00Violenza sessuale a figlia: la vittima gira video col telefonino(da <a href="http://parma.repubblica.it/cronaca/2011/04/02/news/violenza_sessuale_a_figlia_vittima_gira_video_col_telefonino-14417161/">qui</a>)<br /><br />Per essere creduta dalla madre ha girato con il telefonino un video nel quale riprendeva il padre che commetteva atti sessuali su di lei. Così, oltre a essere creduta dalla madre, una ragazzina di 14 anni ha spedito il genitore in carcere con l'accusa di violenza sessuale su minori. La vicenda è accaduta in un paese della provincia di Reggio Emilia.<br /><br />La ragazzina avrebbe subito le attenzioni del padre da quando aveva 12 anni. Ne aveva parlato con la madre, ma senza essere creduta, e così avrebbe deciso di fornirle la prova, nascondendo il telefonino nel luogo dove si consumavano le molestie e riprendendo l'atto del padre. A quel punto la madre ha lasciato la casa portando con sè la ragazzina e un'altra figlia e si è trasferita in una città del centro Italia. Il padre ha vagato alcuni giorni per la provincia, cercando anche il modo di farla finita (così almeno avrebbe raccontato agli inquirenti), fino a quando è andato a denunciare la scomparsa di moglie e figlie dai carabinieri. Il suo racconto molto confusionario ha insospettito però gli investigatori.<br /><br />Nel frattempo la moglie aveva presentato una denuncia in un commissariato di polizia. Le indagini sulla presunta violenza sono quindi partite dalla Squadra mobile di Roma. Quando i carabinieri reggiani sono riusciti a ritracciare a loro volta la donna, hanno appreso il motivo del suo allontanamento. Il pm Maria Rita Pantani ha così ottenuto la misura restrittiva nei confronti del padre, che da ieri si trova nel carcere di Reggio Emilia. Oggi si è svolto l'interrogatorio di garanzia. ( L'uomo, 44 anni, è comparso davanti al giudice per le indagini preliminari Antonella Siri Bentivoglio, al tribunale di Reggio Emilia, assistito dall' avvocato Domenico Noris Bucchi. Ha risposto alle domande del giudice, collaborando, e mostrandosi molto provato. I legali non hanno chiesto la revoca della misura cautelare in carcere.la Volpehttp://www.blogger.com/profile/10252960163915494363noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4178188817583649760.post-15638107119265462622011-04-03T00:22:00.001+02:002011-04-03T00:23:50.752+02:00Carabiniere uccide la moglie con un martello e le forbici(da <a href="http://bologna.repubblica.it/cronaca/2011/04/02/news/carabiniere_uccide_la_moglie_fugge_e_poi_si_costituisce-14405048/">qui</a>)<br /><br />Un carabiniere ha ucciso la moglie nella tarda mattinata di oggi a Baricella, in provincia di Bologna. L'omicidio è avvenuto in un'abitazione di via Savena vecchia. 'appuntato Claudio Bertazzoli, da 25 anni nell'Arma, ha ucciso la convivente Camilla Auciello colpendola ripetutamente con un martello alla testa e al volto. Il corpo della donna, trovato accanto al letto in una pozza di sangue, presentava anche diverse ferite da arma da taglio al torace e all'addome. Accanto al corpo, oltre al martello, c'era un paio di forbici.<a href="http://bologna.repubblica.it/cronaca/2011/04/02/foto/cc_uccide_la_convivente-14416069/1" class="Foto"><span style="color: rgb(153, 0, 0);"><strong></strong></span></a><br /><br /><strong>Un matrimonio in crisi.</strong> La storia tra i due era in crisi da circa tre mesi. Erano anche stati da un avvocato per decidere l'affidamento della figlia di 3 anni. Secondo i vicini la vittima, che lavorava per una ditta di catering, ultimamente era depressa e in difficoltà nella gestione della bambina.<br /><br /><strong>Il delitto.</strong> Verso le 6, dopo l'ennesimo litigio, Claudio Bertazzoli, 45 anni, appuntato dell'Arma dei carabinieri, originario di Riolo Terme (Ravenna), in servizio presso l'ufficio comando di Bologna, negli uffici vettovagliamento di via Agucchi, ha ucciso la compagna Camilla Auciello, 35 anni originaria di Acquaviva delle Fonti (Bari), impiegata nella mensa Camst della Rai di Bologna. Dopo averla colpita con un martello ha continuato ad infierire sul corpo di lei con un paio di forbici. Le due armi sono state trovate accanto al cadavere steso per terra in camera da letto al primo piano dell'abitazione. Nella<br />villetta, ad un primo sopralluogo, non sono state trovate lettere o messaggi.<br /><br /><strong>La fuga.</strong> Dopo il delitto Bertazzoli è salito sulla Bmw della compagna e si è allontanato con la bambina che al momento della tragedia dormiva nella sua stanzetta. L'ha consegnata ai suoi genitori e poi si è costituito al commissariato di Faenza (Ravenna) confessando l'omicidio. Sul posto per i rilievi del caso sono giunti i carabinieri del Sis del reparto operativo e i colleghi della stazione di Baricella. Per potere entrare nell'abitazione i militari hanno dovuto sfondare la porta-vetrata d'ingresso. Poco dopo sul posto sono giunte anche la pm di turno Maria Gabriella Tavano e il medico legale.la Volpehttp://www.blogger.com/profile/10252960163915494363noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4178188817583649760.post-59260076478200922562011-04-01T13:33:00.000+02:002011-04-01T13:33:00.187+02:00il ministro-diavolo sniffa e poi sbuffa<em>“Al presidente della Camera si chiude la vena. Interrompe la seduta e, a microfoni spenti, urla all’ex amico La Russa: ‘Sei un cocainomane’. Poi infila l’uscita seguito dai deputati Fli. È trasfigurato dalla rabbia: ‘Ditegli che si deve curare, curatelo’”.</em><br />Salvatore Dama, <strong><em>Libero</em></strong><br /><br /><em>“Fini, furibondo, è uscito dall’aula commentando ad alta voce: ‘Fatelo curare’. Poco più in là il finiano Fabio Granata parlottava con alcuni colleghi del Pd che avevano appena bollato La Russa come ‘un vero fascista’: ‘Macchè, ha solo cambiato pusher’”.</em><br />Sara Nicoli, <strong><em>Il Fatto Quotidiano</em></strong><br /><br /><em>“Fini e La Russa si guardano negli occhi prima di uscire dall’Aula. ‘Non ti permetto… io non ti permetto’ sibila Fini puntando il dito. Poi uscendo ai suoi dice in maniera che tutti sentano: ‘Curatelo’”.</em><br />Paola Di Caro, <strong><em>Corriere della Sera</em></strong><br /><br /><em>“Il numero uno della Camera, andandosene, aggiunge: ‘Fatelo curare’”.</em><br />Anna Maria Greco, <strong><em>Il Giornale</em></strong><br /><br /><em>“In Transatlantico fischiano accuse senza rete. Fabio Granata del Fli, alludendo a La Russa, si infila in un terreno scivoloso: ‘Ha cambiato pusher’”.</em><br />Ugo Magri, <strong><em>La Stampa</em></strong><br /><br /><em>“Nel Pdl c’è chi sostiene di aver sentito dire a Fini anche altro contro il ministro. Ma sono in molti a far riferimento esplicitamente a uno stato alterato di La Russa e all’uso di stupefacenti”.</em><br />Francesco Bei, <strong><em>Repubblica</em></strong>la Volpehttp://www.blogger.com/profile/10252960163915494363noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-4178188817583649760.post-20782340643699482932011-03-31T14:13:00.000+02:002011-03-31T14:14:45.580+02:00Costringevano bambine a prostituirsi: otto arresti in provincia di CosenzaCORIGLIANO CALABRO - Bambine di dodici anni per incontri con uomini ricchi di età compresa tra i 50 e i 70 anni. Dopo un anno di indagini, sono otto gli arresti che i carabinieri del comando provinciale di Cosenza, hanno effettuato a Corigliano Calabro con l'accusa di induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione minorile.<br /><br />Due delle cinque bambine coinvolte e vittime del giro scoperto dai carabinieri con l'operazione 'Flash market', avevano un ruolo attivo nell'attività illegale gestita dagli arrestati, facendo prostituire anche le sorelle minori. Le tariffe applicate dagli organizzatori del giro di prostituzione erano più alte nel caso di incontri con minori senza alcuna esperienza sessuale.<br /><br />Non è escluso, secondo quanto sta emergendo dalle indagini, che le minori fatte prostituire siano più delle cinque accertate. Il giro di prostituzione durava da dieci anni e alcune delle vittime nel tempo sono diuventate maggiorenni. Gli incontri avvenivano o in casa delle persone che pagavano gli organizzatori del giro, o in automobile. I genitori delle bambine che venivano fatte prostituire, stando a quanto riferito dai carabinieri, non erano a conoscenza di quanto facevano le figlie.<br /><br />E' stato anche accertato che uno dei destinatari del provvedimento procacciava a una vasta clientela prostitute anche non minorenni, e in uno degli appuntamenti utilizzati avrebbe, con un terzo soggetto, sequestrato e violentato una delle vittime. Gli arresti sono stati fatti in esecuzione di ordinanze di<br />custodia cautelare emesse dal gip del tribunale di Rossano su richieste dei sostituti procuratori, Maria Vallefuoco e Vincenzo Quaranta.la Volpehttp://www.blogger.com/profile/10252960163915494363noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-4178188817583649760.post-33661236134206315032011-03-30T17:15:00.004+02:002011-03-30T17:21:27.679+02:00"Un imputato di violenza carnale, se incensurato, avrà la prescrizione breve grazie alla vostra norma."<object><embed src="http://tv.repubblica.it/static/swf/z_adv_player.swf" allowscriptaccess="always" type="application/x-shockwave-flash" allowfullscreen="true" flashvars="bgColor=black&autostart=false&keyT=&key=&baseURL=http://tv.repubblica.it/static/images/player/&file=repubblicatv/file/2011/03/franceschini_300311_mdl.mp4&repeat=false&logo=0&strip=0&nielsenBrand=repubblicatv_&brand=brand_repubblicaradio&dState=normal&scaleMethod=fit&rel=false&fsType=fl&baseURL=http://tv.repubblica.it/static/images/player/&videoTitle=Franceschini: Vergogna, altra pagina nera per la Repubblica&streamURL=http://tv.repubblica.it/copertina/franceschini-vergogna-altra-pagina-nera-per-la-repubblica/65200?video=&ref=HREA-1&nielsenBrand=repubblicatv_&pub=politica###" height="290" width="440"></embed></object>la Volpehttp://www.blogger.com/profile/10252960163915494363noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-4178188817583649760.post-42005767017163468112011-03-29T13:54:00.000+02:002011-03-29T13:54:00.222+02:00Venezia. Detenuto si toglie la vita in cella Ci aveva già provato un mese fa(da <a href="http://nuovavenezia.gelocal.it/cronaca/2011/03/28/news/venezia-detenuto-si-toglie-la-vita-in-cella-ci-aveva-gia-provato-un-mese-fa-3787457">qui</a>)<br /><br />VENEZIA. Ancora un suicidio nel carcere veneziano di Santa Maria Maggiore. Si è impiccato domenica sera nella sua cella un detenuto romeno di 29 anni. Era entrato in carcere a febbraio e dopo pochi giorni aveva già compiuto un gesto di autolesionismo, che aveva costretto gli agenti della Polizia penitenziaria a trasferirlo per alcuni giorni in ospedale per le cure. Dopo il suo ritorno in cella era tenuto d'occhio, ma gli organici a Santa Maria Maggiore sono davvero risicati e in questi giorni i detenuti sono 370. Il giovane rumeno si è impiccato appendendosi alle sbarre.<br /><br />Nel 2009 sono stati ben tre i suicidi a Santa Maria Maggiore, un altro lo scorso anno e proprio tre giorni fa, da Roma, la Uil aveva segnalato che il carcere venziano nei primi tre mesi del 2011 aveva conquistato il triste primato dei tentati suicidi tra i detenuti: sono stati ben dieci, quasi tutti sventati. In Italia si tratta del quindicesimo suicidio in carcere dall'inizio dell'anno.la Volpehttp://www.blogger.com/profile/10252960163915494363noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-4178188817583649760.post-2927606517196344102011-03-28T19:53:00.001+02:002011-03-28T19:53:00.143+02:00Giù dal balcone con la figlia in braccio(da <a href="http://roma.repubblica.it/cronaca/2011/03/28/news/la_tragedia-14171802/">qui</a>)<br /><br />Prima l'ha accoltellata tra il petto e il collo, poi l'ha buttata giù dalla finestra. E, alla fine, si è gettata nel vuoto pure lei. Per sua figlia di appena 8 anni, non c'è stato niente da fare. Quando sono arrivati i soccorsi, era già morta. Mentre lei, la madre, professoressa di educazione fisica di 46 anni, è stata ricoverata in gravi condizioni all'ospedale Sant'Eugenio di Roma dopo un volo dal quarto piano. Ma è deceduta intorno a mezzanotte e trenta. Inutile il tentativo di salvarle la vita con un intervento chirurgico.<br /><br />La tragedia si è consumata nella periferia sud di Roma, in zona Fonte Laurentina. Nel cortile interno della bella palazzina in cui mamma e figlia vivevano. Loro, il convivente della madre e altri due bambini, figli di lui, un maschio e una femmina di 10 e 12 anni. Il resto della famiglia era fuori quando l'insegnante ha perso la testa, accoltellando la sua bambina, avuta da un matrimonio finito male, prima di gettarla nel vuoto. E poi seguirla. Erano circa le sei e mezzo, stando ai racconti dei testimoni, quando dall'appartamento si sono iniziati a sentire rumori. Urla, sbattere di porte, piatti che cadono e a terra e finiscono in mille pezzi. Poi un tonfo. Sordo. E, subito dopo, un altro. I due corpi, quello piccolissimo avvolto in un pigiama rosso, e quello della madre, sono sull'asfalto del cortile interno del palazzo in una pozza di sangue. "Quando ho sentito il rumore - dice Giuseppe che vive al piano terra dello stesso stabile - mi sono precipitato fuori, la bimba respirava ancora. È stato terribile, ho fatto di tutto, ma non sono riuscito a salvarla".<br /><br />I carabinieri sono al lavoro per cercare di chiarire i motivi di questo gesto. La donna, che soffriva da anni di depressione, era in cura da uno psichiatra, ma nulla faceva pensare a una situazione tanto grave: tutte le mattine continuava ad andare a scuola e ad occuparsi dei suoi alunni. Sconvolto il compagno di lei, un impiegato, che era fuori con i suoi figli: "Sono distrutto, è stato un fulmine a ciel sereno", ha detto ai carabinieri, "è vero soffriva di depressione, ma era in cura, non mi sarei mai aspettato una cosa simile". Sulla dinamica dell'evento non sembrano esserci dubbi: in casa è stato trovato un coltello da cucina sporco di sangue, quello con cui la bambina sarebbe stata colpita. E sul muro dell'edificio, proprio sotto alla finestra del quarto piano, c'è una macchia di sangue. Quello della piccola.la Volpehttp://www.blogger.com/profile/10252960163915494363noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-4178188817583649760.post-52844388470246499822011-03-28T13:52:00.000+02:002011-03-28T13:53:09.267+02:00Sospeso dal lavoro si uccide lanciandosi dalla sede dell'azienda(da <a href="http://palermo.repubblica.it/cronaca/2011/03/28/news/sospeso_dal_lavoro_si_uccide_lanciandosi_dalla_sede_dell_azienda-14181576/">qui</a>)<br /><br />Un operaio di un'impresa di pulizia di 50 anni si è suicidato lanciandosi da un balcone dell'azienda per la quale lavorava. La società si trova al secondo piano di un palazzo nel lungomare Ognina di Catania.<br /><br />Secondo una prima ipotesi, l'uomo si sarebbe tolto la vita dopo avere ricevuto un provvedimento di sospensione dal lavoro nell'ambito di un'inchiesta interna su dei furti in azienda. Soccorso da personale del 118 l'uomo è stato trasportato all'ospedale Cannizzaro, ma era già morto.la Volpehttp://www.blogger.com/profile/10252960163915494363noreply@blogger.com1